Post 371
Sintesi – 9
Anticipo il post che avrei dovuto pubblicare la prossima settimana. Per
merito e per fortuna, infatti, la prossima settimana sarà di ripresa della mia
attività professionale-lavorativa ma è risultata essere con impegni più numerosi
del previsto. La rubrica proseguirà, pertanto, la settimana del 17 gennaio. Buona lettura del post di oggi, e come sempre ad maiora, amici, ad
maiora! Luca Fortunato (Matera) - WhatsApp: tel. cell. 389.4238195
(preferibilmente, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 12,30, grazie).
Introduzione:
all’Università dovetti affrontare e superare due grossi (e
tosti) esami di Genetica per conseguire la laurea quinquennale in Scienze
Agrarie (secondo il Piano di Studi scelto: Indirizzo: produzione vegetale,
Orientamento: ecologico). E poi di Genetica ne ho trovata comunque (e tanta) in
altri esami del corso di laurea medesimo. Di questa straordinaria e
affascinante scienza (la Genetica), il blog si è già occupato, anche per
l’implicazione in essa - così come nelle altre Scienze della Vita - della
questione paradigmatica (Riduzionismo/Olismo).
Oggi, complice anche e soprattutto la Pandemia – la Genetica
è fortemente presente – direttamente o indirettamente – anche nel dibattito
pubblico. Usata e spesso abusata, di essa si vanno sempre più perdendo di vista
(anche da parte di addetti ai lavori, purtroppo … segnalerò nel Nuovo Libro,
vedrete) gli aspetti fondamentali ed essenziali. Del resto, anche in questo
settore scientifico, ci sono enormi fake-news, bufale, ecc. come, ad esempio,
che i vaccini modificano il codice genetico. Cosa del tutto falsa (come
potrebbe mai l’mRNA che ha la sola
funzione di trasposto di istruzioni per le proteine – l’m sta per messaggero – “modificare”
il codice genetico? Boh???? Basta ricordare il corso di Scienze alle Scuole
Medie Superiori per rendersi conto di una assurdità del genere)
(…. ricordo che io sono vaccinato, sono un SI Vax o Pro Vax
che dir si voglia, ma sono sempre stato critico contro la gestione
“occidentale” della Pandemia, una gestione analitica, induttiva, algoritmica, settoriale,
per gradi, per fasce, per zone, mono-strategica, ecc. e per certi versi anche da azzeccagarbugli! Che
ha fatto troppi morti e troppi danni economici e sociali. Troppi. E la quarta
ondata in corso – che non avrebbe proprio dovuto esserci dopo “due anni di
esperienza” o esserci ma in modo molto meno impattante, ma evidentemente il
Riduzionismo è anche un vero e proprio vizio mentale – lo sta dimostrando in
maniera piena e definitiva. Potevano essere più contenuti morti e danni. Si
poteva gestire, fare, diversamente. E dopo il CDM di ieri 5 gennaio, - che ha partorito il Nulla specie in rapporto
alla contagiosità-velocità di Omicron - possiamo definitivamente constatare il
fallimento del Riduzionismo dell’Establishment. E con 500 morti in 48 ore,
nemmeno un discorso del “premier” al Paese! Ma, a parte questo ultimo “fenomeno
di comunicazione”, verrà il Tempo delle responsabilità. Noi cittadini – tutti –
ne abbiamo diritto. Avremo soddisfazione. Almeno questo, in termini di
Pandemia! Il paradigma del Riduzionismo come vizio mentale si può curare dagli
specialisti – psicologi e psichiatri – ma come furbo e comodo strumento per
difendere vari interessi di parte contro gli interessi generali dovrebbe essere
come minimo oggetto della Magistratura, che naviga in un mare di credibilità
compromessa e quasi perduta ma che resta l’unica realtà e l’unico livello in
cui avere ancora fiducia)
Ma la questione tecnico-scientifica è comunque molto più
ampia e complessa (non si tratta solo di distinguere tra Si Vax e No Vax. Anche
perché se è vero che la posizione Si Vax ha il 99% di ragione e quella NO Vax
ha il 99% di torto, forse sono i rispettivi e mancanti 1% che potevano, e magari potranno, fare la
differenza. Qualcuno – attivando l’onestà intellettuale - ci ha mai pensato?).
Ripropongo pertanto – per questa rubrica - un post che scrissi tempo fa (e che ebbe
molto successo). Ma che risulta attuale, attualissimo! Con la speranza di
contribuire (nel mio piccolo ma significativamente) a fare chiarezza ma
soprattutto verità (anche storica) in merito ad una scienza (la Genetica,
appunto) che sia nei suoi aspetti teorici sia nei suoi aspetti applicativi
risulta essere – e lo sarà sempre di più - strategica (a patto, però, di
rispettarla nella sua vera natura. Nel mio Nuovo Libro, approfondimenti molto
interessanti in tal senso).
