Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 1 aprile 2016

Xylella alla Koch - 2



Post n. 43:  
Xylella alla Koch – 2  
Riprendendo dal post n. 42 di ieri: ulteriori considerazioni, da libero cittadino pensante, mi vengono spontanee (alcune delle quali già fatte da altri liberi cittadini pensanti e già lette in internet) e che ancor prima di avere sostanza razionale hanno il conforto del buon senso:  1.Alcuni autori dello studio circa la patogenicità di Xylella fastidiosa in merito al fenomeno del disseccamento degli ulivi salentini sono indagati dalla Procura di Lecce. Ora, fermo restando la presunta innocenza di chiunque in qualunque inchiesta giudiziaria - ci mancherebbe altro – la cosa pone comunque ed in ogni caso un problema di opportunità circa il considerare o meno tale studio se non addirittura l’ipotesi di conflitto di interesse. 2.L’Efsa non è una rivista scientifica. E del resto, lo sappiamo, che anche in merito alle riviste scientifiche e ai loro “meccanismi” il dibattito è ampio, eterogeneo e soprattutto in corso e completamente aperto. A tal proposito consiglio anche una lettura. È un libro bellissimo e ben documentato che ho trovato ed acquistato a Milano in una libreria. Tratta di Scienza in generale e sotto molti ed insoliti aspetti. Ma tratta anche del “mondo” delle pubblicazioni scientifiche, sotto una luce che, a mio avviso, tutti dovrebbero conoscere: “Errori della Scienza” di Luc Burgin edito da Bompiani. 3.Che la patogenicità di Xylella fastidiosa sia stata dimostrata o meno dallo studio in questione - che in ogni caso, ricordiamolo, ha o avrebbe un valore relativo e “di parte” dal punto di vista epistemologico e gnoseologico in quanto è patogenicità secondo i postulati di Koch (che non sono il Vangelo …) e collocati a loro volta all’interno del Paradigma del Riduzionismo che non è l’unico Paradigma esistente e che anzi è ben superato (storicamente e qualitativamente) dal un altro Paradigma e dall’altra “parte” della Scienza e cioè dall’Olismo - a cui si dovrebbe dare finalmente anche spazio istituzionale ed anche maggiore e migliore spazio sui media  – sorge spontanea una domanda (inquietante): gli abbattimenti degli ulivi, poi sospesi dalla Procura di Lecce, che giustificazione - scientifica e tecnica - hanno avuto o avrebbero avuto visto che giunge solo ora la (relativa) prova (secondo Riduzionismo) del nesso di causalità tra il batterio e il fenomeno del disseccamento? Deboli, troppo deboli, le tipologie di motivazioni fin qui e finora presentate (motivazioni burocratiche, motivazioni di precauzione ecc. ecc.) soprattutto in rapporto al fatto che trattasi di un intero agro-ecosistema territoriale di milioni di alberi dalla valenza non solo produttiva ed economica ma anche ecologica, paesaggistica, turistica, culturale, sociale, storica, simbolica, identitaria. Come cittadino, dunque, ed ancor prima che come professionista, mi chiedo: ma il mio Paese, l’Italia, arriverà un giorno o non arriverà mai ad essere, diffusamente, una realtà intelligente e non solamente una realtà furba? Una realtà anche seria e non solamente da cartolina? (certo che se il “nuovo” della politica italiana è il Matt(e)o di Firenze con tutto il suo Governo che è campione soprattutto di trasparenza ……) Luca Fortunato
 
