Post 374
Approfondimento
Successo del precedente
post n. 373 (la Sintesi n. 10 sulla Scuola). Mi hanno scritto studenti, neolaureati, tecnici
all’inizio della libera professione. Ma una parte comune delle risposte che ho
dato loro, ritengo sia importante, molto importante, per tutti voi lettori del
blog. E pertanto pubblico un riassunto della stessa. Buona lettura, e alla
prossima Sintesi, la prossima settimana. Luca Fortunato (Matera)
A Scuola e all’Università ci insegnano il Riduzionismo. Tutti
conseguiamo il diploma e/o la laurea nel Riduzionismo. Tutti sappiamo fare nel
Riduzionismo. Sta a noi - contemporaneamente o successivamente alla Scuola e/o
all’Università – acquisire l’Olismo, anche l’Olismo. In più.
Anche perché l’Olismo non nega il Riduzionismo. E’ il
Riduzionismo che non conosce l’Olismo.
Detto e ricordato questo, è chiaro che quando un olista (che
è comunque un riduzionista per formazione standard ma che poi per sua
auto-formazione ha acquisito anche l’Olismo) trova libertà di scelta
paradigmatica, farà nell’Olismo.
Ma è altrettanto chiaro che quando un olista trova obbligo di
Riduzionismo farà nel Riduzionismo. Mica scemo, l’olista! Se il Sistema
obbliga, occorre rispettare l’obbligo (che poi l’obbligo sia giusto o meno, è
altro discorso). Ma in questo caso, l’olista (obbligato dal Sistema ad essere riduzionista)
nella sua mente farà anche nell’Olismo. Regolandosi per bene, avendo maggiore e
migliore conoscenza. Anche qui, mica scemo, l’olista! Che poi l’obbligo
paradigmatico sia illegittimo (e chi obbliga in tal senso se ne assume la
responsabilità) e vada comunque combattuto, è altro discorso. È non c’è alcuna
contraddizione nella vita (privata, professionale, ecc.) di un olista che se
obbligato a fare nel Riduzionismo fa, appunto, nel Riduzionismo, ma
contemporaneamente porta avanti battaglie per abolire quell’obbligo, perché ci
sia libertà di scelta paradigmatica. Chi in questo ampio scenario vede
contraddizione è su una cattiva strada (che prima o poi gli darà problemi), chi
invece vede complessità è su una buona strada (che prima o poi gli darà del
buono).
Spesso la gente vede problemi insistenti oppure sbaglia la
natura dei problemi. Io dico sempre – specialmente nelle questioni
paradigmatiche e quindi metodologiche - : occorre sedersi ad un tavolo e, insieme,
capire per bene le cose e le cose da fare. Il che non vuol dire fare
compromesso, mediazione, ecc. Ma sintesi,
che è ben altra cosa.
Si può fare tutto, si deve fare tutto. La questione è come.
Ma ci vuole coraggio e onestà intellettuale. Ed io sono
sempre pronto. E disponibile.
E come disse un mio maestro d’Olismo:
“Finché la Terra girerà per farci vedere il Sole fisso, avremo vinto. Anche se la maggior parte della gente dice o continuerà a dire che è il Sole a muoversi,” a sorgere” e “a tramontare”. Anzi, avremo vinto proprio per questo!”.
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