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Chicche
olistiche
Un lettore del mio blog
mi ha ricordato delle chicche culturali in cui effettivamente vi è l’Olismo.
Anzi, vi è con un significato talmente importante e luminoso che non potevo non
condividerlo con tutti voi lettori. Con una mia considerazione finale. Buon
spunto di riflessione, dunque. E come sempre, ad maiora! Luca Fortunato
Gli stoici consideravano la Filosofia suddivisa in tre parti:
Logica, Fisica ed Etica. Le tre parti, in rapporto di interdipendenza, si integravano
nella formazione di un Tutto complesso, organico e olistico, dunque di un
Sistema propriamente inteso. Gli stoici, infatti, paragonavano la Filosofia ad
un orto o ad un uovo. Nell’immagine dell’orto, le mura di cinta o un’alta siepe
corrispondevano alla Logica; il terreno, le piante, e loro coltivazione, corrispondevano
alla Fisica; i frutti delle piante, e loro raccolta, corrispondevano all’Etica.
Nell’immagine dell’uovo, invece, il guscio corrispondeva alla Logica, l’albume
alla Fisica, il tuorlo all’Etica. In ogni caso, si deducevano due aspetti
essenziali (per non sbagliare, essenzialmente): uno metodologico, l’altro di
scopo. Sul piano metodologico, essendo la Logica di natura strutturale (mura di
cinta-siepe o guscio), la Filosofia doveva prendere le mosse dalla Logica. La
Logica (strutturale e protettiva) doveva precedere tanto la Fisica (il terreno,
le piante e loro coltivazione o albume) quanto l’Etica (i frutti e loro
raccolta o pulcino). Sul piano dello scopo, invece, lo scopo stesso andava a
coincidere con l’Etica, corrispondendo essa ai frutti e loro raccolta o al
pulcino (motivo per cui, infatti, si tira su, si coltiva, un orto o si cova un
uovo). La Logica e la Fisica, in definitiva, come un insieme di preludio
all’Etica.
Considerazione: venendo ai nostri giorni, ad Oggi, c’è
qualcosa di utile che possiamo ricavare dalla visione stoica della Filosofia?
Certamente sì. L’Oggi, infatti, è spesso caratterizzato dal perdere di vista o
dal dare per scontati tanto la Logica quanto l’Etica. Cioè tanto i presupposti
quanto gli scopi. Tanto i presupposti del fare e dell’agire quanto gli scopi
del fare e dell’agire. Concentrandoci eccessivamente sul fare e sull’agire
(“coltivazione dell’orto” o “covata”) o sui mezzi (“terreno e piante” o “albume
dell’uovo”) rischiamo spesso di fare e agire alla cieca o in modo inadeguato o
incompleto. Riducendo e riducendoci al fare e all’agire non ci rendiamo conto
che, il più delle volte, occorre ricordarsi dei presupposti del fare e
dell’agire nonché degli scopi del fare e dell’agire. E che i mezzi sono appunto
solo dei mezzi. Malattie dell’animo queste che investono tutti (politici,
amministratori, tecnici, imprenditori ecc.). La visione d’insieme (strutturale
e funzionale) è la cura. L’Olismo, un buona strada per arrivarci. E le chicche
filosofiche, come quelle evidenziate, forse ispirazioni per iniziare il
cammino. La Realtà è troppo importante per distrarsi in riduzioni. W la Realtà
(tutta). Ovviamente chi è sulla strada dell’Olismo, prima o poi, vince. Magari
non facilmente ma vince. Chi invece è sulla strada del Riduzionismo, prima o
poi, perde. Magari non facilmente ma perde. Il quotidiano me lo dimostra
sempre. Gli stoici avevano proprio ragione.
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