Post 182
L’Olismo nelle Scienze Agrarie – 6 bis
continuando …. (vedi post
precedente n. 6):
ringrazio chi mi ha inviato il passo di testo che riporto qui di
seguito. Illuminante. E come sempre, ad
maiora! Luca Fortunato
Dal libro “Voler bene alla Terra –
Dialoghi sul futuro del Pianeta”, autore: Carlo Petrini, Editore: Giunti e Slow
Food Editore, anno 2014:
Miguel Altieri (agronomo, docente universitario di Agroecologia negli
U.S.A.):
“ [….] la branca di cui faccio parte, invece, rifiuta tanto gli ogm
quanto i prodotti chimici, perché parla di un sistema basato sulla biodiversità
che non ha bisogno di input esterni. […] L’agroecologia cerca una matrice di
dialogo tra regni diversi, tra saperi tradizionali e scienza ufficiale di
stampo occidentale, mettendoli sullo stesso livello. Non si tratta di
dimostrare il valore delle conoscenze contadine attraverso i metodi della
scienza ufficiale, ma di interconnettere le diverse nozioni a uso di situazioni
specifiche di intervento. […] Bisogna accettare i due regni così come sono,
cercando una sintesi tra di loro. Da questa sintesi emergono i principi guida dell’agroecologia,
la quale non formula ricette valide per tutti, ma incoraggia a scegliere le
tecnologie utili in base alle esigenze dettate dal contesto, senza che vengano
imposte da nessuno. Uno di questi principi, sempre per fare un esempio, è la
diversità, ma questa può assumere varie forme: un sistema agroforestale, la
policoltura, la rotazione. Non è importante la tecnica, ripeto, ma il
principio: l’idea in questo caso è che la diversità utilizzata generi processi
ecologi nel sistema, permettendo così al sistema stesso di autoregolarsi e di
realizzare automaticamente operazioni come il riciclaggio dei nutrienti o la
lotta agli insetti dannosi e alle malattie. […]
Nessun commento:
Posta un commento