Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

lunedì 7 marzo 2022

Sintesi - 20

Post 389

Sintesi – 20

Come da programma, continua la Rubrica Sintesi (che, ricordo, vi accompagnerà settimanalmente, per gli aspetti generali della questione paradigmatica Riduzionismo/Olismo,  fino all’uscita del mio Nuovo Libro - il 29 dicembre – e che sta avendo un bel successo presso voi lettori. Vi ringrazio).

E continua e continuerà, come da programma, su tutti gli altri argomenti (Arte, Musica, Città di Matera, Sud, Cattiva Burocrazia, Movimento nascente, ecc.) rispetto cioè a quelli già abbondantemente trattati (Scienza, Tecnica, Economia, Ecologia, Agraria, Società, Giustizia, Pandemia, Politica, ecc., Guerra).

Tengo a precisare, però, che non c’è stata, e non c’è, distinzione tra argomenti “principali” ed argomenti “secondari”. Sia ben chiaro. Tutti sono importanti e tutti sono primari. Vi è stata solo una maggiore trattazione di alcuni argomenti rispetto ad altri per questioni di pura cronaca (e relative dialettiche in Società). È ben diverso.

Ad ogni modo, dopo il post 385 su Arte pittorica e Olismo, oggi riprendiamo l’Olismo nella Musica. Focalizzerò l’attenzione solo sul genere Blues – il genere che conosco meglio - rimandandovi per una più completa trattazione del tema Olismo/Musica sia al Nuovo Libro sia al post 311 del 18/10/2019. - Luca Fortunato (Matera)

Musica e Olismo: focus sul Blues.

Il Blues (che è il mio genere musicale, che  ascolto, studio e soprattutto suono da sempre, da più di 30 anni a questa parte, dal 1989: basso elettrico, basso elettroacustico, chitarra ritmica) è olistico. Ricordiamo perché:

la struttura di base di un tipico giro Blues è di soli 3 accordi (fondamentale, di quarta, di quinta: per esempio in Do abbiamo accordi Do, Fa, Sol o meglio accordi Do7, Fa7, Sol7) ma essa viene arricchita e resa complessa dalle scale blues (esempio in Do sono le note: Do, Mi-b, Fa, Sol-b, Sol, Si-b, Do) e dalle cosiddette blu notes cioè la terza nota, la quinta nota e la settima nota della scala blues che vengono suonate “calanti” cioè abbassate di circa un semitono (esempio in Do sono le note: Mi-b blu, Sol-b blu, Si-b blu) e che sono, quindi, note atipiche, fuori regola, fuori tonalità, “dissonanti”, che fanno emergere un quid particolarissimo ed unico (che non si riesce a comprendere, né a trovare, analizzando un brano Blues, ed approcciando ad un brano Blues con i soli e razionali criteri dell’armonia musicale). 

Quid che costituisce appunto il tipico suono Blues, la tipica atmosfera Blues. La bravura, l’arte, la maestrìa e l’intuizione dei musicisti blues (chitarristi, bassisti, pianisti, ecc.) risiede anche e soprattutto nella capacità di saper utilizzare, con una certa e necessaria dose di improvvisazione, le scale blues e le blu notes (al momento giusto, nel punto giusto, in maniera netta o velata, ecc.) per rendere ogni giro di blues, ogni brano blues (sebbene costituito da soli 3 accordi di base e che per giunta si ripetono ciclicamente di solito secondo un giro di 12 battute) unico, originale, particolare, espressivo, inimitabile ed in qualche modo sempre nuovo. 

Ma in questa Sintesi, oltre a ricordarvi alcuni dei grandi nomi del Blues, voglio indicarvi anche un loro brano (eseguito come autori-interpreti o interpreti). Sia per darvi un’occasione di delizia (per le vostre orecchie, per la vostra mente, per il vostro animo), sia per farvi rendere conto di quale sia il vero Blues (differenziandolo, così, da altri generi – stupendi anch’essi – ma che molti ignorantoni, molti superficialoni, molti modaioloni, confondono o spacciano per “blues”! E invece così non è). Infine, ci sarà una nota storica e contenutistica sul Blues. Ascoltate e leggete:

 Esempi di vero Blues classico :

1.Elmore James: brano It Hurts Me Too

2.Howlin’Wolf: brano Smokestack Lightning

3.John Lee Hooker: brano Dimples

4. Muddy Waters: brano Hoochie coochie man 

5.B.B. King: brano Rock Me Baby

6.Albert King: brano Blues Power

7.Sonny Boy Williamson: brano Help me

Esempi di vero Blues moderno :

8.Alexis Korner: brano Slow Down

9.Eric Clapton: brano Early In The Morning

10.John Mayall: brano The Mists of Time

11.Peter Green: brano Feeling Good

12.Gene Deer: brano Midnight Healing

13.David Gogo: brano This Is A Man's World.

