Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

giovedì 28 aprile 2016

Concluso il mio 1°libro!



Post n. 47:  
Concluso il mio 1° libro!
I giorni precedenti il 25 Aprile di quest'anno e il 25 Aprile stesso (con il suo significato) mi hanno dato la forza per ideare le ultime cose che andavano ideate .... ed ho finalmente concluso il mio primo libro! Il primo libro dei tre libri in tutto che costituiscono il mio primo progetto editoriale. Il mio primo libro c’è in tutti i suoi aspetti e in tutti i suoi contenuti ed è completamente scritto (a mano su una moltitudine di fogli A4, A3 ecc. ecc. Le idee andavano fissate subito ovunque mi trovassi!). Ora seguiranno la stesura al computer, ritocchi, correzioni, ottimizzazioni, illustrazioni, ulteriori fotografie con gli ulteriori viaggi territoriali necessari, bibliografia, eventuali contributi di chi ha già manifestato o manifesterà di volerlo fare, scelta di come pubblicare ed eventualmente con chi, scelte grafiche, impaginazione, eventuali integrazioni con altre idee che mi dovessero saltar fuori e tantissime altre cose (che chi non ha mai affrontato, e da solo - sebbene volutamente da solo come nel mio caso, per scelta - la scrittura di un libro - di un libro vero, non banale e dai contenuti inediti, originali ed utili e spendibili - nemmeno immagina). Il mio primo libro appena nato, dunque, verrà pubblicato in questo 2016. Coordinandomi con gli impegni di lavoro e di famiglia, penso di pubblicarlo in estate altrimenti lo pubblicherò, al massimo, in autunno. Ci siamo. Forza del 25 Aprile …. Ebbene, se è vero, come è vero, che ricorrenze come il 25 Aprile hanno un significato specifico ma anche generale (che diventa, quindi, culturale), in occasione del 25 Aprile di quest’anno oltre a concludere il mio primo libro ho fatto alcune riflessioni, continuate anche in questi giorni, con amici che, muovendo dal significato specifico della ricorrenza, si sono ampliate restando tuttavia attinenti, molto attinenti. La valenza del dibattito e del confronto (dai temi forti ma sereni e costruttivi), mi ha spinto a continuare la scrittura di questo post - funzionale alla mia nascente attività di autore di libri – con una sintesi delle riflessioni condivise con gli amici, appunto. Ci stanno benissimo in questo blog e servono anche ai futuri lettori del mio primo libro come ulteriore guida e orientamento alla lettura dello stesso. Un carissimo saluto a tutti e arrivederci alle notizie di effettiva pubblicazione. Luca Fortunato. 

