Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 18 maggio 2018

Un po' di etica (olistica) ... (prima parte)



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Un po’ di etica (olistica) … (prima parte)

Scopi e metodi devono essere entrambi giusti. Se uno scopo è giusto ma il metodo seguito per raggiungerlo è sbagliato, all’olista non interessa. Facessero altri. E se lo scopo sarà stato raggiunto, il risultato sarà stato ottenuto, ma i metodi seguiti saranno stati sbagliati, il tutto è stato, è e sarà comunque e sempre negativo per l’olista. Se al riduzionista può andar bene un risultato a prescindere dalla strada percorsa, facesse pure. L’olista, invece, è fatto di un’altra pasta. Inoltre, scopi e metodi devono essere entrambi della stessa natura. Se, ad esempio, uno scopo è olistico ma il metodo seguito per raggiungerlo è riduzionistico o peggio ancora è pseudo-olistico (riduzionismo allargato, riduzionismo approfondito ecc.), all’olista non interessa il tutto (che assume la figura di un “mostro paradigmatico”). E se lo scopo olistico sarà stato raggiunto, il risultato olistico sarà stato ottenuto, ma i metodi seguiti saranno stati imbrogliati, il tutto è stato, è e sarà comunque e sempre negativo per l’olista. Se al riduzionista può andar bene un risultato a prescindere dal minestrone mangiato per ottenerlo, facesse pure. L’olista, invece, preferisce cibarsi d’altro. Ma su questo punto sorge un problema: sebbene l’imbroglio paradigmatico, il minestrone paradigmatico, possa non avere ripercussioni sul piano giuridico-legale (o può averle?) ne ha invece e sicuramente sul piano sostanziale (scientifico, tecnico, culturale, deontologico, etico ecc.). E dunque occorre denunciare comunque la cosa. Denunciare ad esempio scrivendo un libro, o un capitolo di un libro, o un imprevisto capitolo di un libro. Denunciare nel senso di esercitare il diritto di cronaca e il diritto di critica, denunciare a livello intellettuale, civico. Ebbene, fatti, vicende e storie (vicine e lontane) necessiterebbero (a quanto pare) di questo. Ringrazio chi me le ha segnalate o ulteriormente dettagliate. Ne seguirò gli sviluppi. E se lo riterrò opportuno attrezzerò nuove scritture (nuovi libri o nuovi capitoli). Perché se è vero che occorre salvare i mari, i monti, i cieli, le acque, gli alberi, le praterie e le farfalle occorre salvare anche i cittadini, più cittadini possibile, da esempi di terribile mentalità. A prescindere, appunto, dai risultati (positivi o negativi) che la terribile mentalità ha prodotto, produce, produrrà. Altrimenti dove sarebbe la Cultura? L’Olismo (quello vero e quello puro) può aiutare molto. Ed io posso aggiungervi un altro mio contributo. Perché no? Inoltre, in tutte queste “strane” dinamiche, non governando per bene le complesse dinamiche della Società di Oggi (con confusioni del tipo: ritenere soggettivo cosa invece è oggettivo; ritenere oggettivo cosa invece è solamente analitico; ritenere più vere le verità collettive; ritenere lo strumentale superiore al clinico; ritenere la partecipazione, la condivisione, la “piazza”, la “democrazia” sempre e comunque legittime anche su cose, invece, dove vi è esclusività sancita dalla Legge e addirittura dalla Costituzione! ecc. ecc. ecc.), accade spesso il seguente paradosso: una inversione ad U con rimedio peggiore del male! Con i “buoni” che, pur partiti bene ma poi strada sbagliata facendo, diventano peggiori dei “cattivi”! Con i “profondi” che si rivelano, invece, essere più superficiali dei presunti superficiali! Insomma, c’è tanto su cui riflettere, tanto su cui scrivere. Grazie ancora per le segnalazioni. Vigilerò. A presto, dunque. Vecchi e nuovi impegni (di lavoro e di vita) permettendo. Luca Fortunato (Matera).

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