Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

lunedì 16 marzo 2020

Considerazioni sull'Emergenza Coronavirus - 1


Post 328 

(eccezione di pubblicazione) 

Considerazioni sull’Emergenza Coronavirus - 1

Ho iniziato a scrivere un diario (iniziato il 13 Marzo) circa le mie riflessioni olistiche e critiche, da cittadino, in funzione delle notizie, dei numeri, delle percentuali, del parere degli esperti, dei fatti, della nuova quotidianità, ecc. Perché queste riflessioni mi saltano in testa, si materializzano nella mia mente. Spontaneamente. Esistono. Quindi, ritengo sia giusto raccoglierle, scriverle. Per ora tutto in cartaceo e come appunti schematici. Poi si vedrà. Per una pubblicazione. Per un nuovo libro.  
Le mie considerazioni nascono soprattutto in relazione al fatto di cogliere delle contraddizioni, dei vuoti, delle cose che non tornano. Esempi (in funzione di  fonti ufficiali, es. Ministero Salute):
una cosa è il virus (Nuovo Coronavirus SARS-Cov-2) altra cosa è la malattia che esso provoca (CoViD-19); una cosa è essere positivi al virus altra cosa è sviluppare la malattia (che può essere: asintomatica o con pochi sintomi (simil-influenzale) o con sintomi gravi (polmonite, insufficienza respiratoria, ecc.). Ebbene, vi sembra che nella Comunicazione ci sia sempre stata tale e dovuta chiarezza? E ancora:
l’intero numerico (il vero 100%) del fenomeno comprende anche gli asintomatici che però non venendo trovati, calcolati, in quanto i tamponi  vengono effettuati “solamente”(?) ai sintomatici, risulta essere sottostimato. Di conseguenza, le percentuali (guariti, morti, ecc.) non sono quelle reali. Lo dicono gli esperti (medici, virologi, ecc.). E lo dice anche un minimo di logica deduttiva, aggiungo io. Vi sembra, però, anche qui, che nella Comunicazione ci sia sempre stata tale e dovuta chiarezza? E poi ancora:
una cosa è morire a causa del Coronavirus (i rarissimi casi di persone giovani e sane) altra cosa è morire con il Coronavirus, come concausa, in presenza di già instaurate e gravi malattie quali il diabete, la nefropatia, il cancro, ecc. (come è nella  stragrande maggioranza dei casi di decesso). Chiarezza comunicativa in questo? Vi sembra ci sia stata?
Ecc. ecc.
Ad ogni modo, dal mio umilissimo (ma olistico) punto di vista, molti errori sono stati commessi nei provvedimenti governativi adottati (per farla beve, sono riduzionistici). Almeno fino ad ora. E ciò si poteva evitare. Compreso l’ultimo decreto economico “Cura Italia” di 25 miliardi. E che sono 25 miliardi in una  situazione del genere? Ce ne vorrebbero almeno 50 di miliardi! Basta avere un po’ il senso intuitivo delle proporzioni! I dettagli dopo (fossero anche tutti belli e precisi, tecnicismi in fila indiana, squadrati e certosini). Ma la dimensione totale di 25 miliardi non può essere sufficiente! E quindi anche il dettaglio più curato perde, perderebbe, di senso e di significato, di reale efficacia. O no?   
Sul Governo italiano non mi esprimo per polemica (che me ne verrebbe mai?). Lo dico perché è il mio reale e spontaneo pensiero.
La Cina, invece, ha agito in modo olistico. Nel nuovo libro, che verrà dai miei appunti, spiegherò dettagliatamente e approfonditamente cosa intendo, sotto vari e molteplici aspetti.
E poi, la Cina ci ha aiutato, e continuerà a farlo, a noi italiani (con medici e materiale sanitario). L’Europa e la BCE, invece, ci hanno chiuso la porta in faccia! C’è voluto il Presidente Mattarella per riaprirla! E la chiamano Comunità europea ……..
Comunque, veniamo a noi: non è una questione di competenza o esperienza! Chi metterebbe mai in dubbio la competenza e l’esperienza di tutti coloro che stanno agendo per contenere il contagio e i suoi altri effetti (economici, sociali, ecc.)? Per carità. E con tanto di gratitudine.
E’ invece una questione di Paradigmi (Olismo/Riduzionismo). Vedere l’emergenza attraverso l’Olismo è una cosa, vederla attraverso il Riduzionismo è un’altra cosa. Contestualizzare le competenze e le esperienze nell’Olismo è una cosa, contestualizzarle nel Riduzionismo è un’altra cosa. L’Olismo consente di avere una sintesi intuitiva ed una visione complessa e d’insieme che a loro volta consentono di anticipare gli eventi (anziché di subirli o di essere incalzati da essi), e consente altresì  un contesto unico ed univoco (d’azione, di comunicazione, ecc.). Niente di tutto ciò è avvenuto, ancora avvenuto. O no? Due soli esempi: 1.l’idea giustissima di fare un nuovo ospedale in Fiera a Milano. Ma c’era bisogno di arrivare alla saturazione del sistema sanitario lombardo per farsela venire in testa? Non la si poteva immaginare prima? Con l’Olismo, invece, sarebbe certamente avvenuto! 2. il caos tra Stato e Regioni? Come la mettiamo? Possiamo permettercelo?
