Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

mercoledì 18 aprile 2018

Elezioni politiche 2018 (dodicesima parte)



Post 224
Elezioni politiche 2018 (dodicesima parte)

…. continuando la serie (vedi post dal n. 211 al n. 222) 

Il “periodo” (!?!) che sta trascorrendo tra il 4 marzo e la nascita del nuovo Governo è talmente significativo che, francamente, è difficile non commentare! Sempre appuntamento al commento dei provvedimenti del nuovo Governo o al commento dello scenario di nuove elezioni. Intanto, buona lettura. Ciao a Tutti. A presto? Luca Fortunato (Matera) lucaf73x@gmail.com  

Lo stallo è frutto del Riduzionismo: il Tutto (i risultati elettorali e la necessità di formare un Governo per risolvere i problemi dell’Italia e degli Italiani mantenendo le promesse elettorali) è ridotto alle parti (forze politiche “vincitrici”) e alla loro somma e ai loro rapporti (positivi o negativi). E non se ne è usciti. Senza Olismo, cioè, in questo caso, senza cogliere (o senza volere cogliere) un quid in più del Tutto, emergente dall’insieme delle parti “vincitrici” ma oltre esse stesse, con il quale ri-orientare ed integrare le parti “vincitrici” in una Sintesi superiore, non se ne è usciti. E per più di un mese. E mentre la Realtà ha, ovviamente, continuato a muoversi (la Siria ne è un esempio emblematico, purtroppo. Il vecchio Governo Gentiloni di fronte ai nuovi parlamentari eletti è cosa surreale ed è un altro esempio). Il vero problema dunque è stato ed è ancora di tipo paradigmatico e non numerico, tattico, personalistico ecc. (ed è un Come Volevasi Dimostrare, permettetemi di rivendicarlo, e non che mi faccia piacere come cittadino italiano, ma come olista sì e per giunta con un quid colto). Lo stallo ha intaccato anche il “mantra” del fare, dell’agire, dell’azione, del pragmatismo, del risultato, degli uomini forti, coraggiosi e risoluti ecc. Magari con un po’ più di teoria si sarebbe arrivati prima alla pratica. No? Ed i media? Leggere un giornale, seguire un programma in TV ecc. è ri-diventato noioso. Se non fosse per qualche intellettuale che ogni tanto azzecca un commento ed un’opinione, ce ne potremmo liberare del tutto. Altro che Società dei Media! Ora, dopo tutto ‘sto tempo, qualunque sbocco e sblocco avrà lo stallo (perché uno sbocco ed uno sblocco lo avrà per forza – “pre-incarico” o “mandato esplorativo” o “governo del presidente” o “governo di scopo” o “governo d’emergenza” o Governo - se non altro per sfinimento o per calcoli politico-amministrativi o per visibile e giusta delusione - preoccupazione del Capo dello Stato), viene certificato (casomai ne avessimo avuto il bisogno ….) che la Politica va ripensata. Tutta. Che essa come è stata pensata ed agita specialmente nel corso della Seconda Repubblica risulta essere inadeguata alla Complessità del Nostro Tempo. Le ideologie, dimenticate da una moda superficiale ed irresponsabile, possono essere ancora (e con tutti i loro difetti da correggere sempre più) in grado di fronteggiare in modo adeguato la Complessità di Oggi e di Domani. Ricordando Ieri. Ed in particolare, la rinascita della vera Sinistra è diventata cosa fortemente necessaria. Nei prossimi giorni o nelle prossime settimane, un Governo nascerà o si ritornerà alle urne. Ma, in ogni caso, se ancora una volta non si sarà compreso il senso dei fatti e degli eventi o si sarà fatto finta di non comprenderlo, ci ritroveremo davvero, comunque, ed abbastanza presto, tutti nei guai. Il che ovviamente non è né bello né augurabile! Ma con la Realtà non si può giocare più di tanto. La Siria ed il Popolo italiano (già deluso ed arrabbiato, me li immagino coloro che sono andati a votare il 4 marzo – io non ho votato - …. di fronte allo stallo e ai loro Eroi del Cambiamento …..) lo ricordano in modo inequivocabile. E la chiamano ancora politica (arte o scienza del governo, scienza dello stato, dottrina dello stato ecc.) …. !

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