Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 6 marzo 2016

Erodoto



Post n. 32: 
Erodoto 
Da una chiacchierata culturale con amici l’ispirazione per un nuovo post. Buona lettura. Definito da Cicerone “padre della Storia” o meglio “padre della Storiografia”, Erodoto (Alicarnasso, 484 a.C. – Thurii, dopo il 430 a.C.) è stato il primo grande storico greco che operò una vera e propria rivoluzione rispetto ai suoi predecessori sia riguardo alla concezione della Storia sia riguardo al metodo storico. Faceva Storia, ricercava, scriveva secondo i metodi della “autopsia” cioè osservazione diretta di luoghi, città, territori, monumenti, eventi, popoli ecc. e della “audizione” cioè raccolta di notizie presso testimoni, viaggiatori, dotti ecc. Distingueva ciò che aveva visto di persona dal sentito dire. E privilegiava i testimoni oculari a chi semplicemente di altri raccontava, riferiva, trasmetteva, interpretava. La sua attività di storico e di storiografo, infatti, faceva un tutt’uno, un intero, con i suoi interessi di geografia, di etnografia ed i suoi viaggi. Ebbe apertura mentale e curiosità verso gli altri popoli (cosa notevole e rara per i tempi). E quando era proprio necessario affidarsi a fonti indirette ne esercitava un vaglio critico iniziando e inaugurando quella che poi diventerà la critica storica. In Erodoto è presente il senso dell’unità della Storia: le vicende si susseguono nel tempo secondo una continuità, i fatti precedenti contengono in qualche modo le premesse di quelli successivi, tutti appartengono ad un unico ciclo storico. Così Erodoto riuscì a leggere, per esempio, nella storia delle guerre persiane i sintomi premonitori del successivo scontro tra Atene e Sparta ai fini dell’egemonia. Erodoto sentiva forte l’esigenza di una rappresentazione globale e intera della realtà che riuscì a compiere, a mettere in atto, anche e soprattutto grazie ad una sensibilità non settoriale ma generale ed alla capacità tanto di leggere un singolo fatto in rapporto al suo più ampio contesto, quanto di leggere il contesto generale anche in funzione di un singolo fatto. Ma l’opera di Erodoto è stata grande (ed è grande ancora Oggi soprattutto come esempio e come esempio di rimedio, tanto sul piano specialistico degli addetti ai lavori quanto sul piano generale e culturale di tutti) per un aspetto: essa è realisticamente complessa (e non semplificata o semplificatoria o ridotta o riduzionistica ecc.). In Erodoto infatti vi è tanto il carattere di scientificità (“autopsia”, “audizione”, critica, continuità degli eventi in rapporto di causa-effetto, unità storica ecc.) quanto il senso epico, quanto ancora un includervi nella Storia il concetto di destino inteso perlopiù come “sparigliatore”. Il che può sembrare una contraddizione ma non lo è. Si tratta, invece, di complessità. Cosa ben diversa. Ed il destino, che per Erodoto veniva configurandosi come divinità, altri l’hanno potuto intendere, lo possono intendere e lo potranno intendere, in modo laico, come caso o non-linearità o forza emergente o altro. Il senso non cambia (… anche qui: complessità e non contraddizione). Ma soprattutto il senso della Realtà e della Storia non cambia. Del resto, il tipico (e sbagliato) modo della maggior parte delle persone di Oggi di percepire e di intendere la Storia e le storie come un ammasso di eventi scollegati ed indipendenti tra di loro e ancor di più il percepire e l’intendere il Passato, il Presente ed il Futuro separati o separabili non ha nulla di scientifico pur essendo l’Oggi iper-tecnologico ed iper-tecnologgizato. E questa sì che è una contraddizione e non è affatto complessità. E allora: farsi carico della Complessità e delle complessità è la strada giusta (Olismo). Evitare, aggirare, ridurre la Complessità e le complessità è la strada sbagliata (Riduzionismo e pseudo-olismo). W Erodoto. Anche Erodoto! Ad maiora! Luca Fortunato
  

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