Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 31 marzo 2020

Emergenza Coronavirus: in buona compagnia di autorevoli pareri.


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Emergenza Coronavirus: in buona compagnia di autorevoli pareri. 

1) il 27 marzo appena trascorso, è stato pubblicato, sulla prestigiosa Harvard Business Review (USA), un autorevole studio-parere su come l’Italia ha reagito di fronte all’ epidemia – pandemia. Il giudizio degli autori è negativo. Sintetizzo il loro parere (il lettore lo potrà trovare facilmente in Internet. Ne consiglio, comunque, la lettura dell’originale in inglese-americano): è vero che ci si trovava di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo ma è anche vero che c’era l’esempio della Cina che poteva essere seguito. I fenomeni come le epidemie-pandemie si evolvono in modo non-lineare (si intensificano in modo esponenziale, per esempio) e per questo sono difficili da affrontare, e ancor prima da interpretare, ma certamente non vanno affrontati in modo lineare con provvedimenti graduali, per esempio, come è invece e proprio avvenuto in Italia  con diversi  decreti che hanno intensificato l'isolamento sociale in modo progressivo (e non tutto intero e in una sola volta). Tale modo di procedere è risultato inadeguato in quanto non coerente con la rapida diffusione del virus per giunta che quanto stava già accadendo in altre aree del Paese faceva presagire la gravità della situazione. Inoltre, questo tipo di approccio, cioè con una differenziazione per aree (e non con il Paese gestito da subito tutto intero), ha spinto molte persone a fuggire al Sud con l'ulteriore rischio di diffondere ancora di più il virus. La conclusione a cui pervengono gli autori dello studio è la seguente: le misure vanno prese in tempi rapidi e in modo sistemico, senza essere graduali e settoriali. E, inoltre, una politica efficace contro l’emergenza Coronavirus richiede una mobilitazione simile a quella attuata in una guerra, in termini di entità sia delle risorse umane sia delle risorse economiche;

2) il medico-infettivologo cinese Qiu Yunqing (capo della delegazione degli esperti cinesi in visita presso alcuni ospedali del Nord Italia) si è così espresso (sintetizzo. Il lettore potrà trovare l’intervista integrale facilmente in Internet su diversi giornali online): occorre un vero blocco collettivo delle attività, come si è fatto in Cina. Con rifornimenti di generi alimentari per quartieri o isolati di palazzi. Occorre il controllo rigido della diffusione del contagio, altrimenti le persone da curare non finiscono mai ed è così che il sistema sanitario va in tilt.  Non ci sono altre misure. È stato sperimentato. Occorre che il messaggio passi all’Italia.

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