Post 322
Lessico
tecnico-scientifico – 2: complessità
proseguendo la serie dal post 319
(vedi):
complessità: termine con il quale si designano i
caratteri comuni ai fenomeni di organizzazione,
specialmente nella sfera dei processi biologici e cognitivi. Presupposto per la
nozione è il principio secondo cui il tutto è più della somma delle parti, vale
a dire che le caratteristiche interessanti di un sistema complesso, si tratti di
un sistema fisico, di un organismo o di un sistema sociale, non sono riducibili
alla somma delle sue parti costitutive. (da Garzanti – Le Scienze)
Questo esempio di definizione di complessità (che è in perfetto accordo con l’Olismo e in disaccordo
con il Riduzionismo – notare bene) è quello scientifico e dunque è quello che,
come abbiamo già visto, un ingegnere, un agronomo, un medico, un geologo, ecc.
dovrebbero utilizzare. Altra cosa è il significato comune del termine complessità (che sempre ed anche un
ingegnere, un agronomo, un medico, un geologo, ecc. possono ovviamente
utilizzare ma nel contesto giusto: bar sport, bagnasciuga a Ferragosto, veglione
di Natale o di Capodanno, ecc.).
Ma la cosa davvero rivoluzionaria circa la complessità coniugata al sistema (vedi post 319) e quindi circa
specificatamente i sistemi complessi ce
lo (ri)spiega benissimo il fisico Fritjof Capra (1997):
“La
grande sorpresa della scienza del ventesimo secolo consiste nel fatto che non è
possibile comprendere i sistemi per mezzo dell’analisi. Le proprietà delle
parti non sono proprietà intrinseche, ma possono essere comprese solo nel
contesto dell’insieme più ampio. In questo modo il rapporto fra le parti e il tutto
è stato rovesciato. Nell'approccio sistemico, le proprietà delle parti possono
essere comprese solo studiando l’organizzazione del tutto. Di conseguenza, il
pensiero sistemico non si concentra sui mattoni elementari, ma piuttosto sui
principi di organizzazione fondamentali. Il pensiero sistemico è contestuale,
cioè l’opposto del pensiero analitico. Analisi significa smontare qualcosa per
comprenderlo; pensiero sistemico significa porlo nel contesto di un insieme più
ampio.”
Purtroppo, ancora oggi, ci sono molti, troppi, addetti
ai lavori (medici, biologi, agronomi, geologi, economisti, giuristi, sociologi,
ecc.) che nei contesti scientifici, tecnici e professionali (orali o scritti
che siano), occupandosi di sistemi
complessi (il corpo umano, l’albero, il terreno, il clima, il territorio,
l’azienda, il bosco, la città, il mercato, la legge, ecc.) si sottraggono a
tutto ciò, facendo finta di non conoscere la questione, continuando a fare
Scienza, Tecnica e Professione secondo la vecchia maniera analitica
(ante-Novecento), spesso con il paradosso di utilizzare pure tecnologia
avanzata e sofisticata (post-Novecento), generando così dei “mostri” in seno alla Conoscenza delle
varie cose.
“Mostri” perché appunto caratterizzati dalla
contemporaneità di un anacronismo e di una obsolescenza circa gli aspetti teorico-paradigmatico-metodologici
da una parte, ma da una perfetta attualità e da un sintonico progresso circa
gli aspetti tecnologici, dall’altra parte.
Il risultato? Pseudo-conoscenze (perché non
sintonizzate sulla vera natura della complessità) ma apparentemente scientifiche e
ineccepibili (perché hi-tech). Il tutto a generare danni (spesso subdoli ma sempre
molto significativi) per la Natura, l’Ambiente, l’Uomo, la Società, l’Economia,
ecc. E che, accumulandosi nel tempo, generano (a loro volta) i guai che tutti
noi ormai conosciamo sempre di più dalle cronache divenute ormai ripetitive
(poveri giornalisti! Un po’ bisogna capirli ….).
Per questo occorre far parte dei pochi ma virtuosi addetti
ai lavori sintonizzati sull’intero progresso (teorico e tecnologico) e vigilare
e denunciare gli altri.
Nell’Olismo, contraddittorie mostruosità o ipocrite
mostruosità tra progresso teorico e progresso tecnologico non ci sono, anzi non
sono proprio possibili.
Il guaio è e resta sempre il Riduzionismo. Dunque, avanti
amici! Sconfiggiamolo! Avanti!
E a presto.
Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195
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