Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

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giovedì 13 febbraio 2025

Matera Olistica e il nuovo Dipartimento Agricoltura e Agroalimentare

 Post 564

Matera Olistica e il nuovo Dipartimento Agricoltura e Agroalimentare





Ieri sera, mercoledì 12 febbraio, sono iniziati i lavori del nuovo Dipartimento Agricoltura e Agroalimentare dell’Associazione “Collettivo Matera Olistica” (composta attualmente da 52 soci – agronomi, ingegneri, architetti, commercialisti, informatici, ecc. – e che si occupa di applicare l’Olismo a livello tecnico, progettuale, formativo).

Le cariche direttive del nuovo Dipartimento sono:

-Referente: Nicola Montemurro (tecnico agrario);

- Vice Referente: Fabio Pisanelli (commercialista);

-Referente per la metodologia olistica: Luca Fortunato (olista generale; dottore agronomo).

Il dibattito è stato estremamente interessante, tanto da invitare tutti i soci - e l’invito viene esteso a tutta la cittadinanza e a tutte le comunità territoriali – a scriverci inviando idee (sintetiche) in merito appunto all’Agricoltura e all’Agroalimentare (declinati in modo olistico: agroecologia, policoltura, avvicendamenti e rotazioni, produzioni vegetali e zootecniche, siepi, multifunzionalità, fertilizzazioni e concimazioni organiche, ecologia del paesaggio, filiere integrate ed etiche, prodotti tipici e "identitari", ecc.) e alle loro diverse e importanti interconnessioni sistemiche con Economia e Zes Unica, Energie rinnovabili sostenibili, Turismo, Scuole ed Educazione alimentare, Architetture rurali, rapporti Città - Campagna, Passeggiate escursionistiche, Forestazione e Aree protette, ecc.

Prossimamente, infatti, e nel corso di tutto questo 2025 in particolare, ci saranno belle iniziative (che pubblicheremo anche sulla stampa): inviti al mondo imprenditoriale e professionale, inviti al mondo scolastico, inviti al mondo associativo, escursioni, seminari aperti al pubblico, corsi di Olismo per l’Agricoltura e l’Agroalimentare, degustazioni guidate dei prodotti tipici e "identitari" del Territorio, ecc.

Scriveteci, informatevi, partecipate, proponete!

Contatti Associazione “Collettivo Matera Olistica”:

Sede: via Caduti di Nassiriya n. 1 – zona Giada – 75100 MATERA

Mail materaolistica@gmail.com

PEC materaolistica@pec.it

WhatsApp: 389.4238195 (presidente - Luca Fortunato).

mercoledì 29 gennaio 2025

Matera Olistica: nuovo Dipartimento Agricoltura e Agroalimentare

 Post 552

Matera Olistica: nuovo Dipartimento Agricoltura e Agroalimentare




Riprendono a pieno regime, per questo 2025, anche le attività dell’Associazione “Collettivo Matera Olistica”, che si occupa di applicare e declinare l’Olismo a livello tecnico, progettuale e formativo.

Dunque, nella settimana del 10 febbraio (giorno, orario e luogo-modalità, da stabilire) l’Associazione inaugurerà il suo nuovo Dipartimento “Agricoltura e Agroalimentare” avviandone i lavori.

Tutti i cittadini interessati possono contattarci (possono essere previste forme di partecipazione anche per gli ospiti esterni).

E come sempre, carissimi lettori del blog, …. ad maiora!  

