Post 333
Coronavirus: siamo arrivati al senso del tutto.
….. proseguendo dai precedenti post della serie dal n. 328 al n. 332 (vedi):
Mentre continuano ad emergere sempre di più errori terribili
(la mancata istituzione della “zona rossa” in Provincia di Bergamo, gli “scenari”
in ospedali e case di riposo, il non aver ascoltato scienziati ora profondamente
delusi, ecc. ) e su cui probabilmente anche la Magistratura si farà sentire nel
tempo a venire;
mentre fioccano, un po’ in tutto il Paese, iniziative di
solidarietà, donazioni e quant’altro (a volte sincere ma il più delle volte
ipocrite perché messe in atto da personaggi che “normalmente” sono dediti a
predare e a depredare risorse di ogni tipo, anche altrui, e che cercano solo “occasioni”
per provare a lavarsi faccia e coscienza) che lasceranno il tempo che
troveranno;
mentre assistiamo, anche in questa occasione, alla solita “demagogia
verde” (delle piccole azioni, dei piccoli passi, dell’alberello qua, dell’alberello
là, dell’empatia con Greta Thunberg, ecc.) assolutamente inutile di fronte alla
necessità di massicce e sistemiche azioni ecologiche su scala nazionale coordinate
e sinergizzate a livello internazionale;
ecc. ecc. ecc.
emerge il seguente scenario in merito alla “fase 2” (da
attuare nelle prossime settimane perché, ora, ricordiamocelo, siamo ancora nella
fase 1, anzi ancora nel pieno della “fase 1” con la curva epidemiologica che
sta solo rallentando ma non sta ancora scendendo, con un totale, ad oggi, di
ben 17.669 morti! 17.669 ….. Troppi, davvero troppi. Ecco cosa vuol dire non
aver fatto come la Cina!!! Ma tant’è.):
da una parte c’è il
mondo produttivo che spinge, e con una certa fretta, per la riapertura e per la
ripartenza, dall’altra parte, invece, c’è il mondo scientifico che, invita a
frenare e alla prudenza e a ridimensionare entusiasmi e ottimismi che sembrano
essere lievitati un po’ troppo nelle ultime ore.
Ovviamente hanno ragione entrambi. E quindi siamo arrivati al
vero nodo o snodo se preferite: la necessità di sintesi. E a trovare una
sintesi del genere è chiamata la Politica. Che, in base ad essa, alla sintesi
trovata, dovrà decidere e agire.
E qui ritorna, tutta, la questione paradigmatica
(Riduzionismo/Olismo): perché una cosa è la “sintesi” o meglio la
pseudo-sintesi che viene fatta e può essere fatta nel Riduzionismo, altra cosa
invece è la sintesi (vera) che viene
fatta e può essere fatta nell’Olismo.
Il lettore ha un intero blog, da esplorare, che spiega e
dettaglia quello che intendo dire!
Speriamo bene. Speriamo che la Politica ci azzecchi. Azzecchi
la giusta (e vera) sintesi (io una l’immagino.
È nella mia testa. Ma non tocca a me. Magari la metto nel mio libro. Vedrò).
Un errore paradigmatico anche su questa cosa, anche su questa
esigenza di sintesi, anche su una sintesi del genere, sarebbe davvero una
catastrofe (economico-sociale) nella catastrofe (sanitaria). E che non
risparmierebbe nessuno: il povero ovviamente,
ma anche il ricco; l’imprenditore ovviamente, ma anche il dipendente statale;
chi è a tempo determinato, ma anche chi ha il posto fisso; chi ha poco sul
conto corrente ovviamente, ma anche chi ha notevoli risparmi; ecc. Per giunta
che l’Europa si sta comportando come si sta comportando! Insomma, siamo tutti
nella stessa barca. E la barca è grande. Anzi forse è meglio dire, siamo tutti nella
stessa nave (Titanic?). Per dire, che bisogna avere il senso delle proporzioni!
E agire secondo il senso delle proporzioni (reali). Chi (s)ragiona ancora in
piccolo (e per settori) non ha capito un bel niente!
Piccole proporzioni cognitive, grandi proporzioni cognitive. Piccole
azioni, grandi azioni. Anche qui, lo avete capito, c’entrano (più che mai!) il
Riduzionismo (inadeguato) e l’Olismo (adeguato).
Luca Fortunato (Matera)
P.S. il blog, come
sapete, aveva concluso la sua pubblicazione poco prima che tutto si scatenasse.
Ovviamente, sull’Emergenza Coronavirus non poteva non esprimersi. Sia per l’attinenza
paradigmatica della cosa (come avete visto), sia per l’invito di molti lettori
ad esprimermi (ringrazio per la stima anche stavolta accordatami. Spero di averli, di avervi, soddisfatto). Bene.
Anche questa “avventura” di post è conclusa. Ci sarà comunque il libro-diario
che un giorno verrà reso disponibile. C’è sempre il mio contatto (WhatsApp 389.4238195)
per chiunque volesse. Ma ora, come insegna il simbolo del Tao, anche in ogni
cosa negativa c’è del positivo. Ebbene, anche nell’Emergenza Coronavirus vado a
godermi maggiormente (liberato dal blog!) quel positivo che comunque esiste
(fermo restando lo scenario terribile): una parte significativa del mio lavoro
che per merito e per fortuna (incarichi presi prima dell’Emergenza) ho
conservato e che continuo a svolgere quotidianamente (a distanza, restando a
casa, anche grazie ai gioielli che la Tecnologia ci mette a disposizione); più
tempo da dedicare a mia moglie e alla nostra bellissima bambina di 10 mesi!;
del tempo ritrovato per suonare la chitarra, occuparmi del giardino di casa, disegnare.
Accorgermi, di più, della bellezza del cielo che abbiamo sopra la nostra testa.
La diamo troppo per scontata. Approfittiamo per riscoprirla. E non c’è niente
di religioso, almeno da parte mia.
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