Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

lunedì 6 agosto 2018

Chicca (olistica) d'agosto


Post 239
Chicca (olistica) d’agosto

In anteprima dal 3° Libro “Esempi d’Olismo” (per dicembre 2018): 

Autore: Luca Fortunato - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

[…] Vedo la maggior parte dei riduzionisti restare, ancora, nel Riduzionismo (analitico, algoritmico, induttivo, razionale ecc.). Nonostante ci siano dimostrazioni, di ogni genere, a favore dell’Olismo (sintetico, euristico, deduttivo, intuitivo ecc.). Lo vedono e lo capiscono che l’Olismo funziona meglio. Ma non riescono a trovare il coraggio per superare la paura per passare, balzare, nell’Olismo. Ma, ultimamente, sto vedendo anche molti riduzionisti fare figuracce, presi in giro sui social e in tanti altri modi, o addirittura fare auto-figuracce rilasciando interviste rivelatrici della loro stessa incompetenza o passare dei guai o avviarsi a passare dei guai, proprio per essere restati nel Riduzionismo! Pensavano di essere al sicuro e invece sono passati dalla padella nella brace! Per non passare all’Olismo, sono passati dalla padella del Riduzionismo alla brace del Riduzionismo! Che furbi, che furbacchioni! E quindi, ben gli sta! Quando ci vuole ci vuole … Ma la cosa davvero interessante e che quando il Riduzionismo fa guerra a se stesso, quando la guerra è interna, paradigmaticamente interna, è tremenda  (tesi, contro-tesi, contro-controtesi, perizie, contro-perizie, super-perizie ecc.) ed è una guerra che è  un danno per la Società (in termini di denaro, di tempo, di disagio ecc.). Si sbranano l’un l’altro. Non hanno nessun amore per la Scienza, per la Tecnica, per la verità, per l’obiettività, per la Cultura. Vogliono l’arena, la corrida, i gladiatori, la piazza (anche on-line), i muscoli, gli insulti, le parolacce, le verità assolute (le loro o di quelli scelti da loro) e pure precedentemente annunciate e già stabilite, a priori (… ma non andavano trovate? Ricercate?). Vogliono prevaricare, forzare, provocare, inventarsi come rivoluzionari (….fino all’altro giorno sono stati conservatori, nell’establishment …). Come animali feriti o che si ritengono feriti (in modo paranoico?), vogliono praticare morsi di vendetta o di esibizionismo borioso per dire “anch’io esisto in queste faccende” …. Mamma mia. Ma come abbiamo visto, sono cose che gli ritornano indietro, come boomerang, a spaccargli la testa dura. Ben gli sta! Quando ce vo’ ce vo’ …. Nell’Olismo, invece, non ci sono mai guerre tra gli olisti. Semmai vi sono confronti. Proprio perché il Riduzionismo ha una base teorica stretta, dovendosi poi allargare nelle pratiche, nei tempi, nei costi, nelle tecniche, nelle metodiche, nelle tecnologie, nelle persone  ecc. produce quasi sempre scontri e divergenze tra gli stessi riduzionisti e disperde intelligenze e risorse. Sempre all’inseguimento dell’oggettività (che la Scienza moderna ha decretato essere solo un mito) e senza mai raggiungerla (… semplicemente perché non esiste!), dando vita ad un circolo vizioso, come un cane che si morde la coda. Con il risultato finale di scenari inconcludenti o scenari “sistemati” apposta (il che è ancora peggio. Ed il tempo, a tal proposito, è sempre galantuomo. Condannando, prima o poi, in piazza e/o in aula, gli imbroglioni “sistematori”) o, ancora, scenari manipolati nel senso di far passare, per esempio, per dei successi tecnico-scientifici quelli che in realtà sono stati scopi raggiunti (quando e se raggiunti) per pure pressioni popolari e conseguenti rimodulazioni politiche o di far passare, altro esempio, per dei successi politici quelli che