1.Se un essere umano mangia, beve, dorme, procrea, cammina, salta, corre, crea il suo recinto ed i suoi recinti, marca il territorio ecc. ecc. fa semplicemente quello che prescrive la sua appartenenza al Regno Animalia (secondo Linneo) o Metazoa (secondo Haeckel). Se poi si comporta anche secondo Cultura è anche un uomo o una donna. E se poi si comporta anche secondo Etica solo allora diviene dignitoso. Oggi la maggior parte degli esseri umani mette in pratica quanto il Regno Animalia o Metazoa prescrive e induce a fare, trascurando la Cultura, dimenticando l’Etica. Un ritorno alla Natura sembrerebbe. Ed invece no. E’ un regresso (semplicistico) alla Natura. Perché, paradossalmente, un ritorno non dico alla Natura (del resto impossibile) ma un ritorno ad occuparsene sul serio esigerebbe esattamente lo scenario contrario. Basta ragionare in modo serio e sereno per capirlo e conseguentemente organizzarsi - per far tutto magari - ma in modo diverso, realmente sostenibile, individualmente dignitoso e credibile ma soprattutto micro-collettivamente e macro-collettivamente sensato. E se proprio qualcosa va sacrificato o temporaneamente sacrificato allora andrà sacrificato o andrà temporaneamente sacrificato qualcosa in seno al Regno Animalia o Metazoa e non certo  in seno alla Cultura né tantomeno in seno all’Etica visto che da decenni ormai il Mondo sta vivendo una fase di declino (soprattutto di tipo ecologico e di tipo etico, ma non solo) che si potrà eventualmente fermare e invertire solo con più Cultura e con più Etica (tanto a livello individuale, quanto a livello collettivo) e non certo con più mangiare, con più dormire, con più generazioni, con più muscoli, con più forza, con più recinti, con più egoismi, con più gerarchie, con più autoritarismo ecc. ecc. Ed in seno al discorso e alla pratica della Cultura fondamentale risulta essere, Oggi più che mai, anche, ma non solo ovviamente, il discorso e la pratica intorno ai Paradigmi di Conoscenza (Riduzionismo e Olismo). Ed in seno al discorso e alla pratica dell’Etica fondamentale risulta essere, Oggi più che mai anche, ma non solo ovviamente, il discorso e la pratica intorno al reciproco riconoscersi e al reciproco rispettarsi tra gli esponenti dei due Paradigmi di Conoscenza nonché il coinvolgimento da parte di tutte le Istituzioni di entrambi (ascoltare entrambe le campane, e non solamente una …). Pratiche etiche e virtuose che però non possono ignorare il dato di fatto storico: il superamento del Riduzionismo, nel corso degli ultimi decenni, da parte dell’Olismo specialmente sui casi di natura complessa (complessità intesa in senso scientifico …..: fattori multipli, componenti multiple, interazioni non-lineari, comportamenti emergenti, aspetti caotici; gli organismi viventi (un batterio, un albero, un animale, una persona così come una colonia batterica, un bosco, una coltivazione, uno stormo, una folla ecc.) sono sempre – tanto a livello singolo, individuale, quanto a livello collettivo - un tutto, un intero, che è maggiore della somma e delle relazioni delle sue parti; Ed ancora: ruolo del caso, superamento o rivisitazione dello schema deterministico di causa-effetto, sincronicità, equivalenza massa energia ecc. ecc. ecc.).
2.Il richiamato ritorno ad occuparsi sul serio della  Natura per non renderlo illusorio, ancora una volta illusorio (con tanti blablabla individuali, collettivi, istituzionali ecc.) dovrebbe avvenire in un’ottica autenticamente olistica e cioè non “sistemica”, “sintetica”, “integrata”, “sinergica”, “multidimensionale”, “multifattoriale”, “complessa”, “multidisciplinare”, “interdisciplinare” ecc. per somma, accostamento, aggregazione, ammucchiamento, raggruppamento, moltitudine  ecc. ecc. ma perché sistemica, sintetica, integrata, sinergica, multidimensionale, multifattoriale, complessa, multidisciplinare, interdisciplinare ecc. per natura gnoseologica ed epistemologica intrinseca, in sé, presente pertanto sia a livello individuale, nella singola persona, sia a livello eventualmente collettivo. Del resto, non è che mettendo insieme tanti riduzionisti si ottiene l’Olismo! Sempre Riduzionismo si avrà. Non è che mettendo insieme tanti pezzi, magari specialistici e diversi, di Riduzionismo si ottiene l’Olismo! Sempre Riduzionismo si avrà! Un solo vero olista si mette nel taschino decine di riduzionisti sul piano gnoseologico, epistemologico, scientifico, diagnostico, prognostico (fermo restando che anch’egli come tutti non ha la bacchetta magica). Una sola e vera frase olistica spazza via interi capitoli del Riduzionismo (fermo restando che anch’essa come tutte le frasi non è certezza di verità ma probabilità di verità). Ed ancora: non è che se tu chiami un riduzionista di fama internazionale, egli è più autorevole di un olista locale! O non è che se tu chiami un riduzionista pluri-titolato e pluri-decorato (n.b. sempre presente un certo residuo di mentalità militaresca, autoritaria …. ) è più autorevole di un olista in erba. Non si possono paragonare perché collocati in Paradigmi dalla natura gnoseologica ed epistemologica completamente diversa. Né si può rispondere all’Olismo con il Riduzionismo. Né si può rispondere agli olisti con i riduzionisti. Né si può colmare l’esigenza di Olismo con il Riduzionismo anche come Riduzionismo collettivo. Il contrario invece è possibile perché l’Olismo supera il Riduzionismo senza negarlo. Ma il Riduzionismo non conosce l’Olismo. Si può, pertanto, rispondere al Riduzionismo con l’Olismo. Si può rispondere ai riduzionisti con gli olisti. Si possono colmare le lacune del