Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 19 novembre 2017

ANTEPRIMA Secondo Libro - L'INTRODUZIONE



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ANTEPRIMA Secondo Libro – L’ INTRODUZIONE

Ricordando a tutti i lettori del blog che a partire dal prossimo 8 dicembre vi aspetto nei miei contatti (lucaf73x@gmail.com oppure fortunato.luca73@libero.it) per l’acquisto del mio Secondo Libro “Esempi d’Olismo” in PDF (vedi anche post 198 del 6 novembre: Copertina, bio Autore, Indice, Progetto Editoriale ecc.), eccovi in Anteprima l’Introduzione. Ciao a tutti. Il blog va in vacanza per 1 anno fino al Terzo Libro. E come sempre ad maiora! Luca Fortunato

INTRODUZIONE

Questa Introduzione è un arricchimento all’Introduzione del Primo Libro. Si procederà, dunque, in modo agile, schematico e mirato. 

Complessità, Riduzionismo, Olismo

Un’ottima e sintetica definizione in senso scientifico (che, ricordo, è il senso utilizzato nell’intero Progetto Editoriale di 3 libri, non il senso comune) di complessità la dà Garzanti nel volume “Scienze”:
Complessità: termine con il quale si designano i caratteri comuni ai fenomeni di organizzazione, specialmente nella sfera dei processi biologici e cognitivi. Presupposto per la nozione è il principio secondo cui il tutto è più della somma delle parti, vale a dire che le caratteristiche interessanti di un sistema complesso, si tratti di un sistema fisico, di un organismo o di un sistema sociale, non sono riducibili alla somma delle sue parti costitutive. […]
Nello stesso volume, un’ottima e sintetica definizione del nostro “nemico” cioè il Paradigma dell’Establishment (politico, istituzionale, mediatico, editoriale, accademico, professionale ecc.) con già indicata, per fortuna, la contrapposizione di rimedio:
Riduzionismo: tesi epistemologica secondo cui entità e fenomeni complessi possono essere ridotti alla somma di entità più semplici, analizzabili singolarmente, che li costituiscono e li spiegano dal punto di vista ontologico e causale; p.e. la temperatura viene spiegata interamente con la cinetica dei gas, o nella sociobiologia si tende a riportare fenomeni sociali complessi a unità semplici (geni). In base a questo principio, i concetti di discipline come la biologia, la chimica o l’ecologia sarebbero traducibili nei concetti della fisica classica, considerata la disciplina fondamentale. All’approccio riduzionista si contrappone lo studio delle dinamiche dei sistemi complessi, che sottolinea come la semplice somma delle parti non rende conto della ricchezza fenomenologica di questi sistemi (vedi Complessità).
E dunque, sempre nel volume indicato, l’ottima definizione del nostro amico cioè il Paradigma di quei pochi e virtuosi politici, di quei pochi e virtuosi dirigenti, di quei pochi e virtuosi studiosi, di quei pochi e virtuosi ricercatori, di quei pochi e virtuosi professionisti, di quei pochi e virtuosi imprenditori, di quei pochi e virtuosi comunicatori ecc. collocati, tanto virtuosamente quanto legittimamente, al di fuori dell’Establishment:
Olismo: tesi epistemologica secondo la quale l’organismo (biologico o psichico) deve essere studiato in quanto totalità organizzata e non in quanto somma di parti discrete. 
Essendo, tuttavia, il nostro amico ancora “giovane”, in via di completa definizione nei saperi ufficiali (ed anche in ciò risiede la sua forza) vi aggiungo altre ed altrettanto autorevoli definizioni: 
Da Treccani (vocabolario): Olismo: teoria biologica generale, derivata dal vitalismo, proposta negli anni Venti in contrapposizione al meccanicismo, secondo la quale le manifestazioni vitali degli organismi devono essere interpretate sulla base delle interrelazioni e delle interdipendenze funzionali tra le parti che compongono l’individuo, il quale nel suo complesso presenta caratteristiche proprie, non riconducibili alla somma delle sue parti.
Da Treccani (enciclopedia): Olismo: tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse discipline. […]
Da Simone (dizionario): Olismo: termine che indica la teoria della conoscenza secondo la quale i sistemi complessi (organismi biologici, menti, sistemi sociali e normativi) presentano caratteristiche che non sono presenti nei loro singoli elementi costitutivi, per cui devono essere studiati nella loro totalità e non in quanto somma di parti. 

