Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 14 novembre 2021

Sintesi - 3

 Post 362

pubblicato lunedì 15/11/2021 ore 02:00 AM

Sintesi – 3

Precisazioni olistiche su: Pandemia Covid, Xylella, Clima.

Come è noto, più aumenta il tuo successo, più aumentano i tuoi nemici. Non che io debba difendermi da loro (e qui per giunta). Le loro “argomentazioni” sono talmente vuote e deboli (sono dettate infatti dalla sola invidia) che mi viene solo da ridere …. Ma ritengo, per Voi Lettori del blog, tutti Voi lettori, che siete tanti e di diversa tipologia, ritengo, dicevo, utile qualsiasi occasione di chiarezza, che possa essere anche un punto di riferimento, visto che il blog tratta di argomenti tosti, difficili e complessi. E che per questo possono essere anche oggetto di distorsioni e/o di speculazioni. Con questo intento, e solo con questo intento, dunque, vado qui di seguito a chiarire alcuni “punti” particolarmente “vivi”, diciamo così. Lo faccio volentieri, e senza fatica per giunta.

1.io sono vaccinato (ho fatto le due dosi previste per il tipo di vaccino che mi hanno indicato) ed ho dunque il mio bel Green Pass. E allora? Io comunque non sono mai stato d’accordo su quanto è stato fatto, e non sono d’accordo su quanto ancora si fa, in merito alla Pandemia, come ho più volte già evidenziato in questo blog. Non bisogna essere necessariamente No Vax per non essere d’accordo! Le cose sono complesse. Ci sono anche le questioni paradigmatiche. Io, per esempio e per l’appunto, sono un “olista Pro Vax” (se così posso auto-etichettarmi, per farmi capire) ma in disaccordo con la gestione riduzionistica  (sanitaria ed economica) che fino ad ora ci hanno propinato. E nel Nuovo Libro mi spiegherò molto più dettagliatamente ed approfonditamente. E con supporti documentali di un certo tipo. Vedrete. Del resto, la quarta ondata in corso dimostra due cose, apparentemente contraddittorie ma che in realtà sono due facce della stessa e complessa medaglia (e che danno ragione all’Olismo e torto al Riduzionismo): a) livello individuale-personale: il vaccino serve per non contrarre forme gravi della malattia; b) livello collettivo-sociale (Società): il vaccino (vuoi per le varianti del virus, vuoi per la comunque contagiosità dei vaccinati, vuoi per la non obbligatorietà vaccinale, ecc.) non è sufficiente. Vaccino sì, e tutto il resto? Scomparso? Ammorbidito? Erroraccio da Riduzionismo! Siamo infatti e appunto alla quarta ondata e alla terza dose vaccinale. Sempre ad inseguire (induttivamente) i fatti? Mai a pensare di prevenirli (deduttivamente)? E fino a quando? E, in ogni caso, a che prezzo?