Riduzionismo con l’Olismo (fermo restando il fatto che il colmare non sarà assoluto, non sarà Conoscenza assoluta, ma un di più di Conoscenza, un progresso di Conoscenza. Ma il di più non va inteso: più pagine, più nomi, più formule ecc. Anzi, un olista intuisce tantissimo ma traduce le sue intuizioni in pochissime righe. Che tuttavia bastano per agire. Su quelle poche righe poi volendo si possono scrivere interi romanzi. Ma è cosa diversa. Il 60-70% di una intuizione (vera, complessa, olistica) è intraducibile con i linguaggi che l’Uomo ha fino ad ora creato. Di essa, però, di tutta essa, si può constatare o meno, nella realtà, si può provare, testare, sperimentare nella realtà, se funziona o meno quello che da essa stessa discende e si deduce. L’Olismo è un bellissimo paradosso teorico-pratico: si addentra nei meandri più misteriosi e lontani della teoria e dell’astrazione e della psiche per ricavare e dare metodiche e rimedi pratici, praticissimi (per il quotidiano, lo studio, il lavoro, la professione, l’impresa, l’ambiente, l’economia ecc.). Come tutto ciò possa accadere e cosa accade nell’intermezzo cioè tra le vette teoriche e i rimedi praticissimi, non lo ha scoperto e non lo ha spiegato ancora nessuno. Fiducia. La fiducia è il temporaneo o eterno rimedio sulle conoscenze olistiche (diagnostiche e prognostiche, soprattutto). E la pazienza. La pazienza di provare, testare, sperimentare cioè che da esse discende, si deduce. Del resto, anche il Riduzionismo è basato su fiducia e pazienza. Il problema è che il Riduzionismo è tanto comprensibile e divulgabile quanto praticabile ed esercitabile da tutti. L’Olismo, invece, è comprensibile e divulgabile da tutti (volendo. E informandosi e studiando per bene) ma è praticabile ed esercitabile non da tutti. L’Olismo, per questo, è discriminatorio? Assolutamente no! Esempio metaforico per capirci in sintesi: di tutti quelli che desiderano giocare a calcio, tutti possono fare il portiere? O tutti possono fare il centrocampista? O tutti possono fare la punta? Assolutamente no. Ognuno ha delle caratteristiche personali che gli consentono di svolgere un ruolo e non un altro, pur all’interno dello stesso Sport e dello stesso Gioco. Dov’è la discriminazione? Solo menti limitate o furbe (in ogni caso non intelligenti, notare bene) possono pensare una cosa del genere. Si tratta di organizzare le eventuali “squadre di lavoro” o meglio di auto-organizzare le eventuali “squadre di lavoro” (il 25 Aprile ci guarda ….) assegnando ai protagonisti i ruoli che possono permettersi di avere. Per il loro bene, per il bene della squadra e per il bene della Società. Quando tutti vogliono far tutto, e quando i demagoghi a caccia di voti e/o di consenso fanno passare il messaggio che tutti possono far tutto, si finisce nei guai.
3.Con la forza, con i muscoli, con l’autorità ecc. non si possono fronteggiare e di fatto non si fronteggiano le idee. Al massimo si possono fronteggiare e si fronteggiano le persone che esprimono le idee. Che è cosa ben diversa. E che, comunque, è atto che sposta la cosa, senza risolverla. Una furbizia che lascia il tempo che trova. Una falsa sfida, dunque, una falsa gara, una falsa guerra, una falsa risposta. Come false sono le esistenze di coloro che spostano l’asse del confronto. E le persone così fronteggiate, a loro volta, potrebbero anche rispondere con la forza, i muscoli ecc. Cosa mai auspicabile. In ogni caso, le idee restano libere. E libere di girare il Mondo. Idee che eventualmente potrebbero essere fronteggiate solo da altre idee, contrarie, legittimamente contrarie, ma idee per l’appunto. Chi è privo della capacità di ideare o si mette a copiare le idee altrui o sforna pseudo-idee (idee banali, ad esempio; opinioni fatte passare per idee, altro esempio) o si mette a gestire, coordinare, rappresentare, editare ecc. le idee altrui o si mette a fare l’autoritario verso le persone che invece della capacità di ideare non sono prive o diventa protagonista di uno scenario ibrido rispetto a quanto evidenziato. In ogni caso, non fa l’unica cosa dignitosa che potrebbe e dovrebbe fare: farsi da parte e lasciare il campo libero a coloro che, magari anche su posizioni diverse, legittimamente diverse, sanno però ideare in modo autonomo, libero e autentico e sanno eventualmente dare vita ad una vera e sana dialettica, magari anche aspra ma comunque leale e condotta ad un livello alto e dunque di sicuro effetto di progresso, di sblocco, di evoluzione e di vantaggio per tutti. Restando, al contrario, al loro posto, con queste modalità prive di dignità sicuramente ma anche prive di efficacia ed efficienza (di contenuto e di forma), diventano animali al potere. Perché percependo, da un lato, anche profondamente, la loro inadeguatezza e il loro falso stare lì dove stanno (posto, ruolo ecc. non meritato ma avuto per raccomandazione, per ingerenze del potere, per giochi vari, per un passarci sopra sull’ incoerenza curricolare ecc.) e percependo, dall’altro lato, il desiderio egoistico ed egocentrico di non voler mollare l’osso, si trasformano in animali al potere (scorretti, vili, cattivi, ingenerosi ecc.). Di uomini e soprattutto di donne, invece, abbiamo bisogno al potere (persone di potere certo, ma leali, corrette, nobili d’animo, generose ecc. Perché serene nell’animo perché meritevoli di stare dove stanno e di avere ciò che hanno). Speriamo bene per il Futuro del Mondo (Un Mondo auguriamoci libero, culturale, etico, umano. E che della Natura ferita si prenda cura sul serio). 


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