Post 209
Biodiversità, Cultura, Teoria, Olismo
Sintesi di un bel
dialogo, di qualche sera fa, dal valore anche generale ed anche per questo
meritevole di essere pubblicato. Ad maiora! (…. ed il cammino sta dando più
riscontri del previsto …. Grazie. Grazie davvero) Luca Fortunato
La Biodiversità presenta 4 livelli, interagenti tra di loro
in modo complesso dando luogo a proprietà emergenti (Emergentismo): il 1° livello
è la diversità genetica (all’interno di una stessa specie); il 2° livello è la
diversità delle specie (all’interno di uno stesso ecosistema); il 3° livello è
la diversità degli ecosistemi o dei paesaggi intesi in senso ecologico (all’interno
di un ambiente, di un territorio, di un Paese ecc.); il 4° livello è la
diversità culturale (tra le diverse popolazioni umane e/o all’interno di una stessa
popolazione umana). Ebbene, su tutto questo l’Olismo ci sta. Il Riduzionismo,
invece, commette (ancora …) diversi errori: quanto al 1° ed al 2° ed al 3° livello,
si focalizza eccessivamente sull’aspetto quantitativo (il numero, la conta, di
geni e di specie e di ecosistemi). Se da un lato è certamente vero che maggiore
è il numero di geni e di specie e di ecosistemi maggiore è la biodiversità,
dall’altro è certamente vero che se quei numeri, quelle quantità, non vengono
poi interpretati in modo funzionale, dinamico, qualitativo e complesso, e
specialmente tenendo conto delle proprietà emergenti a cui danno luogo, si sarà
fatto poco o nulla. Con conseguenti azioni infondate o quasi infondate. Quanto
al 4° livello, il Riduzionismo o lo ignora del tutto o lo sottovaluta. Esso,
invece, è molto importante, specialmente quando le diverse culture umane, le
diverse espressioni culturali umane (storiche, politiche, filosofiche,
economiche, religiose, sociologiche, artistiche ecc.) hanno un rapporto diretto
con le entità e le dinamiche naturali (basti pensare, per esempio, all’Agricoltura
e alle sue diverse forme e modalità – monocoltura/policoltura; intensivo/estensivo;
convenzionale, integrato, biologico, biodinamico; agroecologia; tipologie di
sistemazione del terreno; tipologie irrigue; tipologie di potatura; proprietà,
affitto; usi civici; ecc. - e più in generale
all’Uso del Suolo: coltivazioni, pascolo, bosco, città, verde urbano, verde periurbano,
industrie, strade, dighe ecc.). Infine, quanto al tutto (1°, 2°, 3°, 4°
livello), quanto alla Biodiversità in sé, il Riduzionismo, specialmente Oggi con
una certa enfasi e moda sulla Biodiversità, tende a perdere di vista che essa (la bio-diversità)
è solo un aspetto della parte biotica della realtà, a sua volta intimamente
correlata e connessa all’altra parte della realtà, quella abiotica, a formare (entrambe)
un Tutto (organico, complesso, inscindibile e olistico). Morale della favola
(anche qui): prima di fare, fare teoria. Anche perché, in linea generale, l’aumento
di biodiversità è cosa positiva. In linea generale, però. Ogni situazione necessita
di essere valutata. Ogni caso necessita di un inquadramento specifico. Dal
generale al particolare. Sempre. Esempi di problematiche: aumentare la biodiversità?
Se sì, aumentarla ma a quale livello? Solo ad un livello o a più livelli? Contemporaneamente?
Quali conseguenze, quali previsioni? Come fare per ottimizzare il tutto? Cosa
migliorerà? Niente peggiorerà? Quell’intervento come si ripercuoterà sull’intero?
E l’intero come lo influenzerà? Chiarire, teorizzare per bene, procedere. E nell’Olismo,
magari!
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