in realtà sono state iniziative ed idee professionali. Al contrario, proprio perché l’Olismo ha una base teorica enorme, potendo fare economia di pratiche, tempi, costi, tecniche, metodiche, tecnologie, persone ecc. produce incontri e convergenze tra gli stessi olisti ed ottimizza intelligenze e risorse. Portando a sintesi, da una parte, l’oggettività (i fenomeni, i dati, i fatti, le misure, le immagini, le osservazioni ecc.) e, dall’altra parte, la soggettività (elaborazione-interpretazione euristica e specifica dei fenomeni, dei dati, dei fatti, delle misure, delle immagini, delle osservazioni ecc.), per una conoscenza ibrida (oggettiva-soggettiva), necessariamente ibrida e realistica (come la Scienza moderna indica ed insegna: Teoria dei Sistemi, Fisica Quantistica ecc.) e per un esercizio professionale autentico (come, del resto, le stesse deontologie indicano, ma di cui spesso ci si dimentica). Guardandosi dal non commettere mai errori come considerare un rilievo strumentale superiore, in senso conoscitivo, ad un rilievo clinico diretto (visivo, uditivo, tattile ecc.) ma considerandolo per quello che realmente è e cioè una eventuale, discrezionale integrazione per personale preferenza di iter diagnostico (iter che se  ritenuto completo e concluso a livello clinico diretto, ha piena valenza tecnico-legale, sotto la personale responsabilità di chi l’ha eseguito). Leggeteli i veri protocolli che parlano di queste cose (clinico, strumentale ecc.): c’è scritto “discrezionale”, “a discrezione”. Basta con gli imbrogli e con gli imbroglioni. Anzi, è proprio dell’Olismo, ed in questo è confortato dalla moderna Teoria dei Sistemi, l’esaustività della sola indagine clinica diretta (anche hi-tech eventualmente: i droni, per esempio. Che rispettano l’approccio sintetico-olistico-globale) su cui, poi, si attiva, deve attivarsi, il momento intuitivo e poi ancora il momento deduttivo (la Scienza moderna funziona così, amici … non lo sapevate? Studiatevi la storia della Scienza del Novecento – matematica, fisica, biologia, medicina, agronomia, ecologia  ecc. - e lo scoprirete. Se non avete una mente intuitivo-deduttiva non potete stare, Oggi, in Questo Tempo, in un ambito tecnico-scientifico, avete sbagliato mestiere. Al massimo potete permettervi l’ambito tecnico-burocratico, anche il tecnico-economico, ecc. Ma perché vi raccontate e ci raccontate bugie in merito a questioni tecnico-scientifiche?). Con il risultato finale, l’Olismo, di scenari risolutivi o quantomeno avviati a qualcosa di buono per davvero. Infatti, il problema non è tanto l’oggettività (soprattutto oggi con la Tecnologia che disponiamo) quanto garantire l’esistenza della soggettività (l’elaborazione-interpretazione euristica e specifica deve esserci, perché chi conosce è la mente dell’uomo e non la vista o l’udito o il tatto o l’olfatto o il gusto o uno strumento o un  apparecchio o una norma o un protocollo ecc. Chi conosce è la mente dell’uomo, per mezzo di input sensoriali e/o strumentali e/o normativi, e non gli input sensoriali e/o strumentali e/o normativi in sé! Ed automaticamente incasellati, tabulati, utilizzati, “applicati” e resi e restituiti tal quali!). Ed è garantire altresì  la qualità della soggettività anche a norma di legge (della salute umana ne deve parlare il medico, della salute e della stabilità di un albero ne deve parlare un agronomo, dell’arrivo di un nubifragio ne deve parlare il meteorologo, della stabilità di un palazzo ne deve parlare l’ingegnere o l’architetto ecc.). Garantita la soggettività in tal senso, il resto è, e non può che essere, fiducia. Oltre, sarebbe immotivato