Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

lunedì 8 novembre 2021

Sintesi - 2

 Post 361

Sintesi – 2

…. proseguendo con la Nuova Rubrica (vedi precedenti post n. 359 e n. 360):

Della mia personale biblioteca, ri-segnalo Oggi, a Tutti Voi Lettori, un libro grazie al quale ho appreso cose nuove ma grazie al quale ho anche trovato  conferma di tanti miei cavalli di battaglia. Il libro si intitola “Quando i numeri ingannano – Imparare a vivere con l’incertezza” di Gerd Gigerenzer, scienziato cognitivo, psicologo, dell’Istituto Max Planck di Berlino ed edito da Cortina. Il libro – che consiglio davvero a tutti  – mette in luce un problema enorme: medici, avvocati, magistrati, politici, professionisti, imprenditori, amministratori pubblici, giornalisti, comuni cittadini usano, citano, manipolano, portano a prova dati statistici senza avere le giuste competenze per valutarli criticamente.

Presentati come “oggettivi” e “certi”, in realtà di quei dati statistici se ne ignora o se ne dimentica – da parte di comuni cittadini ma anche da parte di addetti ai lavori ed è qui il vero guaio - l’origine o meglio la natura dell’origine e dunque il significato o meglio il vero significato. La maggior parte delle persone, non riuscendo a staccarsi dal bisogno ossessivo ed iper-razionalistico di certezze e di avere certezze – così caratteristico della cultura occidentale e del Riduzionismo specialmente scientifico – guardano a tutto ed anche ai dati statistici in modo distorto cioè “certo”, “oggettivo”, “vero”, “determinato”, “preciso” ecc. arrivando- come evidenzia il libro – all’”illusione di sapere”. E arrivando a prendere decisioni sbagliate. Che, come ben evidenzia il libro, soprattutto in certi ambiti della Società come l’ambito medico e l’ambito giuridico possono avere conseguenze gravi.

Tutto ciò perché la maggior parte delle persone  (cittadini e professionisti e ad ogni livello) non è attrezzata ad affrontare l’incertezza, il probabile, il ragionamento probabilistico, le previsioni probabilistiche, il relativo ecc. Vere essenze dei dati statistici perché vere essenze della Realtà.

Del resto, ho sempre pensato e ho sempre sostenuto – per studi uniti ad esperienze ma soprattutto al buon senso - che la Statistica e i suoi dati sono neutri e neutrali. Tutto dipende da come li si usa, da come li si contestualizza, da come li si interpreta. Ed il libro conferma proprio questo.

Per quanto riguarda specificatamente la mission di questo blog, vedo - ancora una volta  - l’Olismo essere più saggio e più attrezzato del Riduzionismo. Se infatti i dati statistici vanno non solo interpretati (e mai usati tal quali) ma vanno per giunta interpretati correttamente, vuol dire che essi vanno soprattutto contestualizzati. E cosa se non l’Olismo è maestro della contestualizzazione? Cosa se non il Riduzionismo è, invece, maestro della decontestualizzazione?

E per quanto riguarda specificatamente la mission del Nuovo Libro, in esso mostrerò, dimostrerò e denuncerò diversi fatti ed episodi di Riduzionismo e di pseudo-olismo (che ho incontrato specialmente come professionista, ma anche come cittadino) in merito sia all’uso tal quale di dati statistici sia all’uso distorto di essi:

dati numerici utilizzati tal quali e non contestualizzati;

dati numerici medi non adeguati al caso specifico;

dati numerici presentati come “certi”, “inconfutabili”, come Verità Assolute, “divine”!;

dati numerici presentati e considerati “precisi” e “affidabili” perché derivanti da macchine e tecnologie (…. senza considerare, però, che l’Uomo ha usato macchine per misurare cose che non servivano! Tralasciando di valutare, invece, quelle che servivano per davvero!);

non pretese da parte dell’Autorità dell’interpretazione e dell’adeguamento di dati numerici bibliografici medi e generici ai casi specifici in questione (dunque comportamenti omissivi dell’Autorità, molto gravi, come tutti possiamo intuire, che fanno passare cose a dir poco “non vere” …. Il tutto, per incompetenza tecnico-scientifica e/o per voluto silenzio …..);

vere e proprie cantonate di interpretazione numerica;

sfruttamento di convenienti percentuali ma errate perché slegate e/o volutamente slegate dal vero intero, dal reale 100%; 

ecc.

Chiudo questa Sintesi -2 con due bellissime (e molto attinenti) frasi:

“Non esistono fatti, solo interpretazioni” (F. W. Nietzsche)

“Non tutto ciò che può essere contato, conta. E non tutto ciò che conta, può essere contato” (Albert Einstein)

 Alla prossima settimana. Con la prossima Sintesi.

Luca Fortunato (Matera) 

                                                                                           

  

 

 

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