Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 29 aprile 2018

Intermezzo (riflessione verso il 1° Maggio, ed oltre ...)



Post 229

Intermezzo (riflessione verso il 1° Maggio, ed oltre …)
  
"[…] la divisione del lavoro offre anche il primo esempio del fatto che fin tanto che gli uomini si trovano nella società naturale, fin tanto che esiste, quindi, la scissione fra interesse particolare e interesse comune, fin tanto che l’attività, quindi, è divisa non volontariamente ma naturalmente, l’azione propria dell’uomo diventa una potenza a lui estranea, che lo sovrasta, che lo soggioga, invece di essere da lui dominata. Cioè appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attività determinata ed esclusiva che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore, o critico, e tale deve restare se non vuol perdere i mezzi per vivere; laddove nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico." - Marx ed Engels (da “L'ideologia tedesca”).

mercoledì 25 aprile 2018

25 APRILE (antifascismo per sempre ...)



Post 228 

25 APRILE (antifascismo per sempre ….) 

Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola. Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà.Norberto Bobbio

(cliccare sul disegno)

martedì 24 aprile 2018

Intermezzo (domani - e per sempre - 25 Aprile d'Italia ...)



Post 227

Intermezzo (domani – e per sempre – 25 Aprile d’Italia ….)

Nella Società, vi sono sostanzialmente due modi di intendere e di esercitare la professione tecnica (nell’ambito dell’ingegneria, nell’ambito della geologia, nell’ambito dell’agronomia, nell’ambito dell’architettura, nell’ambito dell’economia ecc.). Il primo: si guarda maggiormente ai tratti perentori, normativi, burocratici, formali, polizieschi, ordinistici, accademici. Il secondo: si guarda maggiormente ai tratti scientifici, paradigmatici, sostanziali, metodologici, sociali, culturali. Entrambi legittimi ma non entrambi ugualmente efficaci ed efficienti di fronte alla Complessità del Nostro Tempo. Il secondo modo è ovviamente preferibile, perché oggettivamente più adeguato. Anche per un ulteriore motivo: chi è normalmente nel secondo modo, all’occorrenza riesce anche nel primo modo. Chi invece è normalmente nel primo, li vi rimane, impossibilitato al secondo modo … ed anche se vi occorre il secondo modo! Ora, cosa c’entra questo con la Politica? C’entra. C’entra eccome. Fermo restando l’indipendenza e l’autonomia professionale da qualsivoglia orientamento politico, è innegabile che i tratti del primo modo sono tratti tipicamente di Destra, mentre i tratti del secondo modo sono tratti tipicamente di Sinistra. Questo per dire, (prendendo come esempio un settore della Società – la professione tecnica - ma valevole anche per altri settori) che le categorie politiche sono comunque e sempre presenti, fanno parte dell’animo umano, a volte facilmente riconoscibili altre volte più subdole, ma comunque e sempre presenti. E nella vigilia dell’Anniversario della Liberazione d’Italia (liberazione dal Fascismo) sentivo di dover dare il mio libero contributo civico ad una riflessione, e ad una direzione di riflessione, sempre più urgente. I fatti di cronaca (grandi e piccoli; mondiali, nazionali, locali) ce lo dimostrano sempre di più. Ed ho attinto dalla mia vita, da quel che meglio conosco. Ciao a Tutti. E come sempre, ad maiora! Luca Fortunato (Matera) lucaf73x@gmail.com

lunedì 23 aprile 2018

Intermezzo (politico, ma non solo, anzi ...)



Intermezzo (politico, ma non solo, anzi …)

Post 226

Il discorso percentuale o il discorso riconducibile al criterio percentuale sono cardini dell’Olismo e possono indicare la strada giusta. Il particolare ed il dettaglio non vengono mai presi a sé ma sempre rapportati al tutto, pesati sul tutto, quantitativamente e qualitativamente contestualizzati. Dato un tutto, un intero (100%), ed il suo quid emergente, le sue varie e diverse percentuali costitutive e qualitative possono essere indici di significato. Se, ad esempio, una persona dice: “tutte le persone che ho incontrato in quel posto erano stupide” (cioè il 100% tal quale), l’affermazione è molto probabilmente falsa. E questo perché il quid della specie umana, ovunque, è l’intelligenza particolarmente sviluppata. Ovunque, si trattasse anche di quelli che una volta erano detti “manicomi” (ho parlato infatti di stupidità – certamente definita - e non di pazzia – ancora non definita e forse e per sempre indefinibile). Se invece, altro esempio, una persona dice: “il 50% delle persone che ho incontrato in quel posto erano stupide”, l’affermazione è probabilmente vera. Ma se, altro esempio ancora, una persona dice: “il 25% delle persone che ho incontrato in quel posto erano stupide”, l’affermazione è molto probabilmente vera e, per giunta, è anche credibile. L’esempio l’ho fatto sulle persone ma vale per ogni altra entità o essere o cosa o situazione ecc. L’Olismo, in pratica, si guarda bene dal commettere i tipici errori del Riduzionismo vale a dire, da una parte, la decontestualizzazione (specialmente analitica) e, dall’altra parte, la generalizzazione (specialmente induttiva). Morale della favola: dato un tutto, un intero, ed il suo quid, è bene essere prudentemente scettici verso coloro che danno tendenze o determinazioni (percentuali o riconducibili a percentuali) in netto contrasto con la natura del quid di quel tutto. Così come è bene essere prudentemente fiduciosi verso coloro che danno tendenze o determinazioni (percentuali o riconducibili a percentuali) in netta armonia con la natura del quid di quel tutto. Un buon consiglio olistico. E di vero Olismo. Per tutti. In Politica (ma non solo, anzi …). Ad maiora, e a presto. Luca Fortunato (Matera) lucaf73x@gmail.com  