Post
La Genetica è tra le
scienze più attive e più vivaci degli ultimi 100 anni. Dopo notevoli resistenze
da parte degli ambienti conservatori e religiosi, divenne, anche in Italia, e
lo è tuttora, insegnamento fondamentale nei corsi di laurea in Scienze Agrarie,
Scienze Forestali, Scienze Naturali, Scienze Biologiche, Medicina, Veterinaria
ecc. Essa è stata, e lo è tuttora, scienza fondamentale nei campi di attività
relativi ai corsi di laurea evidenziati.
Ancora oggi, resta
valida e condivisa la definizione data nel 1906 dal biologo inglese William
Bateson: “La Genetica è la scienza che studia l’eredità e la variazione
cercando di scoprire le leggi che governano le somiglianze e le differenze
negli individui che sono in rapporto di discendenza. I fenomeni dell’eredità e
della variazione sono implicitamente rilevanti per i problemi teorici propri
dell’evoluzionista e del sistematico, oltre a offrire una applicazione ai
problemi pratici dell’allevatore di animali o di piante”.
La Genetica è passata
attraverso le seguenti principali ed evolutive tappe: leggi di Mendel – aspramente
combattute ed avversate - e loro riscoperta; teoria cromosomica (i geni sono
localizzati nei cromosomi): aspramente combattuta ed avversata fu, poi,
dimostrata da Th. H. Morgan e collaboratori; teoria sintetica dell’evoluzione
(grazie ai dati della Genetica applicati all’interpretazione teorica delle
cause del processo evolutivo): aspramente avversata soprattutto da parte di
ambienti religiosi, costituisce una bussola nelle Scienze e nei Fenomeni della
Vita; la scoperta del DNA e la teoria della doppia elica velocemente
dimostrata; decifrazione del codice genetico.
Ebbene fino a questo
punto, il quadro di insieme della Genetica (l’armonia in seno ad essa, tanto
teorica quanto di attività con, ad esempio, la pratica intelligente e pacifica
dell’incrocio; gli scopi, il significato, il contenuto conoscitivo di essa,
coerenti e integrati) restava intatto. Ad un certo punto si è arrivati a
comprendere - prima teoricamente, poi sperimentalmente - che a livello
molecolare, vi è la divergenza tra i fatti puramente fisico-chimici e i
fenomeni vitali. Arrivati a comprendere. Cosa ottima. Sempre ottima. Nella
realtà, però, tale divergenza non avviene. Resta, in seno alle cellule e
all’organismo, l’unità inscindibile tra i fatti fisico-chimici e i fenomeni
vitali. Ed anche ciò è conquista conoscitiva (teorico-sperimentale),
scientifica in senso puro. Ottima. Luminosa. Ma ecco che, approfittando di tali
conoscenze, arriva l’ingegneria genetica …. cioè la manipolazione
diretta del genotipo! Del patrimonio genetico! Dei geni! L’andare a
toccare e manipolare l’intimo della materia vivente!!! Ed ecco spiegato
l’equivoco. Il lato “cattivo” della Genetica. Che a ben vedere non esiste. Nel
senso che l’ingegneria genetica è una esagerazione. “…. cercando di
scoprire le leggi che governano le somiglianze e le differenze negli individui
…. “ dice Bateson (a cui l’odierna Genetica ancora si riferisce, notare
bene!). Se bisogna scoprirle le leggi, l’intimo della materia non va
sfottuto. O no? Ecco spiegato l’equivoco. La Genetica è buona. L’ingegneria
genetica, molto meno!
Del resto, quando si
dice che chi è contro l’ingegneria genetica ed in particolare contro gli OGM si
fa prendere dall’ ”ideologia”, si dice una cosa non corrispondente al vero.
Come abbiamo visto, infatti, si tratta di fare la storia di una
scienza e constatarne gli sviluppi, compatibili o in contraddizione con la
natura della scienza stessa.
Mia madre (campionessa d’Olismo),
che ben 14 anni fa, ha avuto il Male del Secolo, da anni gode di ottima salute,
avendo superato il tutto. Oggi è come tutti gli altri, tutti noi. Con le stesse
probabilità di salute o di malattia di tutti. Il tutto l’ha superato. E come ha
imparato dalla sua esperienza, ed io sono d’accordissimo, esistono da una parte
i medici (che le hanno salvato la vita) e dall’altra – come dice lei – i
“medici meccanici” (che chissà che fine le avrebbero fatto fare!). Ebbene io
credo che bisogna imparare a distinguere proprio questo: tra medici e
medici-meccanici, tra biologi e biologi-meccanici, tra agronomi e
agronomi-meccanici, tra naturalisti e naturalisti-meccanici. E la Genetica (con
la sua bontà che rischia spesso d’essere alterata dal meccanicismo o
bio-meccanicismo che dir si voglia) può essere un buon terreno di allenamento.
E se poi ci aggiungiamo lo studio dei Paradigmi di Conoscenza (l’Olismo -
nemico del Meccanicismo - e il Riduzionismo - compagno di merenda del
Meccanicismo) ancora meglio.
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