2.riguardo agli ulivi che ancora disseccano in Puglia, nella mia teoria olistica – precisamente nel pool multifattoriale – che in formula matematica è P - c’è – e c’è sempre stato - anche il batterio Xylella fastidiosa e il suo principale vettore sputacchina (basta leggere per bene e per intero i miei 3 libri “Esempi d’Olismo”, 2016- 2017- 2018). Ma nonostante questo, io spiego la cosa in modo diverso dal riduzionistico (meccanicistico e deterministico) rapporto lineare di “causa-effetto” (batterio-disseccamento), come è noto. E mi dispiace per i miei “nemici”, ma come già vi erano indizi di validità della mia teoria (negli anni 2016-2018), ora, anni 2020- 2021, sono arrivate anche ben 3 prove della sua validità. Prove.  Avete letto bene. Due prove di validità in merito alla teoria in sé (spiegazione del disseccamento, poi formalizzata anche in modello matematico) ed una prova di validità in merito ai rimedi tecnico-agronomici (che dalla teoria discendono). Il tutto, nel Nuovo Libro. Vedrete (vedranno). E forse altre prove, su altri ulivi pugliesi, arriveranno per la fine dell’anno prossimo, per l’uscita del Nuovo Libro. Chissà. Per dire, ad ogni modo, che non bisogna essere necessariamente complottisti e/o negazionisti per pensarla diversamente sul disseccamento degli ulivi. Io, per esempio e per l’appunto, che non sono né un complottista  né un negazionista sono però un olista (e agronomo, quindi sto nel mio mestiere sugli ulivi e loro malattia) e del batterio vedo certamente un ruolo nell’insorgenza del disseccamento su alcuni ulivi, ma è un ruolo diverso e secondario, con relative implicazioni, significati, ecc. Come è noto. Altri fattori, a mio avviso, sono ben più determinanti nell’insorgenza del disseccamento. Come è noto. Ma ora, dicevo, sono giunte anche prove di validità (non solamente indizi di validità) in merito alla mia teoria, al mio protocollo sperimentale, ecc. Sapevo di essere nel giusto, ma ora ne ho la certezza. Così come ne hanno certezza coloro che hanno sempre creduto in me e/o coloro che hanno sempre e comunque lasciato una porta aperta alla mia teoria (e coloro, invece, che l’hanno sempre tenuta chiusa? Nonostante la teoria venisse da un addetto ai lavori (agronomo)? Nonostante i numerosi indizi di validità? Per qualcuno di responsabilità, si configurano reati per questi suoi comportamenti evitanti? Vedrete nel Nuovo Libro). D’altra parte, ci sono ancora media (anche professionali, vedrete nel Nuovo Libro) che chiamano “virus” la Xylella fastidiosa! Tra batteri e virus vi è una tale e abissale differenza, che tali “tastiere umane” più che andare dietro a fantasie di complotto o di negazione, farebbero bene ad aprire qualche libro di Scienze (anche delle Scuole Medie, andrebbero bene. Non è necessario che si sforzino su testi universitari di Biologia o di Agraria, ecc.). Così come, sia non-addetti ai lavori, sia addetti ai lavori (sorprendente, vero?) farebbero bene ad aprire qualsiasi libro diverso ma altrettanto autorevole in merito ai concetti di “salute” e di “malattia” (giusto per rimanere nel mio campo, cioè la salute e la malattia delle piante, e giusto per ri-dare l’idea a Voi lettori: per l’Olismo, non esistono “malattie radicali”, “malattie fogliari”, “malattie dei frutti”, “malattie dei vasi” ecc. Esistono piante malate cioè malate per intero che manifestano - a volte anche a seconda del contesto - segni e sintomi a carico di parti (foglie, radici ecc.). E’ ben diverso. La malattia (da non confondere ovviamente con la lesione) è sempre sistemica, totale. Così anche la guarigione. La cosa ovviamente ha ricadute metodologiche e operative enormi. La diagnosi viene completamente rivista. Così come la prognosi (previsione), così come la terapia. Ovviamente, la cosa davvero enorme e rivoluzionaria è che non è corretto nemmeno inquadrare la cosa in modo riduzionistico dal punto di vista delle cause. Secondo l’Olismo, infatti, non esistono “malattie virali”, “malattie batteriche”, “malattie fungine” ecc. Ci sono i virus, i batteri, i funghi ecc. Li troviamo effettivamente sulle piante malate e nelle piante malate ecc. Ma  quali sono i rapporti di causa/effetto? O anche di causa/effetti? O ancora di cause/effetto? Se non di cause/effetti? L’Olismo non commette l’errore di  ridurre tali rapporti a rapporti lineari ma li intende in modo non-lineare perché intesi in modo emergente (vedi Emergentismo) anche e soprattutto per l’enorme ruolo che gioca sempre la componente ambientale (che è sempre molto complessa ed eterogenea e comprende anche l’aspetto antropico) nell’insorgenza della malattia. E che va sempre rapportata alla componente genetica. Ma anche una lesione (a cui accennavo prima, sempre e comunque distinta dalla malattia propriamente intesa) è sempre sistemica, totale: se taglio le radici, anche le lontane foglie ne risentono. Se taglio le foglie, anche le lontane radici ne risentono. Se urto il fusto, anche i fiori ne risentono. E così via ……. Non esistono lesioni “localizzate”. Esiste una pianta intera lesionata in un punto. È ben diverso. Ma non esistono nemmeno trattamenti “localizzati”. Se irroro le foglie ne risente l’intera pianta. Se concimo il suolo ne risente l’intera pianta. Se poto un ramo ne risente l’intera pianta (figuriamoci se  ne “capitozzo” la chioma !). Se non poto un ramo da potare ne risente l’intera pianta (e sia se cade tutta intera, sia se a cadere è  solo quel ramo). Figuriamoci se tratto l’ambiente o rado al suolo un intero ambiente o ecc. ecc. ecc.).  

