Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 6 novembre 2022

Sovranità alimentare (e Paradigmi)

Post 405

Sovranità alimentare (e Paradigmi)

(inizio della nuova serie di post “Generàlia”, vedi post 404)

(post pubblicato lunedì 07/11/2022 ore 08:53) 

Per conoscere la (vera) nascita e la (vera) natura della sovranità alimentare dobbiamo tenere presente il decennio 1986 - 1996:

a partire dal 1986, infatti, e nel corso di diversi e successivi negoziati internazionali, si pervenne alla decisione di includere la produzione primaria all’interno dell’Accordo Generale sulle Tariffe Doganali e sul Commercio. Apriti cielo! L’effetto di tale decisione, infatti, sarebbe stato che il neoliberismo (che è cosa di Destra) avrebbe influenzato la produzione e il commercio del cibo, l’accesso alla terra da coltivare, ecc. nel senso specifico (tecnico-economico) di renderli subordinati alle regole e alle logiche del Mercato internazionale (scenario perfettamente di Destra).

Contro questo, come reazione a questo, in opposizione a questo, in lotta dialettica a questo (e dunque contro quella cosa e quello scenario di Destra, sopra descritti) a livello mondiale sorsero diversi movimenti contadini con lo scopo principale di difendere il cibo come diritto (di tutti) slegandolo dal concetto (riduzionistico) di sola merce, sola entità commerciale, sola entità economica, ecc.

Questa nuova (e olistica) dimensione concettuale (diritto, alimentazione, salute, economia, ecc.) venne poi, nel 1996, chiamata sovranità alimentare (appunto). In particolare, fu l’organizzazione internazionale di agricoltori-contadini “Via Campesina” (fondata nel 1993, in Belgio) a coniare l’espressione sovranità alimentare.   

Dunque niente di più lontano dalla Destra, così come dal sovranismo, così come dall’autarchia. Non si confondano le cose. E non si facciano confondere le cose. Del resto, è Storia. Ed è Vocabolario. Non si può sfuggire.

Ma se è facile confondersi e/o far confondere (se non altro per una certa assonanza) tra il sovranismo politico (Fratelli d’Italia, Lega, Front National, ecc.) e la sovranità alimentare (cose quanto mai distinte e lontane, come abbiamo appunto ed appena visto), è semplicemente ridicolo confondersi e/o far confondere tra sovranità alimentare ed autarchia (quest’ultima semplicemente impossibile nel Mondo moderno. Giusto o sbagliato che sia, è altro discorso. L’impossibilità autarchica è diventata oggettiva. Giusto per ricondurre il discorso a Noi Italiani, basta ricordarci che l’Italia è auto-sufficiente solo per il vino, il riso ed il pollo! Mentre il 40% del grano - per fare la pasta - ci arriva dall’Estero! Così come dall’Estero ci arriva anche il 40% delle carni per la preparazione dei salumi! Oltre il 90% del pesce in scatola! Il 100% del caffè! E la lista estera potrebbe continuare per molto. Ma l’idea è resa. Ricordiamocelo quando consumiamo semplicemente un “caffè italiano”(?!?) al bar! Giusto per fare un esempio emblematico e “identitario”!).

Ma guardiamolo un po’ meglio il vero, positivo, importante (e certamente non di Destra) concetto olistico di sovranità alimentare:

esso è ricompreso nel più ampio e generale concetto di autodeterminazione dei popoli (approfondisca il lettore);

con esso si mira a produrre quello che serve, che basta, per soddisfare i reali bisogni delle persone e delle comunità e non per soddisfare i bisogni - spesso “gonfiati” - del Mercato. Sovranità alimentare è soprattutto in questo senso (del resto la sovrapproduzione di cibo è anche la principale causa della crisi della GDO, sempre per raccordare i grandi temi al nostro quotidiano …… Così come dello spreco alimentare, ecc.);

con esso si mira al rispetto e alla valorizzazione del lavoro umano che c’è dietro e durante la produzione mettendo in secondo piano la proprietà, il capitale, la tecnologia, ecc.: lavoro contadino, dunque. Questo è un altro pilastro del concetto di sovranità (… e  ritornano i grandi principi del grande Karl … Anzi, non se ne sono mai andati!);

con esso si mira a produrre con il minor danno possibile all’Ambiente e all’Ecosistema (e quindi: agro-ecologia, no alla monocoltura, no ai fitofarmaci, ecc.);

con esso si mira a superare la pratica ma soprattutto la “filosofia” della cosiddetta “Rivoluzione Verde” che dal 1944 in poi ha visto l’impiego, in Agricoltura, di varietà vegetali geneticamente selezionate (poi anche modificate, gli OGM) e di enormi quantità di fertilizzanti, di fitofarmaci, di acqua, di mezzi meccanici, di tecnologie, di capitali, ecc: tale approccio quantitativo-industriale (molto di Destra …, caro all’Establishment, al mondo accademico, ai “poteri forti”, ecc. ecc.) benché sia riuscito ad incrementare notevolmente le quantità di cibo prodotto, non è mai riuscito a risolvere – e nell’arco di diversi decenni, si noti bene – il problema della Fame nel Mondo e questo specialmente per la mancanza, in esso, di essenziali aspetti etico-qualitativi vale a dire l’accesso al cibo, la distribuzione – anche solidaristica ed altruistica – dello stesso, una vera e sistemica lotta allo spreco alimentare, ecc.