Esempi di vero Blues in cui risalta anche il basso elettrico:

14.B.B. King: brano The Thrill Is Gone  

15. Eric Clapton: brano I'm Tore Down

16. Buddy Guy:  brano My Time After A While

17.Booker T & the M G 's: brano (strumentale) Green Onions

18.The Blues Brothers: brano Sweet Home Chicago

Nota:

il nome blues  deriva dalla locuzione inglese “to feel blue” “essere malinconico”. Anche dall’espressione "to have the blue devils" “avere i diavoli blu” col significato di "essere agitato-malinconico”.

Il tono dei brani blues, infatti, è malinconico (senza però essere triste) ed è altresì molto emotivo-emozionale (senza però essere sentimentale).

I testi, le canzoni blues trattano temi quali: la discriminazione razziale, la povertà, le gioie e i dolori dell’amore, le gioie e i dolori dell’alcol, le donne e il sesso, i gesti eroici contro i soprusi, le violenze, i viaggi, i vagabondaggi, i rifugi di fortuna, gli incroci stradali e ferroviari (anche come metafore esistenziali), la libertà (spesso sognata), la solitudine, la vita difficile, cruda, spesso improvvisata e trascinata, ma sempre degna di essere vissuta, fiera ed orgogliosa.

Non a caso, il blues (per l’etimologia ma ancora di più per i temi che tratta e per l’effettiva biografia del tipico ed originario bluesman) viene definita anche “La Musica del Diavolo”.

Il blues nasce nel Sud degli Stati Uniti d’America, prima della guerra di secessione, da una complessa sintesi tra elementi della cultura del proletariato rurale afroamericano (da una parte) e aspetti della colta tradizione musicale europea (dall’altra).  

Il blues arcaico nacque in rapporto con i canti che gli afroamericani intonavano durante i duri lavori nei campi agricoli (di cotone, soprattutto) e durante le forme di prigionia cui spesso venivano sottoposti da parte dei “signori” bianchi.

Successivamente (tra il 1870 e il 1930)  si materializzò il blues classico, quasi sempre strutturato su un giro di 12 battute, con 3 accordi, con uso delle blu notes, e il cui testo verbale-musicale presenta il seguente schema: 1.affermazione o domanda,  2.riaffermazione o nuova domanda, 3.conclusione o risposta. L’esecuzione risulta quasi sempre lenta (come tempo musicale), ma vi sono anche blues veloci (da non confondere con pezzi di Rhythm and Blues, veloci ma con caratteristiche diverse). Il ritmo, invece, è quasi sempre sincopato.

Dal punto di vista dell’evoluzione strumentale: dopo la fine della schiavitù, il canto venne accompagnato da strumenti quali il banjo e l’armonica. Successivamente, la chitarra conquistò un ruolo predominante. Il passo successivo, fu l’introduzione di strumenti quali gli ottoni e il pianoforte. E, infine, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’introduzione e l’uso sempre più importate, nella formazione blues, della batteria e del contrabbasso successivamente sostituito dal basso elettrico, ne strutturarono definitivamente il sound che continua ad esistere (identico) nel blues moderno beneficiando, però, dell’evoluzione tecnologica, elettronica e digitale (purezza del suono, particolari effetti sonori, potenza del suono, ecc.).   

Generi derivati dal Blues e/o affini (“bluseggianti”) – ma distinti dal Blues – sono: Rhythm and Blues (R&B), Rock and roll, Blues-Rock, Country-Blues, Soul, ecc. Per non parlare, poi, di cosa nel Jazz si intenda per “blues” (!?!). È tutt’altra cosa, sacrosanta ma è altra cosa!

Sul Blues, hanno detto (giustamente):

L'hanno chiamata l'età dell'ansia, ma forse sarebbe meglio definire la nostra epoca "secolo del blues", in onore del malinconico genere musicale nato intorno al 1900 nel delta del Mississippi. Il blues è da sempre un modo di essere, prima ancora che un tipo di musica.“ [..] “Ora che in tutto il mondo la gente comincia a sentire il gusto amaro dell'epoca postindustriale, il blues del delta ha trovato un pubblico mondiale” - Alan Lomax (etnomusicologo statunitense);

“Il blues è la musica del diavolo e noi i suoi figli“ —  Walter Mosley (scrittore statunitense);

“Mi piacciono i musicisti blues, jazz e country perché non fanno altro che continuare ad esplorare la propria musica. Ciò che conta è che musicisti, poeti e artisti in genere continuino a esplorare il proprio campo d’azione”- Jim Morrison (The Doors);

“Con gli occhiali neri dei 'Blues Brothers' il mondo appare più tranquillo, 'cool' e suggestivo. Vale la pena provare.“ – Dan Aykroyd (attore, musicista).

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