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L’Olismo nelle Scienze Agrarie – 6
..... continuando la serie (vedi):
la soluzione, almeno
attualmente, considerando tanto gli aspetti
teorici quanto le diverse esperienze nel Mondo, sembra essere l’Agroecologia (N.B.
che è alternativa tanto all’agricoltura integrata quanto a quella biologica).
Ma attenzione. In realtà vi sono due tipi di Agroecologia: una pseudo che
ammette comunque l’uso di OGM e l’uso di sostanze chimiche di sintesi
(fertilizzanti minerali, fitofarmaci ecc.) ed una vera che, ovviamente, li
rifiuta. Ed è questa seconda, quella vera, che consiglio ai lettori di questo
blog in quanto è - consapevolmente o inconsapevolmente - una forma di Agricoltura
olistica. Consiglio, specificatamente, la lettura dei libri dell’agronomo
di origine cilena Miguel Altieri, docente universitario di Agroecologia negli
U.S.A. Nei quali troverete anche quanto riporto qui di seguito, aspetti più che
essenziali, tanto a livello tecnico quanto per la correttezza d’informazione
quanto ancora per l’efficacia e l’efficienza del fare. Buona lettura. E a
presto. E ad maiora! Luca Fortunato
[….] Altri (CGIAR 2012; Montpellier Panel 2012) hanno
cercato di cooptare l’agroecologia affermando che essa non è che un’opzione che
può essere praticata insieme ad altri approcci, come colture transgeniche,
agricoltura di tutela delle risorse naturali, microdosaggio di fertilizzanti e
diserbanti, nonché la gestione integrata delle specie dannose. Naturalmente in
questo modo il termine agro-ecologia verrebbe reso insignificante, come pure
l’agricoltura sostenibile, un concetto che si ritroverebbe svuotato di
significato e completamente separato dalla realtà degli agricoltori e dalla politica
alimentare ed ambientale. Come scienza, però, l’agroecologia fornisce la base produttiva
agricola per quei movimenti politici rurali che promuovono la sovranità alimentare
e affrontano le cause profonde che perpetuano la fame nel mondo, e pertanto è una
disciplina che difficilmente può essere fatta propria dalle istituzioni
convenzionali.
L’agroecologia non ha bisogno di essere
combinata con altri approcci. Essa si è sempre dimostrata in grado di aumentare
la produttività in maniera sostenibile senza bisogno di ibridi e input
agrochimici esterni, e ha più potenziale nella lotta contro la fame rispetto ad
altri approcci, soprattutto in periodi di incertezza economica e climatica, che
in molte zone stanno ormai diventando comuni […..]
[….] Sistemi di agricoltura biologica gestiti
come monocolture che sono a loro volta dipendenti da input esterni di tipo biologico
non sono basati su principi agroecologici. Questo approccio, infatti, comporta
una semplice sostituzione degli input, e segue sostanzialmente lo stesso
paradigma dell’agricoltura convenzionale: superare il fattore limitante, anche
se con un diverso tipo di input. Molti di questi input alternativi hanno subito
un processo di mercificazione, e quindi gli agricoltori rimangono dipendenti
dai fornitori, siano essi cooperative o imprese commerciali) [….]
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