scetticismo, prematura diffidenza o semplice mentalità ottusa o, ancora, semplice vigliaccheria (che non è la paura, che è normale). Ogni giorno compiamo, e non possiamo non compiere, atti di fiducia: quando saliamo su un’ auto guidata da un amico o da un parente che ci dà un passaggio; quando prendiamo l’autobus, il treno, l’aereo ecc.; quando consumiamo un alimento entro la data (stabilita ed apposta da altri); ecc. Occorre riflettere. Sempre. E se risulterà che la fiducia è stata mal riposta, allora ci rivolgeremo alla Magistratura. In cui dovremo avere fiducia. Ma altre strade, no. Altri modi, no. Si possono anche avere nobili scopi (salvare gli alberi, salvare le acque, salvare il Cielo e la Terra, ecc.) ma se i metodi seguiti sono sbagliati (collocati nel Riduzionismo, per esempio), il Tutto sarà sbagliato. Anche a scopo raggiunto. Scopi e metodi devono essere un tutt’uno inscindibile. Devono essere entrambi giusti. Se il nobile scopo sarà stato raggiunto con metodi giusti, bene. Onore al merito ed ai vincitori. Se il nobile scopo sarà stato raggiunto con metodi sbagliati, male. Disonore all’imbroglio e condanna per i falsi vincitori. Ritornando ora alla questione fiducia: conosco un tizio che una sera, mentre bevevamo una birra insieme ad altri amici, iniziò ad accusare fitte intermittenti alla testa con significativo calo della vista da un occhio. Mi chiese cosa egli avesse. Gli risposi che non essendo un medico (ma un agronomo) non potevo saperlo ma gli dissi comunque di non sottovalutare la cosa, di farsi visitare subito da un medico, e mi resi disponibile ad accompagnarlo al pronto soccorso. Avevo comunque intuito che si trattava di qualcosa di serio, immaginavo qualcosa al nervo ottico, e che comunque non era “un colpo d’aria” …. Ma egli lasciò perdere. Continuò a divertirsi nella serata …. Anche gli altri (idioti), con frasi del tipo: “Non ti preoccupare, capita anche a me, quando è umida l’aria, poi passa”. La mattina seguente peggiorò e solo allora si decise per andare in ospedale. Ma “non fidandosi” del medico che trovò (e che gli aveva detto che la cosa era seria – infiammazione del nervo ottico! -  ma ancora recuperabile e che per questo doveva iniziare subito le cure e che comunque se si fosse recato, ieri sera, subito al pronto soccorso, per una prima flebo di cortisone, i danni sarebbero stati già arginati …..) ha perso del tempo prezioso (1 anno), ricercando altri medici, e quando è andato da un altro medico nel frattempo trovato, questi gli ha detto che se si fosse fatto curare subito, 1 anno prima, alla prima insorgenza dei sintomi, l’occhio (ormai irrimediabilmente cieco) l’avrebbe avuto ancora buono. Certo, il primo medico avrebbe potuto sbagliarsi, ma la storia rende bene l’idea delle stupidità che a volte commettiamo. Su quali basi il cittadino non-medico ha giudicato (negativamente, nel caso in questione) il primo medico? In base all’accento? In base al vestito che indossava? In base al colore della pelle? Perché nella stanza c’era l’effige di Che Guevara piuttosto che di Mussolini? Per il tipo di scrittura? Diceva Sartre che nel momento in cui mi rivolgo a qualcuno (perché io non conosco la questione mentre quel qualcuno ne ha la competenza per conoscerla) non posso che seguire quanto egli mi indicherà. È un rischio certo, ma è il rischio minore. Nelle consulenze (mediche, agronomiche, geologiche ecc.) cerchiamo una conoscenza della realtà che noi mai potremmo avere oppure cerchiamo conferma di quanto desideriamo? Cerchiamo un parere qualificato o cerchiamo quanto ci conviene? La scientificità anche dei comportamenti e nei comportamenti è una cosa