Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

sabato 16 luglio 2016

Anche a Nizza



Post n. 71:  
Anche a Nizza  
Propongo la rilettura del post n. 35 del 24 marzo 2016. Perché quello di Nizza è un altro tragico e pesantissimo episodio ma la sostanza del problema non cambia. E le risposte? Saranno sempre le stesse o cambieranno? Ed oggi in più mi chiedo: il coraggio consiste nel continuare a vivere il nostro quotidiano come se niente fosse, anche con un certo “machismo” e come se il nostro quotidiano fosse altro rispetto al Mondo, un Mondo considerato magari solo per quegli aspetti “edonistico-gigioni” come una vacanza o una kermesse o simili cose che Oggi sono davvero, e sempre di più, fuori luogo e fuori tempo oppure consiste nel modificare il nostro stile di vita quotidiano e le nostre scelte quotidiane almeno temporaneamente, perché il nostro quotidiano è solo un aspetto del Mondo, Mondo che è sempre presente perché noi siamo sempre presenti in esso, in qualunque punto della Terra ci troviamo e qualunque cosa facciamo? Ma è proprio così difficile correggere le istanze di un irrealistico ottimismo? Senza scadere nel pessimismo ma approdando ad un sano realismo? Credo che il “machismo” e lo stile “edonistico-gigione” e tutto ciò che vi è correlato siano in realtà solo una compensazione psicologica, una brutta ed illusoria compensazione psicologica per tentare di camuffare, in modo vile ed irresponsabile nei confronti di se stessi ma soprattutto degli altri, una profonda debolezza e cioè la paura di considerare e di affrontare il Mondo per quello che è diventato. E cioè un Mondo ecologicamente inguaiato ma anche e soprattutto terribilmente violento e pericoloso. Che va affrontato per quello che è diventato e non per quello che è stato o per quello che si desidera che sia. Luca Fortunato

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