Mail materaolistica@gmail.com

PEC materaolistica@pec.it

WhatsApp 389.4238195 (presidente – Luca Fortunato)

 

sabato 25 giugno 2016

Brexit - 2



Post n. 64:  
Brexit – 2 
Proseguendo dal post n. 63, due considerazioni che ho fatto nella realtà e che ora riporto in questo blog. 1. Cameron non è un politico. Fa il politico, ma non lo è (come del resto non lo sono tantissimi che fanno politica, anche da Noi. Ma questo è un altro discorso, terribile ma è un altro discorso). E non lo è perché ha dimostrato di non avere le capacità di base del politico (a prescindere dall’indossare camicia, giacca e cravatta e altri simili stereotipi). Vale a dire la capacità intuitiva di cogliere l’umore della gente tutta (ci scorgete per caso dell’Olismo?), la capacità - empatica ed utile - di ascoltare la gente tutta (ci intravedete per caso dell’Olismo?) e la capacità di visione strategica circa l’opportunità di fare o di non fare (ci trovate per caso dell’Olismo?). Certo che indire un referendum del genere in un momento storico del genere (caratterizzato da fenomeni delicatissimi quali le azioni terroristiche, i flussi migratori, la crisi economica ed occupazionale, la liquefazione dei valori etico-morali ecc) non può che portare alla diagnosi che Cameron non è un politico, nonostante lo faccia. Tuttavia, Cameron si è comportato con dignità. Si è dimesso. E di questo gli va dato atto. Un gesto non automatico, non banale, non scontato (magari lo facessero tutti i politici, anche nostrani, una volta perso il contatto con la realtà! Ma anche questo è un altro discorso. Terribile anche questo ma sempre un altro discorso …..). 2. Delle diverse tipologie di conseguenze della Brexit (finanziarie, economiche, politiche ecc.; visti, passaporti, titoli di studio ecc.) mi focalizzo su quella che riguarda il cibo italiano. La Gran Bretagna è uno dei più importanti mercati del mondo circa l’export dei nostri prodotti agroalimentari ed enogastronomici d’eccellenza, in particolare per quel che riguarda i vini (e specialmente gli spumanti), i formaggi (e specialmente il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Gorgonzola), gli ortaggi (e specialmente le conserve di pomodoro ed i legumi) e la pasta. Cambieranno le modalità del nostro export con la Gran Bretagna? Certamente sì. E soprattutto nel medio e lungo periodo. Come cambieranno? E questo è un bel problema. Non possiamo certamente aspettare di constatare gli avvenuti cambiamenti, di subirli adattandovi pure. Non possiamo perché si tratta del quarto mercato più importante al mondo per l’export d’Italia circa i prodotti agroalimentari ed enogastronomici. Dobbiamo, dunque, anticipare nella nostra mente, teoricamente, i probabili scenari di cambiamento delle modalità di export. Ed ideare qualcosa da fare e da far fare. In anticipo. Non certamente domani mattina (che è pure domenica!) o tra qualche settimana o tra un paio di mesi (la famosa ed inutile corsa dei cento metri ….). Ma entro 6 mesi sì. Qualche riduzionista starà già facendo analisi, consultando dati e cifre, leggendo trattati, accordi, norme, leggi, convenzioni, articoli, commi e via dicendo, organizzando tavoli ecc. ecc. Tutta roba buona si intende. Del resto lo fanno anche gli olisti ! Quello che però non fanno e mai faranno gli olisti è di fermarsi a tutto ciò, come tipicamente ed invece fanno i riduzionisti. Sanno gli olisti che la soluzione di un problema complesso o non esiste o esiste ma certamente non la si arriverà mai a trovare solo con tutta quella roba lì. E con quella tipologia di roba lì. Pur buona ma insufficiente. Se non la si fa precedere dall’intuizione, dall’immaginazione, dall’euristica, dalla non-linearità, dalla percezione, dal paradosso, dal casuale e dal caotico, la soluzione (intera) – se esiste – rimarrà sconosciuta (e magari “sostituita” con una pseudo-soluzione, trovata in buonafede o in malafede, ma sempre pseudo. E, prima o poi, lo si vedrà che è pseudo!). Del resto, i sondaggi (riduzionistici) davano vincente il Remain. Solo qualche “pazzo” andava dicendo che avrebbe vinto il Leave. Un caro saluto a tutti. E alle prossime cronache (che di sicuro non mancheranno …). Luca Fortunato