Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 18 gennaio 2022

Approfondimento

Post 374

Approfondimento

Successo del precedente post n. 373 (la Sintesi n. 10 sulla Scuola). Mi hanno scritto studenti, neolaureati, tecnici all’inizio della libera professione. Ma una parte comune delle risposte che ho dato loro, ritengo sia importante, molto importante, per tutti voi lettori del blog. E pertanto pubblico un riassunto della stessa. Buona lettura, e alla prossima Sintesi, la prossima settimana. Luca Fortunato (Matera)    

A Scuola e all’Università ci insegnano il Riduzionismo. Tutti conseguiamo il diploma e/o la laurea nel Riduzionismo. Tutti sappiamo fare nel Riduzionismo. Sta a noi - contemporaneamente o successivamente alla Scuola e/o all’Università – acquisire l’Olismo, anche l’Olismo. In più.

Anche perché l’Olismo non nega il Riduzionismo. E’ il Riduzionismo che non conosce l’Olismo.

Detto e ricordato questo, è chiaro che quando un olista (che è comunque un riduzionista per formazione standard ma che poi per sua auto-formazione ha acquisito anche l’Olismo) trova libertà di scelta paradigmatica, farà nell’Olismo.

Ma è altrettanto chiaro che quando un olista trova obbligo di Riduzionismo farà nel Riduzionismo. Mica scemo, l’olista! Se il Sistema obbliga, occorre rispettare l’obbligo (che poi l’obbligo sia giusto o meno, è altro discorso). Ma in questo caso, l’olista (obbligato dal Sistema ad essere riduzionista) nella sua mente farà anche nell’Olismo. Regolandosi per bene, avendo maggiore e migliore conoscenza. Anche qui, mica scemo, l’olista! Che poi l’obbligo paradigmatico sia illegittimo (e chi obbliga in tal senso se ne assume la responsabilità) e vada comunque combattuto, è altro discorso. È non c’è alcuna contraddizione nella vita (privata, professionale, ecc.) di un olista che se obbligato a fare nel Riduzionismo fa, appunto, nel Riduzionismo, ma contemporaneamente porta avanti battaglie per abolire quell’obbligo, perché ci sia libertà di scelta paradigmatica. Chi in questo ampio scenario vede contraddizione è su una cattiva strada (che prima o poi gli darà problemi), chi invece vede complessità è su una buona strada (che prima o poi gli darà del buono).

Spesso la gente vede problemi insistenti oppure sbaglia la natura dei problemi. Io dico sempre – specialmente nelle questioni paradigmatiche e quindi metodologiche - : occorre sedersi ad un tavolo e, insieme, capire per bene le cose e le cose da fare. Il che non vuol dire fare compromesso, mediazione, ecc. Ma sintesi, che è ben altra cosa.

Si può fare tutto, si deve fare tutto. La questione è come.

Ma ci vuole coraggio e onestà intellettuale. Ed io sono sempre pronto. E disponibile.

E come disse un mio maestro d’Olismo:

“Finché la Terra girerà per farci vedere il Sole fisso, avremo vinto. Anche se la maggior parte della gente dice o continuerà a dire che è il Sole a muoversi,” a sorgere” e “a tramontare”. Anzi, avremo vinto proprio per questo!”. 

 

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