Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 9 febbraio 2018

Biodiversità, Cultura, Teoria, Olismo



Post 209 

Biodiversità, Cultura, Teoria, Olismo

Sintesi di un bel dialogo, di qualche sera fa, dal valore anche generale ed anche per questo meritevole di essere pubblicato. Ad maiora! (…. ed il cammino sta dando più riscontri del previsto …. Grazie. Grazie davvero) Luca Fortunato 

La Biodiversità presenta 4 livelli, interagenti tra di loro in modo complesso dando luogo a proprietà emergenti (Emergentismo): il 1° livello è la diversità genetica (all’interno di una stessa specie); il 2° livello è la diversità delle specie (all’interno di uno stesso ecosistema); il 3° livello è la diversità degli ecosistemi o dei paesaggi intesi in senso ecologico (all’interno di un ambiente, di un territorio, di un Paese ecc.); il 4° livello è la diversità culturale (tra le diverse popolazioni umane e/o all’interno di una stessa popolazione umana). Ebbene, su tutto questo l’Olismo ci sta. Il Riduzionismo, invece, commette (ancora …) diversi errori: quanto al 1° ed al 2° ed al 3° livello, si focalizza eccessivamente sull’aspetto quantitativo (il numero, la conta, di geni e di specie e di ecosistemi). Se da un lato è certamente vero che maggiore è il numero di geni e di specie e di ecosistemi maggiore è la biodiversità, dall’altro è certamente vero che se quei numeri, quelle quantità, non vengono poi interpretati in modo funzionale, dinamico, qualitativo e complesso, e specialmente tenendo conto delle proprietà emergenti a cui danno luogo, si sarà fatto poco o nulla. Con conseguenti azioni infondate o quasi infondate. Quanto al 4° livello, il Riduzionismo o lo ignora del tutto o lo sottovaluta. Esso, invece, è molto importante, specialmente quando le diverse culture umane, le diverse espressioni culturali umane (storiche, politiche, filosofiche, economiche, religiose, sociologiche, artistiche ecc.) hanno un rapporto diretto con le entità e le dinamiche naturali (basti pensare, per esempio, all’Agricoltura e alle sue diverse forme e modalità – monocoltura/policoltura; intensivo/estensivo; convenzionale, integrato, biologico, biodinamico; agroecologia; tipologie di sistemazione del terreno; tipologie irrigue; tipologie di potatura; proprietà, affitto; usi civici; ecc. -  e più in generale all’Uso del Suolo: coltivazioni, pascolo, bosco, città, verde urbano, verde periurbano, industrie, strade, dighe ecc.). Infine, quanto al tutto (1°, 2°, 3°, 4° livello), quanto alla Biodiversità in sé, il Riduzionismo, specialmente Oggi con una certa enfasi e moda sulla Biodiversità,  tende a perdere di vista che essa (la bio-diversità) è solo un aspetto della parte biotica della realtà, a sua volta intimamente correlata e connessa all’altra parte della realtà, quella abiotica, a formare (entrambe) un Tutto (organico, complesso, inscindibile e olistico). Morale della favola (anche qui): prima di fare, fare teoria. Anche perché, in linea generale, l’aumento di biodiversità è cosa positiva. In linea generale, però. Ogni situazione necessita di essere valutata. Ogni caso necessita di un inquadramento specifico. Dal generale al particolare. Sempre. Esempi di problematiche: aumentare la biodiversità? Se sì, aumentarla ma a quale livello? Solo ad un livello o a più livelli? Contemporaneamente? Quali conseguenze, quali previsioni? Come fare per ottimizzare il tutto? Cosa migliorerà? Niente peggiorerà? Quell’intervento come si ripercuoterà sull’intero? E l’intero come lo influenzerà? Chiarire, teorizzare per bene, procedere. E nell’Olismo, magari!        

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