Ad ogni modo, ritengo che molti, troppi, e a tutti i livelli, non abbiano capito, e non stiano ancora comprendendo la reale portata dell’intero fenomeno. Specie proiettata nel lungo periodo, finita anche (e si spera al più presto) l’emergenza sanitaria in senso proprio. Sia a livello di Paese, sia a livello di rapporti tra Paesi (e sia in senso sanitario che economico). Si tratta di una enorme ed assolutamente nuova e inedita Crisi sistemica, totale, intera, globale, pandemica appunto, che dunque andrebbe affrontata con un approccio diverso e con metodi diversi.
Tutto è cambiato e niente sarà più come prima. Non si tratta solo di una “nuttata” che deve passare! Passerà, certo. Ma dovremo rivedere tutto. La scala delle nostre priorità, la lista dei nostri valori. Non potremo tornare alla nostra e precedente normalità. È andata via per sempre. E forse è proprio il caso di dire che non tutto il male viene per nuocere. Ad un prezzo altissimo, certo. Ma forse è così che doveva andare. L’Umanità se l’è forse andata a cercare (ha insultato e sfruttato e aggredito e consumato troppo la Natura e l’Ambiente. O no?).
Ma sono solo le mie riflessioni, per giunta da profano (non faccio il medico né il politico). Ma non sono profano circa i Paradigmi, però. Questo lo sapete! E comunque una laurea scientifica ce l’ho e aiuta a orientarmi in certi scenari. No? Nel mio libro, e solo nel mio libro, comunque e infatti ci saranno le mie riflessioni. Ma siamo tutti nella stessa barca. Posso, dunque, permettermelo. Poi si vedrà.
Tutti i dettagli di quel che penso in questo mio nuovo libro, dunque. Per quel che potrà servire. Di sicuro, serve e servirà a me scriverlo. E poi, diverse persone che conosco sono sicuro leggeranno il mio libro, lo capiranno e lo apprezzeranno pure. Sempre per quel che potrà servire. Uscirà, infatti, dopo che tutto sarà finito.
Perché prima o poi tutto finirà. Ogni epidemia e pandemia ha un suo ciclo, una sua curva che inizia, cresce, raggiunge il picco, decresce, finisce. Di suo. Legge di Natura. Il punto non è questo. Il punto è capire cosa l’Uomo può fare per cambiare il corso e/o la tipologia di curva e dunque che entità di danni far materializzare nel frattempo alla Società (danni piccoli, medi, grandi, grandissimi; reversibili, irreversibili; ecc.). E nel caso della malattia CoViD-19, danni al Mondo intero. Specialmente in relazione all’impatto sul sistema sanitario (più che alla mortalità) per l’elevatissimo numero di malati e che per giunta si materializza in tempi brevissimi. E conseguenti ricadute economiche, sociali, psicologiche, ecc.
Del resto, in contesto epidemico con velocità di contagio elevatissima e assenza di esperienza immunitaria da parte delle popolazioni (come è stato all’inizio) o pandemico (come è diventato successivamente e che con un minimo di intuizione lo si era immaginato parecchio tempo prima, non ci voleva certo l’OMS per “certificarlo” e pure in ritardo ….!) se anche un territorio o un intero Paese superasse l’emergenza potrebbe poi essere nuovamente coinvolto dal fenomeno (contagio virale e/o crisi economico-sociale) dagli altri territori o dagli altri Paesi del Mondo. Quindi, occorreva, e occorre ora più che mai, un approccio olistico (e non semplicemente integrato) e a tutti i livelli (locale, nazionale, comunitario, mondiale) e tra di loro coordinati. Questo la mia testa (profana ma capace di un minimo di logica deduttiva) mi dice. No? Comunque tutti i dettagli di quel che penso in questo mio nuovo libro.
Ad ogni modo, è così che bisogna fare: scrivere. Sarà pure e solo una testimonianza civica di un periodo che sarà passato. Ma forse per il Futuro, alle attuali generazioni che crescono, come mia figlia che ha 9 mesi, qualcosa di utile e di sensato potrà dire questo altro e mio nuovo libro. Al lavoro, dunque. Anche in questo senso! 

Luca Fortunato (Matera) 

P.S. restare a casa, lavarsi le mani, stare a distanza, ecc. Certamente. Ma ci voleva, e ci vuole, ora più che mai, anche altro. Tanto altro. Né pessimismo, né ottimismo. Ma realismo sì.

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