Post 224
Elezioni politiche 2018 (dodicesima parte)
…. continuando la serie
(vedi post dal n. 211 al n. 222)
Il “periodo” (!?!) che
sta trascorrendo tra il 4 marzo e la nascita del nuovo Governo è talmente
significativo che, francamente, è difficile non commentare! Sempre appuntamento
al commento dei provvedimenti del nuovo Governo o al commento dello scenario di
nuove elezioni. Intanto, buona lettura. Ciao a Tutti. A presto? Luca Fortunato
(Matera) lucaf73x@gmail.com
Lo stallo è frutto del Riduzionismo: il Tutto (i risultati
elettorali e la necessità di formare un Governo per risolvere i problemi
dell’Italia e degli Italiani mantenendo le promesse elettorali) è ridotto alle
parti (forze politiche “vincitrici”) e alla loro somma e ai loro rapporti
(positivi o negativi). E non se ne è usciti. Senza Olismo, cioè, in questo
caso, senza cogliere (o senza volere cogliere) un quid in più del Tutto, emergente dall’insieme delle parti “vincitrici”
ma oltre esse stesse, con il quale ri-orientare ed integrare le parti “vincitrici”
in una Sintesi superiore, non se ne è usciti. E per più di un mese. E mentre la
Realtà ha, ovviamente, continuato a muoversi (la Siria ne è un esempio
emblematico, purtroppo. Il vecchio Governo Gentiloni di fronte ai nuovi
parlamentari eletti è cosa surreale ed è un altro esempio). Il vero problema
dunque è stato ed è ancora di tipo paradigmatico e non numerico, tattico,
personalistico ecc. (ed è un Come Volevasi Dimostrare, permettetemi di
rivendicarlo, e non che mi faccia piacere come cittadino italiano, ma come
olista sì e per giunta con un quid colto).
Lo stallo ha intaccato anche il “mantra” del fare, dell’agire, dell’azione, del
pragmatismo, del risultato, degli uomini forti, coraggiosi e risoluti ecc.
Magari con un po’ più di teoria si sarebbe arrivati prima alla pratica. No? Ed
i media? Leggere un giornale, seguire un programma in TV ecc. è ri-diventato noioso.
Se non fosse per qualche intellettuale che ogni tanto azzecca un commento ed un’opinione,
ce ne potremmo liberare del tutto. Altro che Società dei Media! Ora, dopo tutto
‘sto tempo, qualunque sbocco e sblocco avrà lo stallo (perché uno sbocco ed uno
sblocco lo avrà per forza – “pre-incarico” o “mandato esplorativo” o “governo
del presidente” o “governo di scopo” o “governo d’emergenza” o Governo - se non
altro per sfinimento o per calcoli politico-amministrativi o per visibile e giusta
delusione - preoccupazione del Capo dello Stato), viene certificato (casomai ne
avessimo avuto il bisogno ….) che la Politica va ripensata. Tutta. Che essa
come è stata pensata ed agita specialmente nel corso della Seconda Repubblica
risulta essere inadeguata alla Complessità del Nostro Tempo. Le ideologie,
dimenticate da una moda superficiale ed irresponsabile, possono essere ancora
(e con tutti i loro difetti da correggere sempre più) in grado di fronteggiare
in modo adeguato la Complessità di Oggi e di Domani. Ricordando Ieri. Ed in
particolare, la rinascita della vera Sinistra è diventata cosa fortemente
necessaria. Nei prossimi giorni o nelle prossime settimane, un Governo nascerà
o si ritornerà alle urne. Ma, in ogni caso, se ancora una volta non si sarà
compreso il senso dei fatti e degli eventi o si sarà fatto finta di non
comprenderlo, ci ritroveremo davvero, comunque, ed abbastanza presto, tutti nei
guai. Il che ovviamente non è né bello né augurabile! Ma con la Realtà non si
può giocare più di tanto. La Siria ed il Popolo italiano (già deluso ed
arrabbiato, me li immagino coloro che sono andati a votare il 4 marzo – io non
ho votato - …. di fronte allo stallo e ai loro Eroi del Cambiamento …..) lo
ricordano in modo inequivocabile. E la chiamano ancora politica (arte o scienza del governo, scienza dello stato, dottrina dello stato ecc.) …. !
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