seria. Occorre accettare la realtà, con le sue forze e con i suoi limiti. Quanto poi al rapporto olisti/riduzionisti, Olismo/Riduzionismo, lo abbiamo detto tante volte: l’Olismo conosce il Riduzionismo ma, senza negarlo, lo supera e non ne ha più bisogno. Il Riduzionismo, invece, non conosce l’Olismo e quindi non ne potrebbe nemmeno parlare. Nel silenzio, in tal caso, vi sarebbe almeno del buon senso. Nel parlare, invece, si scriverebbe, ogni volta, un ennesimo capitolo nel grande libro della stupidità umana. E ben gli sta, ai riduzionisti! Anche in tal senso. Ma su una cosa dobbiamo riflettere tutti: i guai che i riduzionisti provocano (per l’inadeguatezza del Riduzionismo nell’affrontare entità complesse, fenomeni complessi, scenari complessi) danneggia gli stessi riduzionisti ma anche tutti noi (specialmente quando i riduzionisti affrontano entità, fenomeni e scenari di tutti: acqua, cibo, verde pubblico, spazi pubblici, sanità, economia nazionale ecc.). Dobbiamo denunciare. Quanto agli olisti, essi non hanno certo la bacchetta magica, corrono anche loro i loro rischi, hanno anche loro i loro limiti, l’Olismo ha anch’esso limiti e difetti. Ci mancherebbe. Ma alla luce delle nuove conoscenze (scientifiche, economiche, sociali ecc.) il Riduzionismo è sceso ad un livello 5 (di insufficienza) mentre l’Olismo è salito ad un livello 7 (di più che sufficienza). Ed i “successi” del Riduzionismo, spesso rapidi e “populisti”, poi, nel tempo, si rivelano essere stati solo apparenti, e crollano, spesso anche in ambito giudiziario. Al contrario, i successi dell’Olismo, più lenti ad essere compresi dalla gente, poi, nel tempo, si rivelano essere autentici, solidi, spesso anche in ambito giudiziario, ma soprattutto si rivelano essere buoni per tutti. Del resto, come potrebbe mai essere diversa la realtà visto che il Riduzionismo (nato nel Seicento) è stato successivamente sconfessato dalla Scienza nel corso di tutto il Novecento? E visto che l’Olismo (nato più di 5.000 anni fa) è stato riportato in auge, riscoperto, confermato e dimostrato dalla Scienza nel corso di tutto il Novecento così come dalla Scienza di questi anni 2000? Il Riduzionismo esiste ancora solo per interessi economici e di potere su di esso basati. Con la Scienza non ha più nulla a che fare. E da un bel po’ di tempo. Leggete i libri “Il punto di svolta” e “Il Tao della Fisica” dello scienziato Fritjof Capra. Leggete il libro “Contro il metodo” del filosofo P. K. Feyerabend. E tutti gli altri e numerosi libri del genere, che trovate nelle biblioteche e nelle librerie di tutta Italia e di tutto il Mondo. E capirete e distinguerete chi conosce (o può conoscere) davvero gli alberi e chi no. Chi conosce (o può conoscere) davvero il corpo umano e chi no. Chi conosce (o può conoscere ) davvero la Natura e chi no. Chi conosce (o può conoscere) davvero la Società e chi no. E così via. Diceva il grande Albert Einstein - di cui tutti noi, oggi, utilizziamo i risvolti pratici delle sue teorie: “La mente intuitiva è un dono sacro, e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una Società che onora il servo e ha dimenticato il dono”. Bene, ora entriamo nello specifico di alcune vicende di cronaca. Se ne denuncerà il Riduzionismo (dimostrando che si è trattato di Riduzionismo, per eventuali, ed ancora possibili, azioni di vera denuncia o, se vicende ormai consumate e concluse, come materiale d’esempio per eventuali e futuri casi simili). E le si riscriverà – immaginandole – nell’Olismo. […] 

Autore: Luca Fortunato - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

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