Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

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venerdì 4 marzo 2022

Intermezzo - (cattiva burocrazia)

Post 388

Intermezzo – (cattiva burocrazia)

In questi giorni, confrontandomi con specialisti (dirigenti, ex dirigenti, avvocati, magistrati, ecc.), ho avuto conferma di alcune mie intuizioni circa la Cattiva Burocrazia (vedi per esempio, post 384). Siccome certe questioni interessano, purtroppo, moltissimi cittadini, imprenditori, professionisti, ecc. qui di seguito schematizzo alcuni casi tipo in cui molti di voi lettori si potranno certamente riconoscere, trovando, magari, anche qualche spunto (fondato) di risoluzione o di proposta di risoluzione (ovviamente il post non è per quei cittadini vigliacchi, che attaccano il ciuccio dove vuole il padrone burocratico anche quando il padrone burocratico è palesemente in torto!).

Il blog serve anche a questo. Aiuto volentieri. Ci si aiuta volentieri. Si ricambia con piacere. E come sempre, ad maiora! amici, ad maiora! Luca Fortunato (Matera)  

Primo caso tipo:

Le regole dell’Ente prevedono 4 casi: A, B, C, D. La realtà, invece, presenta 5 casi: A, B, C, D, E. In particolare: A, B, C, D, sono casi puri, mentre E è il caso ibrido- complesso cioè presenta diversi elementi riconducibili a diversi casi puri; presenta coincidenza di caratteristiche riconducibili a due o più casi puri; ecc.

È evidente come le regole dell’Ente siano state scritte male, mancando della possibilità di inquadrare burocraticamente anche il caso reale E. Andrebbero, dunque, riviste e riscritte.

Ma ora sono quelle.

Che succede, dunque, se all’Ente perviene una istanza con un caso reale di tipo A? Nessun problema. Così se perviene l’istanza con caso B o C o D.

Ma che succede, invece, se all’Ente perviene una istanza con caso reale E? Gli scenari possibili sono 2:

1.l’Ente si ingegna, trova una sintesi euristica tra le regole (da rispettare) e la realtà (da rispettare). Una motivata deroga, per esempio; una giustificata dilazione, altro esempio; una richiesta di motivazione-delucidazione per dare fondamento alla  flessibilità da attuare, per riesaminare, ecc. ancora un altro esempio. Ho reso l’idea. Flessibilità virtuosa. Buona burocrazia;

2.l’Ente pretende di ridurre la realtà alle regole. Pretende che siano le regole ad essere rispettate cambiando la realtà! Pretende che siano solo le regole ad essere rispettate (benché difettose) cambiando i connotati alla realtà (che invece va rilevata e presentata così come è. Per scienza, deontologia, ecc.). Questo perché l’Ente pretende che la realtà E venga presentata come A o B o C o D. Pretende, in definitiva, che si menta, che si imbrogli, che si manipoli la realtà e l’istanza, pure di incasellare il tutto nelle regole! Rigidità viziosa. Cattiva burocrazia. Ma è solo questo?

Fino a quando la rigidità dell’Ente è iniziale ma poi cede per entrare nello scenario 1, in fondo la si può tollerare, è cosa brutta assai, ma occorre sentire anche un po’ di pena e di pietà per gente dai neuroni così malmessi! Ma se la rigidità dell’Ente non cede, e beh li sorge un bel problema: occorre comunque resistere per non essere comunque complici di manipolazioni del genere, di manipolazioni della realtà di fatto. Ed eventualmente denunciare anche.

E il tutto è, ovviamente, riconducibile alla questione paradigmatica: lo scenario 1 o regole complesse (con A, B, C, D, E) sono nell’Olismo. Lo scenario 2 o regole semplicistiche (con solo A, B, C, D) sono nel Riduzionismo.

Secondo caso tipo:

L’Ente indica il proprio sito web, e i propri moduli sullo stesso. Addirittura, indica siti web e relativi moduli di altri Enti (addirittura non necessari per lo specifico e peculiare caso di cui trattasi, di cui ci si sta occupando). Ma ecco la sorpresa: l’Ente non si accorge che i moduli sul proprio sito web, non sono aggiornati! Recano diciture vecchie, di cose abrogate! Lo scenario - comico per certi versi – è invece cosa molto seria. Immaginate i cittadini che istruiscono una pratica con il vecchio modulo “ufficiale”! Immaginate la credibilità dell’Ente, anche ed eventualmente in sede legale!  

Morale della Favola:

L’Italia va liberata anche da queste cose! Con il mio Nuovo Libro e relativo Movimento nascente, verrà dato un contributo significativo anche a questo. 

