Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

mercoledì 22 agosto 2018

Pollino - torrente Raganello: un'altra tragedia (di mentalità)



Post 244

Pollino-torrente Raganello: un’altra tragedia (di mentalità). 

Mi ha fatto effetto, la notizia. Tre anni fa, ad agosto, vacanze tra Sibari e Civita. Tra mare e montagna. Uniti fisicamente, ecologicamente e simbolicamente da quel torrente. Comunque, il Raganello già lo conoscevo. E da 20 anni. Per non parlare dell’intero Massiccio del Pollino ed in particolare delle “5 sorelle” cioè delle 5 maggiori cime, poste ad “anfiteatro” ed oltre i 2000 metri (Serra Dolcedorme, Monte Pollino, Serra del Prete, Serra delle Ciavole, Serra di Crispo). Da oltre 20 anni. Prima mio nonno paterno, poi mio padre, poi anche gli scout, poi i miei amici più grandi, poi i saggi di montagna e poi la mia stessa esperienza di passeggiatore-escursionista tra le cime e le valli e i torrenti e i boschi di quel magnifico posto del Sud, mi hanno insegnato che, in montagna, non si esce per una escursione o si deve interrompere un’escursione se il tempo è brutto o se solo sembra essere brutto o se le previsioni meteo lo prevedono brutto anche se al momento è bello. Perché in montagna in 10-15 minuti puoi passare dal paradiso all’inferno. Ed Oggi, nel Nostro Tempo, ancor di più, è tutto ancor più vero, con in cambiamenti climatici in corso. Che bisogna allontanarsi dalle cime e dai corsi d’acqua se è previsto il maltempo o se arriva il maltempo. E mille altre saggezze, scientificamente fondate ma, ancor prima, intuitive, euristiche, di buon senso, d’esperienza. Certo, i fatti brutti possono sempre accadere. Anche con il bel tempo. Ma spalancare la porta alla tragedia proprio no. E non si tratta di fatti privati. Siamo in una Società, tutto è pubblico. Ed ora, voglio proprio vedere se oltre a parlare della Natura (che non ha mai colpa) e della Sicurezza (che ci vuole e pure migliore) e della Regolamentazione (che ci vuole e maggiormente efficace ed efficiente) e delle Responsabilità (che vanno accertate) e del piano politico, e del piano amministrativo ecc. ecc. ecc. si parlerà della vera questione cioè della mentalità delle persone e quindi anche della necessità di porre mano a cosa si insegna o non si insegna a Scuola, della necessità di badare entro quale Paradigma di Conoscenza (Olismo o Riduzionismo) si inscrivono teoria e pratica, modo di pensare e modo di vivere, di scegliere, di agire, della necessità di vivere meno Tecnologia e meglio usata anziché tanta, troppa, Tecnologia e pure usata male o non usata affatto! Se lo Stato (che siamo noi, tutti noi, ed i politici e i dirigenti non arrivano da Marte ….) si porrà, una buona volta, il problema di che tipo di cittadini ha (e non solamente il problema di cosa hanno i cittadini) e di che tipo di cittadini vuole (e non solamente il problema di cosa vogliono i cittadini). Una tragedia dietro l’altra. Genova e il Raganello. E nel mese d’agosto, simbolo per eccellenza delle vacanze. Occorre riflettere. Niente contro le  vacanze, sia chiaro. Sacrosante, specialmente per chi lavora per davvero. Ma contro la mentalità vacanziera sì (posticipare i lavori perché è agosto, farsi le vacanze perché è agosto, non pensare perché si è in vacanza ecc. ecc. ecc.). Due tragedie, infatti, accomunate da un unico ed articolato aspetto: da una parte, una mentalità riduzionistica e lineare (che è inadeguata di fronte all’oggettiva e non-lineare complessità delle cose e delle situazioni), dall’altra parte un sentire e un percepire alterato (che non prevede un equilibrio tra teoria e pratica ma che prevede solo la pratica; che non prevede un equilibrio tra il fare ed il non fare ma che prevede solo il fare e per questo, spesso, non si preoccupa della direzione paradigmatica da dare al fare; che non prevede un equilibrio tra l’ottimismo ed il pessimismo ma che prevede solo l’edonismo; che non prevede l’equilibrio tra il coraggio e la paura ma che prevede solo la spavalderia; che non prevede un equilibrio tra l’individuo e il gruppo ma che prevede solo la logica del gruppo (anche se sbagliata); che non prevede una sintesi passato-presente-futuro ma che vive di solo presente; che non prevede il vivere il quid dei luoghi ma che prevede solo l’uso dei luoghi; che non prevede il vivere le esperienze ma solamente il consumare le esperienze; che non prevede il vivere la vita ma il collezionare, l’elencare, il mostrare e l’esibire fatti e risultati di vita, magari a mezzo selfie; ecc.). Il 99% delle persone sta diventando o è già diventata qualcosa di terribile. Altro che piena del Raganello o stralli del ponte Morandi o altre scuse. Luca Fortunato (Matera)  

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