Intuizione, Mente, Psicologia

Visto che il modus operandi olistico ha il suo fulcro nell’intuizione la sola azione mentale che la persona umana possiede per afferrare quel quid emergente in più della somma delle parti di cui è composto un sistema complesso (sia esso un sistema fisico o un organismo biologico o un sistema sociale ecc.), ne consegue che l’importanza della Psicologia nell’esercitare l’Olismo (in biologia, in medicina, in ecologia, in agronomia, in geologia, in economia, in ingegneria, nell’arte ecc.) è enorme. Pertanto riporto un brevissimo ma interessantissimo e illuminante passo che è in seno proprio all’attualità del campo di studi denominato Filosofia della Mente. Il passo di testo è tratto dal  volume 8 della Storia della Filosofia – La biblioteca di Repubblica – L’Espresso: 
[…] per i sostenitori delle teorie dell’intenzionalità ciò che caratterizza in modo irriducibile gli atti mentali è quella proprietà che vede nei desideri, nelle credenze e nelle percezioni qualcosa dotato di senso e non semplicemente la somma o la sequenza di una serie di fatti che stanno da qualche parte nel nostro cervello o nella nostra mente: ascoltare una musica non è sentire una mera sequenza di onde sonore ma una esperienza intenzionale dotata di senso. […] 

Teoria e Sperimentazione

Un ottimo passo, sintetico e significativo, sul rapporto moderno (Novecento) e di fatto attuale (gli altri rapporti infatti risalgono al 1700 … al 1600 ….) tra la fase teorica e la fase sperimentale nella Scienza e nella Tecnica:
Dal volume 7 della Storia della Filosofia – La biblioteca di Repubblica – L’Espresso:
[…] Al contrario, Duhem nega qualsiasi corrispondenza tra fatto bruto e fatto scientifico. Le ipotesi di una teoria non hanno significato empirico diretto. I simboli della conoscenza scientifica non richiedono una relazione di somiglianza con ciò che essi rappresentano (La teoria fisica: il suo oggetto e la sua struttura. 1906-1914). Ciò che la scienza si prefigge è piuttosto di stabilire una corrispondenza tra insiemi di segni e insiemi di fenomeni. Secondo Duhem, quindi, da un lato è possibile che il sapere scientifico prenda l’avvio da ipotesi costruite ex novo, dall’altro il confronto con l’esperienza è richiesto solo nella fase finale del processo scientifico. Data la mancanza di una corrispondenza biunivoca tra ipotesi e fatti, questo confronto non implica la verifica di una sola ipotesi isolata ma di un gruppo di ipotesi. Da qui l’importante tesi duhemiana della “teoreticità dell’osservazione”: non esistono osservazioni pure in diretto contatto con i fatti bruti. Osservazioni e misurazioni fisiche sono sempre fatte alla luce di una teoria, di un linguaggio scientifico. […]

Mission

Mi affido al noto biologo Richard Dawkins che nel suo noto libro “Il gene egoista” (1995) scrive:
[…] Siate consapevoli che se desiderate, come me, costruire una società in cui i singoli cooperino generosamente e senza egoismo al bene comune, dovete aspettarvi poco aiuto dalla natura biologica. Bisogna cercare di insegnar generosità e altruismo, perché siamo nati egoisti. Bisogna cercare di capire gli scopi dei nostri geni egoisti, per poter almeno avere la possibilità di alterare i loro disegni, qualcosa a cui nessun’altra specie ha mai aspirato.
  
Paradossale ma sensato. Davvero sensato in quanto essendo noi persone umane, pur ammirando, studiando e rispettando la Natura, siamo - in definitiva - chiamati a trascenderla con la Cultura e con l’Etica. E cosa se non L’Olismo può aiutarci a raggiungere un così alto, nobile, straordinario e umano risultato?  

Autore: Luca Fortunato - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

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