Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

giovedì 24 maggio 2018

Un pò di etica (olistica) ... (seconda parte)



Post 236

Un po’ di etica (olistica) … (seconda parte). 

…. proseguendo dal post precedente: 

Anche tesi ed antitesi, tesi e contro-tesi, devono essere entrambe della stressa natura, della stessa specie, ed essere sullo stesso piano. Solo così il tutto (la dialettica, il confronto, ma anche lo scontro, il contendere, l’affrontarsi) è etico, è deontologico, ed è anche valido dal punto di vista sostanziale (politico o scientifico o tecnico o legale, a seconda del caso, della vicenda, della storia). Ed il vincitore avrà davvero vinto. Se si affronta lo spadaccino con la spada, vincerà il migliore. Se si affronta lo spadaccino con la pistola, vincerà il vile imbroglione da fuoco. Tesi e antitesi, tesi e contro-tesi, devono essere versioni diverse, interpretazioni diverse, ma della stessa cosa e secondo la stessa natura (ontologica, gnoseologica, epistemologica, metodologica ecc.). Altrimenti si bara. E nessuno scopo - per quanto alto e nobile – può mai giustificare mezzi scorretti. A volte si ha il diritto, spesso anche il dovere, di produrre una antitesi, una contro-tesi. Ma occorre farlo nella correttezza e nella corrispondenza (ontologica, gnoseologica, epistemologica, metodologica ecc.). Se non per etica (che è conquista di pochi, ahimè) almeno per pragmatismo: l’imbroglio sulla natura delle cose, infatti, potrà anche produrre risultati ma certamente produrrà anche guai. Prima o poi, lo farà. È comprensibile che alcuni si lascino accecare dagli obiettivi, dagli scopi. Persone che, probabilmente, nell’esagerazione d’obiettivo (calpestando l’etica dei mezzi e la natura dei mezzi) cercano un’identità o un’identità migliore, una compensazione che non hanno nelle cose della loro vita (famiglia, lavoro, amicizie ecc.). E’ comprensibile. Ma questo aspetto umano non cancella il loro sbaglio oggettivo. Anche perché lo scopo individuato può essere davvero un bene da perseguire. Ma lo si perde  - pur raggiunto – in un Tutto non valido (per una contro-tesi non valida anche se ha praticamente agito e prodotto). Un modo, invece, corretto di produrre una antitesi, una contro-tesi, è, ad esempio, quello di produrla secondo la stessa natura della tesi ma di collocarla in un Paradigma diverso. Come, ad esempio, far duellare uno spadaccino destrimano con uno spadaccino mancino. Vinca il migliore. Spade mosse diversamente, da angolature diverse. Ma spade. Spada contro spada. E non spada contro pistola o cannone! Inoltre, la riflessione che ho fatto l’altra sera con un amico (su vicende vicine e lontane) portava anche a questi aspetti: spesso chi si  muove in antitesi, in contro-tesi, lo fa secondo uno slancio etico, alto, nobile, culturale in qualche modo. E allora? Partire bene per poi rimangiarsi il tutto con l’imbroglio sulla natura dei mezzi, delle strade, dei percorsi? ; e poi: ma chi l’ha detto che la spada non va bene o non è sufficiente? Provate ad immaginare di voler tagliare, in qualche punto, il velo del fanatismo, del dogmatismo ecc. Riuscireste a tagliarlo con le palle di cannone? Anche perché se lo tagli lo sconfiggi per davvero. Se lo spazzi via, ritornerà, nel vuoto creato si riformerà; ed infine: integrare? integrativo? integrazione? Se non vi è ancora un tutto. Ma se il tutto vi è già? O già vi è stato? Approvato ed utilizzato pure, magari? E dunque è solo e sempre questione di Paradigmi (diversi) e non di altro. Ciao a Tutti. E come sempre: ad maiora! Luca Fortunato (Matera)  
(e clicca sul disegno)

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