3.riguardo alle cause degli attuali cambiamenti climatici, di fatto, esiste lo scenario che segue. Le varie e diverse posizioni in merito, possono essere così riassunte: tesi n. 1: origine naturale (ciclo naturale di cambiamento del clima, come altre volte nella Storia del Pianeta); tesi n. 2: origine antropica (le attività umane – in particolare con le emissioni di CO2– hanno causato il cambiamento climatico); tesi n. 3: origine ibrida (naturale e antropica: l’attività umana e la presenza umana, particolarmente accentuate negli ultimi 100 anni, hanno provocato una reazione naturale – di difesa, una specie di “febbre” - dell’Ecosistema, come compatibile con l’Ipotesi Gaia). Personalmente, mi ritrovo nella tesi n. 3. Che, non a caso, è una tesi olistica. Anzi, è l’unica tesi olistica. Ma a parte questo, a parte la mia personale precisazione-collocazione, quanti sono i media che si occupano dell’intero scenario? Di tutte e 3 le tesi? Che mi risulti, nessuno. Nessun media. E forse anche di questo dovremmo iniziare a occuparci seriamente. Tutti noi, ….. cittadini! O no? Che sintesi mai si potrebbe trovare se non si dà voce a tutte le voci? Sono 30 anni infatti che abbiamo solo dei “bla bla bla”. Anche a causa di una informazione parziale e, di conseguenza, di una coscienza collettiva parzialmente informata e quindi parzialmente formata. Anche perché una cosa sono i rimedi e le prospettive che discendono dalla tesi 1 (in pratica, accettare il corso degli eventi …!); altri sono i rimedi e le prospettive che discendono dalla tesi 2 (“sviluppo sostenibile” in generale e riduzione delle emissioni di CO2 in particolare, con calcoli deterministici! e tempi medio-lunghi ma prevedibili! di rimedio…..); altri ancora sono i rimedi e le prospettive che discendono dalla tesi 3 (vedasi, ad esempio, il mio Terzo Libro “Esempi d’Olismo” – 2018). Si tratta di enormi differenze teoriche che hanno enormi e differenti risvolti (pratici, applicativi, tecnici, progettuali, strategici, sociali, economici, umanitari, psicologici, comportamentali, ecc.).   

Morale della Favola:

questo tipo di precisazioni, tutte e 3 le precisazioni (in medicina umana in merito alla Pandemia, e vi ho parlato da cittadino; in medicina vegetale in merito al fenomeno Xylella-CoDiRO, e vi ho parlato da agronomo quindi da addetto ai lavori; in“medicina planetaria” in merito ai cambiamenti climatici in sé, e vi ho parlato e basta … tanto gli altri son sempre e comunque dei “bla bla bla”), è bene siano avvenute, visto che ignoranti e/o speculatori in tal senso, ci sono in giro. Superficialoni (spesso da tastiera, anche professionale purtroppo) che meriterebbero una lezione (di Olismo e non). E l’avranno. Tempo al tempo. E nelle sedi opportune.