Contatto (per info, segnalazioni, adesioni, ecc.):

Luca Fortunato (Matera)

WhatsApp: tel. cell. 389.4238195

(preferibilmente, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 12,30)

sabato 19 febbraio 2022

Sintesi - 17

Post 384

Sintesi – 17

Uno degli effetti peggiori del Riduzionismo è la mentalità burocratica che porta, nella maggior parte dei casi, alla cattiva burocrazia. Vecchio, vecchissimo problema d’Italia. Tutti se ne lamentano, tutti vorrebbero risolverlo, ma quanti poi, alla fine, combattono o sono disposti a combattere contro la cattiva burocrazia? La maggior parte delle persone, purtroppo, alla fine “attacca il ciuccio dove vuole il padrone” o pretende che si “attacchi il ciuccio dove vuole il padrone” anche quando ci sono tutte le condizioni per contestare la cattiva burocrazia, per controbattere, per fare ricorso, addirittura per sporgere querela. Ma questo attiene al coraggio o alla vigliaccheria della gente. E poco si può fare. Quel che invece si può fare, in ogni caso e anche in un secondo tempo, è mostrare, dimostrare e denunciare gli errori, gli eccessi, gli abusi, le false competenze, ecc. della cattiva burocrazia (anche e soprattutto sul piano metodologico e paradigmatico).

Va detto che di per sé la Burocrazia non è un male, sia chiaro. Ma la maggior parte delle volte lo è. Purtroppo. E questo anche per scenari del genere: una cosa è lavorare in un Ufficio e rimanere se stessi (architetto, ingegnere, agronomo, geologo, economista, avvocato, ecc.) facendo così della buona burocrazia, altra cosa invece è alienarsi in una mentalità burocratica snaturando se stessi creando così problemi ai cittadini (imprenditori, commercianti, ecc.), problemi che si sarebbero certamente potuti evitare rimanendo liberi nel pensare per trovare soluzioni di sintesi tra i regolamenti, le leggi, ecc. da una parte, e le specificità e le peculiarità di ogni caso, dall’altra parte. Perché ogni caso è un caso a sé, e pretendere di ridurre ogni caso agli schemi burocratici, negli schemi burocratici, ecc. non solo è ridicolo (dal punto di vista realistico, logico e scientifico) ma è anche problematico, anzi spesso inutilmente problematico.

Ad ogni modo, come già sapete nel Nuovo Libro è prevista una apposita sezione dedicata alla questione paradigmatica – Riduzionismo/Olismo - in seno alla Burocrazia. E di fatti da raccontare ne avevo già. Ma di recente se ne è aggiunto un altro, un altro scenario burocratico, che vale davvero la pena raccontare. È una sintesi perfetta di cosa si intende per cattiva burocrazia, cattiva amministrazione, mentalità burocratica, vigliaccheria burocratica, arroganza burocratica, ecc. Quando voi lettori lo leggerete nel Nuovo Libro (con tutti i dettagli sconcertanti e ingiusti della vicenda – di stampo riduzionistico, ovviamente - e poi con tutti i rimedi – di stampo olistico, naturalmente - che invece si sarebbero potuti attuare per evitare lo stesso scenario) stenterete a crederci. Eppure è accaduto davvero. Ovviamente, a livello di danno personale e/o materiale, nessun danno. Alla fine si risolve sempre tutto. Ma la domanda è:

è mai possibile che la cosa pubblica, che il bene pubblico, che l’interesse pubblico, ecc. vengano ancora messi nella mani di gente che è da definire certamente come “alienata” (nel senso spiegato prima)? Ma anche: “rubastipendio”, sarebbe il minimo termine; “pseudo-competente” sarebbe il medio termine; “stupida” sarebbe, invece, il termine effettivamente giusto! A cui aggiungere anche, ancora e a volte i termini: “falsa”, “mistificatrice”, “manipolatrice”, “tendenziosa”, ecc.

Vedrete nel Nuovo Libro.

Intanto (anche per prepararvi!) su questa grande tematica della Burocrazia, vi lascio delle definizioni e delle frasi che oltre ad avere una validità sul piano generale, vanno ad inquadrare perfettamente gli specifici e singoli episodi che racconto nel Nuovo Libro (compreso l’ultimo episodio! di cui ho iniziato a raccontarvi, che ha davvero dell’incredibile ma che è anche una fortuna dal punto di vista editoriale, per il Nuovo Libro intendo. Capita proprio a fagiolo!). Buona lettura (e buona riflessione), dunque. E alla prossima! Luca Fortunato (Matera):

 [….] la parola burocrazia può indicare anche il potere assunto dalla massa dei funzionari, e soprattutto la lunga e complessa serie di formalità e procedure, spesso avvertite come eccessive e inutili, attraverso cui una pratica deve passare per essere portata a termine (la lentezza, le lungaggini della b.).  […] il termine burocrazia sta ad indicare un’osservanza esagerata e inflessibile dei regolamenti, specialmente quando essi vengono osservati più negli aspetti formali che nella sostanza. – (Vocabolario Treccani)

La differenza  tra  management ed  amministrazione (che è esclusivamente quello che i  burocrati sono soliti fare) è la differenza tra scelta e rigidità – (Robert Heller)

 I burocrati temono la responsabilità personale e cercano riparo dietro le loro regole - (Erich Fromm)

Gli presentano il progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringrazia vivamente. Deplora l’assenza del modulo “H”. Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all’ufficio competente, che sta creando – ( Ennio Flaiano)

Burocrazia, una difficoltà per ogni soluzione - (Herbert Samuel)

La burocrazia è un meccanismo gigante mosso da pigmei – (Honoré de Balzac)