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Clima impazzito, danni all’Agricoltura. Quindi?
Questa ve la devo
raccontare. Non posso non raccontarvela. Ieri, faccio la spesa e mentre sto per
entrare in macchina: “È venuto giù l’impossibile
ed uno come lei sta zitto?” Certo, mi è stato detto con garbo e gentilezza. Si
è voluta cogliere l’occasione per “avvicinarmi”. Intuita l’intelligenza della
cosa, ho accettato il confronto. 10 minuti per manifestare il mio pensiero. Ci
siamo lasciati da “amici”, prendendo il caffè nel bar poco distante, e con l’intenzione
di rivederci. Si è aperta una prospettiva di scambio di idee e di
collaborazioni. Da cosa può nascere cosa. Perché no. La spontaneità (anche su
un percorso con qualche ruvidezza) paga. Reciprocamente. Non è da tutti capirlo
ed accettarlo, purtroppo. Ma in questo caso è andata bene! Anche se è stato
evidente l’imbarazzo (poi superato) della persona che non si aspettava la
visione, in diretta, tramite il mio smartphone, di questo blog (che non
conosceva) ma soprattutto dei contenuti presenti in esso. Altro che silenzio,
il mio! Ma quando le cose in ballo sono importanti, occorre superare queste “imperfezioni”,
guardare alto e lontano. Prima, durante e dopo il “lavoro” siamo persone. Un po’
più di “amicizia”, di “umanità”, di empatia, di comprensione dell’altro, non è
male. Non è da tutti capirlo ed accettarlo, purtroppo. Ma in questo caso è
andata bene! Anche la Scienza e la Tecnica, specialmente quando “pionieristiche”,
di “frontiera”, in “avanscoperta”, “inedite”, ecc. lo richiedono più di quanto
comunemente si possa immaginare. I momenti intuitivi e deduttivi – cuore del
tutto – sono solitari. Devono esserlo. Ma tutto ciò che precede (i vari input)
e tutto ciò che segue (sviluppo e gestione delle deduzioni) può anche essere
condiviso. Anzi! Da soli si riesce lo stesso, sia chiaro. Ma insieme sarebbe
meglio e soprattutto sarebbe più veloce (minor tempo). Mi auguro che il bel
significato (per chi lo riesce a cogliere, ovviamente) di questo episodio possa
tornare utile anche in altri “settori”, diciamo così, che ne hanno davvero
bisogno! E scusatemi tanto se le cose, poi, mi vanno sempre bene! Chi opera autenticamente
e con spontaneità evidentemente si sintonizza con il senso delle cose, che, prima
o poi, vince su tutto (e su tutti). Gli invidiosi da una parte, i timidi dall’altra,
se ne facessero una ragione. Anche stavolta! Ma ora, lettori del blog, leggete,
qui di seguito, di quale tematica si è trattato (sintetizzerò). Quanto a noi,
ci risentiamo a Giugno (sperando, stavolta, di riuscire a rispettare per davvero
la cadenza mensile di pubblicazione semplicemente per i diversi impegni
lavorativi e famigliari che, fortunatamente, non mi mancano, anzi crescono, e
quindi se pubblico un po’ di meno in questo blog non casca certo il Mondo! No?).
Ciao, a presto e come sempre ad maiora! Luca Fortunato (Matera) WhatsApp
389.4238195
Danni all’Agricoltura? Ma tu guarda un po’ …. Cambiamenti climatici?
Ora tutti d’accordo! Quando parlavamo (in pochi, tempo fa) di clima cambiato ed
in cambiamento, di “bombe d’acqua”, di grandinate atipiche ecc. sembravamo
scesi da Marte! Quando (in pochissimi, tempo fa) abbiamo proposto di giocare
d’anticipo ci hanno presi per gufi! Quando ho ideato e proposto una via
(concreta e olistica) da seguire (con i miei 3 libri, con diversi post in
questo blog, pure con un intervento in un dibattito in un workshop tempo fa) ….
beh devo dire che qualcuno si è avvicinato. Ma troppo timidamente, quasi a
farti venire il dubbio. Ma la vogliamo fare la rivoluzione (culturale, prima, e
tecnica, poi)? O No? In fondo, il problema è di chi di Agricoltura deve
viverci. Dal “medico” è il “paziente” che deve andarci. No? Certo, i “medici”
(insieme) possono anche far conoscere le “novità”. Che si aspetta? Chi si
aspetta? Perché (come da copione anche in questi giorni) non si risolverà nulla
solo e sempre (ed ancora!) con le “analisi dei fatti”, la “conta dei danni”,
le “lamentele”, le “mobilitazioni”, i “moduli da spedire”, i “soldi da sperare”,
le “tecnologie” da impiegare, ecc. Anche qui, è la questione paradigmatica (Olismo/Riduzionismo) che va affrontata.
Poi, tutto il resto. È il quadro d’insieme che può fare i dettagli, non il
contrario. È l’intero che determina le parti, non il contrario. Occorre andare
dal generale al particolare (metodo deduttivo), e non andare dal particolare al
generale (metodo induttivo). Occorre Euristica e non Algoritmica. E più teoria.
Insomma, le cose le sapete. In sintesi, ci vuole Olismo (e non Riduzionismo). E
quindi, vi dico: ri-leggete il mio post n. 287 del 6 Marzo 2019 intitolato “Cambia il clima ma non cambia
l’Agricoltura”. Le proposte sono sempre quelle (almeno io propongo qualcosa
e pure di diverso e di nuovo. Come la situazione richiede). Le mie idee sono
sempre a disposizione (fermo restando il diritto d’autore, si intende). Ed anch’io
sono sempre a disposizione. Non ho certo la bacchetta magica e approccio con
umiltà. Ma le idee unitamente ad una ampia e aggiornata base teorica (olistica e
pure con esperienze) non mi mancano. Possono servire? Se poi si vogliono ancora
la pratica senza teoria o senza una adeguata teoria e soprattutto se si vuol restare
ancora nel Riduzionismo che paradossalmente produce tanti e troppi dati,
dettagli, analisi, pagine, discorsi, elenchi, azioni, ecc. ma poca, troppo
poca, correlazione, implicazione e sintesi delle varie cose e dei vari aspetti,
beh allora peggio per chi i problemi li continuerà ad avere irrisolti o solo
illusoriamente risolti. La Natura, il Cielo, il Clima, c’entrano ma non più di
tanto.
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