P.S. Un ritrovato e rinnovato interesse per le battaglie civiche è risorto in me. Proprio in occasione di tutto ciò. E su tutto ciò ma anche e soprattutto su altro, apro una nuova stagione di battaglie civiche e politiche (politiche per ora in senso etimologico. Nessuno si agiti, quindi) oltre che propriamente culturali (i miei libri futuri, in cui scrivo, in uno dei tre, anche di Xylella, CoDiRO e Salento. Proponendo le mie idee in merito, olistiche naturalmente! ed anche basate su conoscenze dirette, per vari ed altri motivi, di quelle zone e di quegli  alberi. Idee che potranno essere utilizzate, sperimentate, testate ecc. da chiunque vorrà farlo, citando la fonte ovviamente che sono e sarò io. Per questo verranno pubblicate). E la nuova stagione – visto anche i miei futuri libri – non sarà condotta sia on-line e sia di fatto come la passata stagione ma – fermo restando la pubblicazione dei miei futuri libri, appunto, ed il primo, confermo ancora, esce in questo 2016 – verrà condotta solamente di fatto. Con maggiore efficacia, dunque, a favore delle azioni reali. Anche perché ora mi è più chiaro, anzi mi è chiaro del tutto, quali devono essere e saranno le direzioni del mio agire. Sarà che da piccolo mi hanno letto (e ringrazio) “Yugo y Estrella” del grande Josè Martì o sarà per qualche altro diavolo di motivo, ne vedrete delle belle. Ho iniziato a lottare, per la libertà, a 6 anni quando in prima elementare mi legavano il braccio sinistro per costringermi a scrivere con la mano destra. Io che con la sinistra sapevo, del resto, già scrivere e pure bene! E disegnare e dipingere benissimo! Ne ho 42 di anni. Vissuti come ho voluto e che vivo come voglio. Chi mi ama mi segua. E mi hanno seguito e mi seguono. E ho ancora voglia di lottare. Visti anche i successi che in ogni occasione ho sempre avuto. Sempre. A volte in poco tempo, altre volte in più tempo. Ma a casa il risultato l’ho sempre portato. Ne vedrete delle belle. Nelle mie lotte e nelle mie scelte di vita particolare rilievo hanno sempre avuto gli alberi. Ho nei loro confronti una empatia naturale (che non impedisce tuttavia una obiettività pura sempre nei loro confronti. Anzi, la rende paradossalmente migliore). Perché proprio gli alberi significano tanto per me? Forse perché vi era un grosso albero di pino nel cortile della scuola di prima elementare attorno al quale, attaccato al fusto, giravo e giravo e giravo. E la maestra non mi vedeva e non mi trovava. Finché un giorno, la maestra ebbe una pigna del pino in testa. Era a terra e gliela tirai io in testa! Usando la mia mano sinistra, ovviamente! Che mira! Buoni 12-15 m! Gli occhiali li ho messi all’età di 15 anni …. Che dolore e che spavento provò la maestra. Da quel giorno, usai la mano sinistra anche per scrivere in classe. Mi lasciò finalmente in pace. In seconda elementare però volli cambiare scuola e cambiai scuola. Continuai altrove. E iniziò la mia vera avventura. Fui attratto e incuriosito da un albero strano nelle vicinanze della mia nuova scuola. Aveva il fusto tutto strano. E mi piaceva un sacco. E mi chiedevo perché era così strano e così bello. Mi dissero che era anche buono. Dai suoi frutti, si faceva l’olio che mettevamo sul pane insieme ai pomodorini, all’origano e al sale. Da quel giorno misi in croce mio padre: “Perché quell’albero è così e gli altri alberi sono tutti lisci e dritti?”; “Come fa a non cadere con tutti quei buchi nella sua pancia di legno?”; “Perché le sue foglie non sono proprio verdi?”; “Perché i suoi frutti sono amari ma ti danno un nettare d’oro?” ecc. ecc. ecc. Mio padre mi disse: “Da grande farai quello che vuoi. Ma se farai il medico o l’agronomo sarà meglio”. Ed io: “Il dottore so chi è. Ma quell’altro che hai detto chi è?”. E mio padre: “Anche l’altro è dottore. Domenica andiamo a trovare quel contadino amico nostro. E capirai.” E così dalle campagne e dai boschi e dai giardini … non ne sono uscito più ! Luca Fortunato

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