con esso si mira a superare la pratica ma soprattutto la “filosofia” della WTO che - per sintetizzarla brutalmente ma efficacemente - prevede la subordinazione dell’integrazione politico-diplomatica tra gli Stati del mondo alla loro integrazione commerciale!  

con esso si mira a superare il concetto, la logica e la pratica della “sicurezza alimentare” (non a caso, infatti, alcune delle storiche proteste – tra il 1986 e il 1996 – dei movimenti contadini internazionali hanno fatto leva sulla disillusione circa il sistema della sicurezza alimentare che, difatti, non ha portato, non ha garantito, ciò che si prefiggeva);     

mira a integrare in modo positivamente dialettico, realistico ed olistico la dimensione locale con la dimensione globale (facendosi carico di entrambe, e quindi rifuggendo tanto il Riduzionismo che vede solo globalizzazione, tanto il Riduzionismo che vede solo localizzazione);

Ecc. ecc. ecc.

La Treccani definisce così la sovranità alimentare:

il diritto dei popoli a gestire le proprie risorse alimentari avendo come fine primario esclusivamente la soddisfazione delle esigenze delle persone, sulla base di una produzione sostenibile, rispettosa del lavoro di chi produce il cibo, fondata sulle economie locali, in modo da ridurre lo spreco e la dipendenza dal circuito della grande produzione e distribuzione a carattere multinazionale”.

Discende anche che la “tutela delle eccellenze”, la “difesa delle proprie produzioni”, la “lotta ai falsi”, ecc. siano ovviamente tutte cose positive, condivisibili ed augurabili ma sono cose che non c’entrano propriamente con la sovranità alimentare o c’entrano in modo molto indiretto. Perseguire certamente anche esse, anche queste cose, ma si evitino i “minestroni” concettuali e operativi.

Ad ogni modo, da tempo (dal 2008), la (vera) “sovranità alimentare” è presente nelle carte costituzionali e/o nelle leggi nazionali di diversi Paesi del mondo: in America Latina abbiamo l’Ecuador, il Venezuela, la Bolivia; in Africa, il Mali, il Senegal; in Asia, il Nepal; in Nord-Africa/Medio Oriente, l’Egitto. Inoltre, un documento governativo del Quebec (Canada) datato 2013 indica la sovranità alimentare come una priorità da perseguire al fine di  “mettere al centro la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone e non la massimizzazione del profitto economico, incoraggiare lo sviluppo delle realtà locali ed eliminare gli sprechi”.

Ora, in Italia si è creato un fatto curioso: la sovranità alimentare (che certamente non è cosa di Destra) è stata istituzionalizzata – almeno sotto il profilo di nuova nomenclatura ministeriale, peraltro già esistente in Francia - da un Governo di Destra. Il che non è un male. Sia chiaro. Anzi. È stata fatta una cosa oggettivamente giusta. Per tutti. E va bene per tutti. Ben venga. E ben venga un suo buon uso. Occorre riconoscere alla Destra di governo di aver fatto bene su questa specifica istituzionalizzazione. Perché no. Vi sono però 2 punti critici che la pubblica opinione, i cittadini tutti, devono conoscere:

il primo, è la chiarezza su cosa sia effettivamente la sovranità alimentare (come è nata, quando è nata, chi l’ha creata, i suoi veri scopi, ecc.). E questo blog, con questo post, contribuisce, nel suo piccolo, a questa operazione di chiarezza-verità (anche per evitare indebite appropriazioni, meriti non propri, strumentalizzazioni, illegittime rivendicazioni, furbizie, demagogie, ecc.);

il secondo, è sintetizzabile in queste domande: saprà la Destra governare, ben gestire, non s-naturalizzare, non compromettere, questa sua stessa istituzionalizzazione? Che, certo, è oggettivamente buona ma che non è nel suo DNA politico-culturale? In pratica: come farà la Destra a portare avanti la sovranità alimentare? Con quale modus operandi? Anche questo lo prederà dalla Sinistra? Perché la legittima natura della Destra:

non prevede il soddisfacimento dei reali bisogni delle persone e delle comunità (prevede, al contrario, il soddisfacimento dei bisogni del Mercato, della Finanza, del Profitto economico, ecc. Legittimamente. Per carità. È Destra);

non prevede l’agricoltura ecologica (prevede, al contrario, l’agricoltura capitalistica. Legittimamente. Per carità. È Destra);

non prevede la complessa e olistica integrazione locale-globale (prevede, al contrario, o la riduzione alla sola dimensione localistico-nazionalistica o la riduzione alla sola dimensione globalistico-finanziaria. Legittimamente. Per carità. È Destra);

ecc.

(….. la dormiente ed attuale pseudo-Sinistra si è fatta scippare qualcosa di buono ma soprattutto di suo … Un’altra bella lezione che mi auguro serva - anch’essa - a farla sparire del tutto - almeno dalla scena politica nostrana - per dare la possibilità alla vera Sinistra di ritornare, di rinascere. Sotto lo sguardo attento di Marx (perché senza Karl non è mai vera Sinistra). Facendomi anche ritornare la voglia di riprendere in mano la tessera elettorale, di recarmi alle urne e di votare in modo sensato …. Anche contribuire alla rinascita-ritorno della vera Sinistra? Perché no. Ci sto pensando. Sto valutando inviti, proposte, ecc. Si vedrà …. Per Tutti, i miei contatti sono sempre questi:  lucaf73x@gmail.com ; fortunato.luca73@libero.it ; WhatsApp 389.4238195 Anche per queste cose! …. E alla prossima! La settimana prossima ….)

     

 

 

 

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