Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 3 gennaio 2020

Lessico tecnico-scientifico - 2: complessità


Post 322

Lessico tecnico-scientifico – 2: complessità

proseguendo la serie dal post 319 (vedi):

complessità: termine con il quale si designano i caratteri comuni ai fenomeni di organizzazione, specialmente nella sfera dei processi biologici e cognitivi. Presupposto per la nozione è il principio secondo cui il tutto è più della somma delle parti, vale a dire che le caratteristiche interessanti di un sistema complesso, si tratti di un sistema fisico, di un organismo o di un sistema sociale, non sono riducibili alla somma delle sue parti costitutive. (da Garzanti – Le Scienze)

Questo esempio di definizione di complessità (che è in perfetto accordo con l’Olismo e in disaccordo con il Riduzionismo – notare bene) è quello scientifico e dunque è quello che, come abbiamo già visto, un ingegnere, un agronomo, un medico, un geologo, ecc. dovrebbero utilizzare. Altra cosa è il significato comune del termine complessità (che sempre ed anche un ingegnere, un agronomo, un medico, un geologo, ecc. possono ovviamente utilizzare ma nel contesto giusto: bar sport, bagnasciuga a Ferragosto, veglione di Natale o di Capodanno, ecc.). 

Ma la cosa davvero rivoluzionaria circa la complessità coniugata al sistema (vedi post 319) e quindi circa specificatamente i sistemi complessi ce lo (ri)spiega benissimo il fisico Fritjof Capra (1997):

La grande sorpresa della scienza del ventesimo secolo consiste nel fatto che non è possibile comprendere i sistemi per mezzo dell’analisi. Le proprietà delle parti non sono proprietà intrinseche, ma possono essere comprese solo nel contesto dell’insieme più ampio. In questo modo il rapporto fra le parti e il tutto è stato rovesciato. Nell'approccio sistemico, le proprietà delle parti possono essere comprese solo studiando l’organizzazione del tutto. Di conseguenza, il pensiero sistemico non si concentra sui mattoni elementari, ma piuttosto sui principi di organizzazione fondamentali. Il pensiero sistemico è contestuale, cioè l’opposto del pensiero analitico. Analisi significa smontare qualcosa per comprenderlo; pensiero sistemico significa porlo nel contesto di un insieme più ampio. 

Purtroppo, ancora oggi, ci sono molti, troppi, addetti ai lavori (medici, biologi, agronomi, geologi, economisti, giuristi, sociologi, ecc.) che nei contesti scientifici, tecnici e professionali (orali o scritti che siano), occupandosi di sistemi complessi (il corpo umano, l’albero, il terreno, il clima, il territorio, l’azienda, il bosco, la città, il mercato, la legge, ecc.) si sottraggono a tutto ciò, facendo finta di non conoscere la questione, continuando a fare Scienza, Tecnica e Professione secondo la vecchia maniera analitica (ante-Novecento), spesso con il paradosso di utilizzare pure tecnologia avanzata e sofisticata (post-Novecento), generando così  dei “mostri” in seno alla Conoscenza delle varie cose.
“Mostri” perché appunto caratterizzati dalla contemporaneità di un anacronismo e di una obsolescenza circa gli aspetti teorico-paradigmatico-metodologici da una parte, ma da una perfetta attualità e da un sintonico progresso circa gli aspetti tecnologici, dall’altra parte.
Il risultato? Pseudo-conoscenze (perché non sintonizzate sulla vera natura della complessità) ma apparentemente scientifiche e ineccepibili (perché hi-tech). Il tutto a generare danni (spesso subdoli ma sempre molto significativi) per la Natura, l’Ambiente, l’Uomo, la Società, l’Economia, ecc. E che, accumulandosi nel tempo, generano (a loro volta) i guai che tutti noi ormai conosciamo sempre di più dalle cronache divenute ormai ripetitive (poveri giornalisti! Un po’ bisogna capirli ….).     

Per questo occorre far parte dei pochi ma virtuosi addetti ai lavori sintonizzati sull’intero progresso (teorico e tecnologico) e vigilare e denunciare gli altri.

Nell’Olismo, contraddittorie mostruosità o ipocrite mostruosità tra progresso teorico e progresso tecnologico non ci sono, anzi non sono proprio possibili.

Il guaio è e resta sempre il Riduzionismo. Dunque, avanti amici! Sconfiggiamolo! Avanti!

E a presto.

Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195  

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