Post 223
Intermezzo (anche politico)
Attendendo la nascita
del nuovo Governo o il ritorno alle urne, ne approfitto per scrivere un
intermezzo di chiarezza (anche di natura politica). Buona lettura. Ciao e a
presto. Luca Fortunato (Matera) lucaf73x@gmail.com
Non è stato scenario infrequente, nel corso della mia vita e
nei più diversi periodi ed ambiti (scuole elementari, scuole medie, liceo,
università; post-università; lavoro, arte; amicizie, amori; collaborazioni; sud
Italia, nord Italia ecc.) ciò che vado a descrivere: da subito ho suscitato
curiosità ed interesse ed entusiasmo per il mio personale modo di essere e di
fare (tipologia di pensiero, paradigmi, filosofia di vita, idee, scelte di
vita, stile di vita, valori, mentalità, modus operandi, priorità, scopi,
tipologia di cultura, metodi, attitudini, capacità, esperienze, percorsi
formativi ecc.). E, grazie a ciò, riuscire a socializzare facilmente (e così sono
sempre fioccate importati amicizie e con “grandi imprese”; sono sempre fioccati
amori e con “grandi risvolti”; sono sempre fioccate collaborazioni e dai
“risultati coraggiosi”; e quant’altro). Poi però, ad un certo punto, la gente a
cui sono sempre andato a genio (fermo restando i miei limiti e i miei difetti.
E chi non ne ha?) si è divisa in due: da una parte, coloro che hanno continuato
a rapportarsi in modo pacifico con quel mio personale modo di essere e di fare
(ed ancora oggi me le ritrovo queste persone e continuo con loro la mia vita
nei diversi ambiti in cui essa si articola), dall’altra parte coloro che hanno
perso di vista quel mio personale modo di essere e di fare e, chiedendomi, incoerentemente,
tutto ad un tratto, a ciel sereno, un
modo di essere ordinario e conformista ed un comportamento ordinario e
conformista e risultati ordinari e conformisti, hanno portato le loro strade
(ripiegate, notare bene) a divergere ovviamente con la mia. E’ chiaro che non
sono io che ho deluso o che ho spiazzato (fermo restando i miei limiti e i miei
difetti. E chi non ne ha?). Sono loro che, appunto, avendo perso di vista il
senso della mia persona e delle mie cose è come se, ad un certo punto, fossero
entrati nel solito giardino di rose (con colori, profumi e spine) e avessero
incominciato a cercare (e a pretendere) i muschi e le felci! Persone deboli, in
pratica. O anche divenute deboli. Ma, in ogni caso, fin qui, tutto normale. Ci
può stare. Sono le cose della vita, gli scenari della vita. Ma vi è una cosa
strana: perché una parte di questi incoerenti sono passati addirittura a
rinnegare quei tratti di strada fatti insieme a me? Addirittura a falsificarne
il racconto? A inventarsi aspetti negativi inesistenti, a volte ai limiti della
maldicenza se non addirittura oltre? Ma come, prima andavo bene e poi, tutto ad
un tratto, mi sono trasformato nel male? Sapevano cosa avevano, no? Non
arrivando più all’uva, hanno detto che era acerba? Proprio così. Ma anche di
ciò, in fondo, non mi sono mai meravigliato più di tanto, consapevole del fatto
che chi è anticonformista (per indole naturale e dopo anche razionalizzata) si
espone a certi rischi, anche se l’esatta spiegazione della dinamica nelle loro
menti non ce l’ho, la lascio a chi di competenza (psicologi) e sarebbe
interessante, se non altro sul piano culturale, averne una. Vedremo. In fondo,
si sono auto-sconfitti: rinnegando una parte della loro vita (in comune con me, parte
tra l’altro nota e conosciuta, e documentata e documentabile, vorrei far notare)
hanno rinnegato se stessi. Peggio per loro. Ed infatti li vedo i loro sguardi
turbati che rivelano un disagio interiore non di poco conto nonostante possano
avere nella loro vita (comunque in qualche modo tradita) dei risultati. Lo
sguardo non mente (nonostante si possano impegnare a recitare parti di
benessere). Sanno di aver sbagliato, ed il senso di colpa li divora e li scava.
Si vede. E mi basta come forma di giustizia. Ed invidiano la mia vita rimasta
autentica. Si vede. E mi basta come riscatto morale. Comunque, cosa c’entra
tutto ciò con la Politica? C’entra. C’entra eccome. Onde evitare, da parte di
alcuni, errori di valutazione, perdita di vista di significati, sviste su
questioni di ruoli e attitudini e desideri reali e quant’altro, in funzione
anche e soprattutto della nuova serie di post politici in questo blog, visto
che sono fioccati entusiasmi intorno a me (e di questo comunque ringrazio)
chiarisco cose (anche per prevenire eventuali loro auto-delusioni con
conseguenti loro rinneghi che comunque, come abbiamo visto, sono e sarebbero tanto
stupidi ed inutili quanto falsi e non credibili): 1. io voglio far Politica
(scendere in campo, candidarmi, ricevere nomine politiche, ecc.)? Assolutamente
NO. 2. voglio occuparmi di Politica (come libero cittadino che liberamente
pensa, scrive e parla di Politica)? Assolutamente SI. 3. voglio far parte di
forze politiche (tesserarmi, iscrivermi ecc.)? Cosa da valutare a tempo debito.
4. voglio contribuire da “intellettuale” alla nascita e alla vita, nel tempo,
di una nuova forza politica di vera Sinistra? Assolutamente SI. 5. Voglio
andare sui media? Assolutamente NO. 6. Mi bastano i miei “media” (blog e
quant’altro)? Assolutamente SI. 7. Sbagliano coloro che ritengono che l’impegno
politico (e il potere conseguente) risieda solo nel dire di SI a tipologie di
punti come il n. 1, il n. 3 e il n. 5? Assolutamente
SI.
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