Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

giovedì 18 gennaio 2018

Occidente e Oriente: uniti nell'Olismo - 1



Post 204

Occidente e Oriente: uniti nell’Olismo - 1

Solo ora trovo un po’ di tempo per offrire ai lettori del mio blog un ulteriore accompagnamento fuori programma verso l’uscita del terzo libro (dicembre 2018) che completerà il progetto Esempi di Olismo (di cui mi rendo conto, con grande soddisfazione intellettuale e con grande gioia morale, viene sempre più colto il significato e vissuta sempre di più l'utilità). Ad maiora! Luca Fortunato 

Dal libro “Il Tao della fisica” (1975) di Fritjof Capra (fisico): 

[…] Le scoperte della fisica moderna rendevano indispensabili profondi cambiamenti in concetti quali spazio, tempo, materia, oggetto, causa ed effetto, ecc. e poiché questi concetti sono fondamentali per il nostro modo di conoscere il mondo, non sorprende che i fisici, quando furono costretti a modificarli, si sentissero profondamente disorientati. Da questi mutamenti emergeva una concezione del mondo nuova e radicalmente diversa, che è ancora in corso di formazione ad opera della ricerca scientifica corrente. Sembra quindi che i mistici orientali e i fisici occidentali siano passati attraverso esperienze rivoluzionarie analoghe, che li hanno condotti a modi completamente nuovi di vedere il mondo. […]
[…] La coppia yin e yang è il grandioso motivo conduttore che permea la cultura cinese e determina tutte le caratteristiche del tradizionale modo di vita cinese. […] Essendo un popolo di contadini, i Cinesi hanno sempre fatto attenzione ai movimenti del Sole e della Luna e all’alternarsi delle stagioni. Le variazioni stagionali e i conseguenti fenomeni di crescita e di deperimento che si verificano nel mondo degli organismi viventi furono quindi visti da essi come le più evidenti manifestazioni dell’azione reciproca tra yin e yang […] Anche la medicina cinese tradizionale è basata sull’equilibrio di yin e yang nel corpo umano e ogni malattia è vista come rottura di questo equilibrio […]
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[…] E’ facile vedere in quale modo il concetto di mutamento, inteso come interazione dinamica degli opposti, abbia portato Eraclito, analogamente a Lao- tzu, alla scoperta che tutti gli opposti sono polari e quindi formano un tutto unico. “La strada all’in su e all’in giù è una sola e la medesima” disse il filosofo greco, e ancora: “il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame”. Come i Taoisti, egli vedeva ogni coppia di opposti come un’unità ed era ben consapevole della relatività di tutti questi concetti. Ancora una volta le parole di Eraclito: “Le cose fredde si riscaldano, il caldo si raffredda, l’umido si dissecca, il riarso si inumidisce” ci ricordano quelle di Lao-tzu: “Il difficile e il facile si completano l’un l’altro … i suoni e la voce si armonizzano l’un l’altro; il prima e il dopo si seguono l’un l’altro”. E’ strano che la grande somiglianza tra le concezioni del mondo di questi due saggi del sesto secolo a.C. non sia in genere conosciuta. […] 
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[…] Niels Bohr fu ben consapevole della corrispondenza tra il suo concetto di complementarietà e il pensiero cinese. Durante la sua visita in Cina, nel 1937, quando la sua interpretazione della meccanica quantistica era già stata completamente elaborata, egli fu profondamente colpito dall’antica idea cinese di opposti polari, e da allora conservò un profondo interesse  per la cultura orientale. Dieci anni più tardi Bohr fu fatto nobile in riconoscimento dei suoi notevoli risultati scientifici e per gli importanti contributi alla vita culturale danese; e quando gli fu chiesto di scegliere un soggetto adatto al suo stemma, la sua scelta cadde sul simbolo cinese del T’ai Chi che rappresenta la relazione di complementarietà degli archetipi opposti yin e yang. Scegliendo questo simbolo per il suo stemma assieme al motto Contraria sunt complementa (gli opposti sono complementari), Niel Bohr riconobbe una profonda armonia tra l’antica saggezza orientale e la scienza occidentale moderna.
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[…] Gli oggetti materiali non solo determinano la struttura dello spazio circostante ma a loro volta sono influenzati in modo sostanziale dall’ambiente. Secondo il fisico e filosofo Ernst Mach l’inerzia di un oggetto materiale – la resistenza che oppone ad essere accelerato – non è una proprietà intrinseca della materia ma una misura della sua interazione con tutto il resto dell’universo. […] Questa concezione dell’inerzia, nota come principio di Mach, ebbe una profonda influenza su Albert Einstein e costituì la motivazione iniziale che lo stimolò a costruire la teoria della relatività generale. […] Quindi la fisica moderna ci mostra di nuovo – e questa volta a livello macroscopico – che gli oggetti materiali non sono entità distinte, ma sono legati in maniera inseparabile al loro ambiente; e che le loro proprietà possono essere comprese solo nei termini della loro interazione con il resto del mondo. […]
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[….] Io credo che la concezione del mondo implicita nella fisica moderna sia incompatibile con la nostra attuale società, la quale non riflette l’armonioso interrelarsi delle cose che osserviamo in natura. Per raggiungere un tale stato di equilibrio dinamico sarà necessaria una struttura economica e sociale radicalmente differente: una rivoluzione culturale nel vero senso della parola. La sopravvivenza della nostra intera civiltà può dipendere dalla nostra capacità di effettuare un simile cambiamento. Essa dipenderà, in definitiva, dalla nostra capacità di assumere alcuni degli atteggiamenti yin del misticismo orientale, per esprimere la globalità della natura e attingere l’arte di vivere in armonia con essa.

Dal libro “Il punto di svolta” (1982) di Fritjof Capra (fisico): 

[…] La consapevolezza ecologica sorgerà solo quando combineremo la nostra conoscenza razionale con un’intuizione del carattere non lineare del nostro ambiente. […]


segue nel post 205

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