Certo, esistono soggetti (e tra i più disparati) che fanno un uso distorto e modaiolo del sostantivo olismo e del suo relativo aggettivo, olistico, legandoli in modo superficiale, e più che altro secondo una furbizia commerciale e comunicativa, a cose che sono invece molto serie e importanti (filosofie orientali, per esempio).

Così come esistono soggetti pseudo-olistici che usano, per esempio, l’aggettivo olistico slegandolo dal significato del sostantivo olismo e dunque usano l’aggettivo olistico solo come falso sinonimo di “integrato” o di “globale” o di “360°” o di “completo”, o di “multidisciplinare”, ecc. distorcendone e depotenziandone il vero significato (una fesseria tanto lessicale, quanto sostanziale, ma che per qualcuno potrebbe configurasi anche come reato, vedrete nel Nuovo Libro). Di questi pseudo-olisti, c’è chi addirittura definisce “olistico” lo sviluppo sostenibile! Niente di più sbagliato. Lo sviluppo sostenibile è certamente integrato ma non è anche olistico. È  facile da dimostrare (anche con supporto bibliografico autorevole). Vedrete nel Nuovo Libro (vedranno).

Ma tutte queste forme di distorsione che cosa vogliono dire? Cosa vorrebbero dire? Assolutamente nulla rispetto agli altri, cioè ai veri olisti – come me - che invece fanno un uso corretto, documentato, bibliografico, proprio, storico, scientifico del sostantivo olismo e del relativo aggettivo, olistico.

I superficialoni si occupassero di altro, di tanto altro, ma non certo di Paradigmi di Conoscenza e di Metodo (Riduzionismo, pseudo-olismo, Olismo). Si tratta di cose serie, troppo serie. Su cui la Società si sta giocando troppe cose. Troppe.

Anche perché, almeno per gli argomenti di questo post, è da notare che siamo sempre nell’ambito della Scienza. E a tal proposito vanno spese due significative parole: una cosa è la Scienza, altra cosa sono le Istituzioni scientifiche. Non si faccia confusione. Una cosa è la Scienza, che è libera, (lo dice anche la Nostra Costituzione). E chiunque può farla. Chiunque può intuire verità scientifiche. E chiunque ha il diritto di ragionare su di esse, di manifestare il suo pensiero in merito, ecc. E le competenze? Sono  molto relative: lo sappiamo, no, che, per esempio, vi sono illustri veterinari che si occupano non solo dell’origine della Pandemia (dovendosi trattare di una zoonosi, ci può stare) ma anche e proprio della salute umana in Pandemia! E quindi a meno di non volere sostenere una certa forma di “abusivismo professionale”, non resta che riconoscere l’assoluta relatività ed indicatività delle competenze. Altra cosa sono le Istituzioni scientifiche, che possiedono e gestiscono, più che altro, gli apparati spesso tecnologici per un certo tipo di sperimentazioni e/o produzioni. Non si faccia confusione. Una cosa sono le conoscenze scientifiche e il loro progresso (che può avvenire da parte di chiunque) altra cosa è la loro validazione sperimentale, la loro applicazione, ecc. (che non può avvenire da parte di chiunque, ovviamente). Ma anche su questo, sarò più preciso nel Nuovo Libro. E con risvolti davvero inediti quanto fondati. Vedrete.  

Insomma, è giunto il Tempo (per Tutti) del vero cambiamento paradigmatico (abbandonare il Riduzionismo, adottare l’Olismo, combattere lo pseudo-olismo) e, contemporaneamente, il Tempo di pagare il conto (per coloro che è giusto che lo paghino). Personalmente, ho sempre dato, e ora con il Nuovo Libro darò ancora di più, il mio contributo.  

Ad maiora! E vi ricordo, il prosieguo di questa Nuova Rubrica “Sintesi”, con la numero 4, la settimana prossima. Un carissimo saluto e a prestissimo.

Luca Fortunato (Matera).   

 

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