mercoledì 18 aprile 2018

Elezioni politiche 2018 (dodicesima parte)



Post 224
Elezioni politiche 2018 (dodicesima parte)

…. continuando la serie (vedi post dal n. 211 al n. 222) 

Il “periodo” (!?!) che sta trascorrendo tra il 4 marzo e la nascita del nuovo Governo è talmente significativo che, francamente, è difficile non commentare! Sempre appuntamento al commento dei provvedimenti del nuovo Governo o al commento dello scenario di nuove elezioni. Intanto, buona lettura. Ciao a Tutti. A presto? Luca Fortunato (Matera) lucaf73x@gmail.com  

Lo stallo è frutto del Riduzionismo: il Tutto (i risultati elettorali e la necessità di formare un Governo per risolvere i problemi dell’Italia e degli Italiani mantenendo le promesse elettorali) è ridotto alle parti (forze politiche “vincitrici”) e alla loro somma e ai loro rapporti (positivi o negativi). E non se ne è usciti. Senza Olismo, cioè, in questo caso, senza cogliere (o senza volere cogliere) un quid in più del Tutto, emergente dall’insieme delle parti “vincitrici” ma oltre esse stesse, con il quale ri-orientare ed integrare le parti “vincitrici” in una Sintesi superiore, non se ne è usciti. E per più di un mese. E mentre la Realtà ha, ovviamente, continuato a muoversi (la Siria ne è un esempio emblematico, purtroppo. Il vecchio Governo Gentiloni di fronte ai nuovi parlamentari eletti è cosa surreale ed è un altro esempio). Il vero problema dunque è stato ed è ancora di tipo paradigmatico e non numerico, tattico, personalistico ecc. (ed è un Come Volevasi Dimostrare, permettetemi di rivendicarlo, e non che mi faccia piacere come cittadino italiano, ma come olista sì e per giunta con un quid colto). Lo stallo ha intaccato anche il “mantra” del fare, dell’agire, dell’azione, del pragmatismo, del risultato, degli uomini forti, coraggiosi e risoluti ecc. Magari con un po’ più di teoria si sarebbe arrivati prima alla pratica. No? Ed i media? Leggere un giornale, seguire un programma in TV ecc. è ri-diventato noioso. Se non fosse per qualche intellettuale che ogni tanto azzecca un commento ed un’opinione, ce ne potremmo liberare del tutto. Altro che Società dei Media! Ora, dopo tutto ‘sto tempo, qualunque sbocco e sblocco avrà lo stallo (perché uno sbocco ed uno sblocco lo avrà per forza – “pre-incarico” o “mandato esplorativo” o “governo del presidente” o “governo di scopo” o “governo d’emergenza” o Governo - se non altro per sfinimento o per calcoli politico-amministrativi o per visibile e giusta delusione - preoccupazione del Capo dello Stato), viene certificato (casomai ne avessimo avuto il bisogno ….) che la Politica va ripensata. Tutta. Che essa come è stata pensata ed agita specialmente nel corso della Seconda Repubblica risulta essere inadeguata alla Complessità del Nostro Tempo. Le ideologie, dimenticate da una moda superficiale ed irresponsabile, possono essere ancora (e con tutti i loro difetti da correggere sempre più) in grado di fronteggiare in modo adeguato la Complessità di Oggi e di Domani. Ricordando Ieri. Ed in particolare, la rinascita della vera Sinistra è diventata cosa fortemente necessaria. Nei prossimi giorni o nelle prossime settimane, un Governo nascerà o si ritornerà alle urne. Ma, in ogni caso, se ancora una volta non si sarà compreso il senso dei fatti e degli eventi o si sarà fatto finta di non comprenderlo, ci ritroveremo davvero, comunque, ed abbastanza presto, tutti nei guai. Il che ovviamente non è né bello né augurabile! Ma con la Realtà non si può giocare più di tanto. La Siria ed il Popolo italiano (già deluso ed arrabbiato, me li immagino coloro che sono andati a votare il 4 marzo – io non ho votato - …. di fronte allo stallo e ai loro Eroi del Cambiamento …..) lo ricordano in modo inequivocabile. E la chiamano ancora politica (arte o scienza del governo, scienza dello stato, dottrina dello stato ecc.) …. !