Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

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venerdì 6 ottobre 2017

Il Teorico e lo Sperimentatore (sopra la palude)



Post 174  
Il Teorico e lo Sperimentatore (sopra la palude) 
Ringrazio una amica-collega, di altri luoghi, per avermi fornito un testo, che cercavo ma non riuscivo più a trovare, del grande filosofo della scienza Karl R. Popper. Ne riporto un passo davvero significativo ed interessante per tutti. Perché valevole tanto sul piano specialistico (scientifico e tecnico) quanto sul piano generale (culturale). Il post è anche un momentaneo saluto ai lettori del blog: i lavori del secondo libro, infatti, entrano nella loro fase conclusiva, per certi versi la più avvincente ma anche la più delicata. E tra il grande Popper e il mio piccolo (ma sempre significativo) libro ed i contenuti del mio lavoro professionale in senso stretto (contenuti sempre importanti, al di là delle inutili pignolerie, dei cavilli zanzareschi, delle stolte rigidità del sistema burocratico, un popò di roba sempre e comunque risolto o facilmente risolvibile, ma emblema di un Paese carrozzone ….) mi elevo anche, diciamo così, e respiro per davvero. A presto, dunque. All’anteprima del secondo libro. E, come sempre, ad maiora! Luca Fortunato

[…] Il teorico pone allo sperimentatore certe questioni definite, e quest’ultimo, con i suoi esperimenti, tenta di cavar fuori una risposta decisiva a tali questioni, e non ad altre. […]  È dunque il teorico a mostrare la strada allo sperimentatore. Ma neppure lo sperimentatore è impegnato soprattutto a fare osservazioni esatte: anche il suo lavoro è in gran parte teorico. La teoria domina il lavoro sperimentale, dalla sua pianificazione iniziale ai tocchi finali che esso riceve in laboratorio. […]
La base empirica delle scienze oggettive non ha nulla di “assoluto”. La scienza non posa su un solido strato di roccia. L’ardita struttura delle sue teorie si eleva, per così dire, sopra una palude. È come un edificio costruito su palafitte. Le palafitte vengono conficcate dall’alto, giù nella palude: ma non in una base naturale o “data” […]
Karl R. Popper

domenica 14 agosto 2016

Un altro saluto ...



Post n. 81:  
Un altro saluto …. 
E’ piaciuta la foto (cliccarci su ..) che (ri)propongo qui di seguito, in calce al post. Tanto da farne un saluto ferragostano ai lettori del mio blog. Visto che ci siamo, però, brevi ma significative righe di accompagnamento. In due punti essenziali. Nella quiete della vigilia  ferragostana mi è piacevole farlo. 1. La distinzione tra scienza pura e scienza applicata è un errore. Lo ha ben chiarito il grande H. Poincaré. E questo ci basta. Sebbene molti continuino nell’errore. Quello che invece esiste davvero e’ la distinzione all’interno della Scienza così come all’interno di ogni singola scienza (Fisica, Chimica, Biologia, Ecologia, Agronomia, Geologia ecc.) del momento sperimentale e del momento teorico e dunque della scienza sperimentale e della scienza teorica e dunque ancora degli scienziati, dei tecnologi e dei tecnici sperimentali, da una parte, e teorici, dall’altra. Due facce della stessa (ed olistica) medaglia: la conoscenza scientifica. Le cose dunque stanno ben diversamente da come spesso le stesse cose vengono intese o presentate (in buona fede o in mala fede). Nell’invitare i lettori ad autonomi approfondimenti alquanto interessanti (per la cultura, per lo studio, per la ricerca, per la professione, per il lavoro, per l’impresa ecc.)  ricordo brevemente la reale distinzione: la descrizione dei fenomeni e la formulazione delle leggi scientifiche (attraverso osservazioni e misurazioni; rilevamento, raccolta ed elaborazione anche matematica dei dati; effettuazione di esperimenti, prove, test ecc.; impiego di strumentazioni, tecnologie ecc.) così come la verifica empirica e sperimentale delle previsioni teoriche è compito della Scienza sperimentale, è compito del momento sperimentale delle singole scienze, è compito degli scienziati, dei tecnologi, dei tecnici sperimentali o quando fanno o devono fare gli sperimentali. E’ invece compito della Scienza teorica, è compito del momento teorico delle singole scienze, è compito degli scienziati, dei tecnologi, dei tecnici teorici o quando fanno o devono fare i teorici, connettere, coordinare,  sistematizzare e armonizzare le leggi scientifiche in teorie scientifiche dedotte o da fatti sperimentali accertati o dal libero lavoro mentale (intuizioni, immaginazioni, ipotesi, ragionamenti, idee, principi, esperimenti pensati ecc.). E, fatto ciò, procedere deduttivamente, specialmente con metodo matematico anche euristico, oltre i risultati sperimentali azzardando ed ottenendo conseguenze che spetterà poi alla scienza sperimentale verificare. 2. La Scienza (sperimentale e teorica) così come tutte le singole scienze (nella loro parte sperimentale e nella loro parte teorica) così come gli scienziati, i tecnologi e i tecnici (sperimentali e teorici o nel loro momento sperimentale o nel loro momento teorico) forniscono conoscenze e consulenze (indipendenti). Le applicazioni, poi, delle conoscenze e delle consulenze (applicazioni da fare o da non fare, da fare in un modo o in un altro, da fare oggi o domani ecc.) è altra questione e che va a toccare sempre aspetti non solo scientifici, tecnologi e tecnici ma anche economici, politici, istituzionali, giuridici, culturali, etici ecc. E che per questo (le applicazioni) devono essere sempre momento di tipo sociale (nel senso più ampio e più nobile del termine). Le applicazioni. Per Xylella, ma non solo. Ad maiora! E buon ferragosto. Luca Fortunato


lunedì 7 marzo 2016

Evoluzione paradigmatica e responsabilità



Post n. 33:  
Evoluzione paradigmatica e responsabilità 
Dal Seicento fino agli anni ’30 – ’40 del Novecento si è avuto il paradigma riduzionistico, poi si è avuto il paradigma sistemico (anni ’50), poi si è avuto il paradigma caotico (anni ’70), poi si è avuto il paradigma complesso (anni ’80), ed infine si è avuto il paradigma olistico (anni ’90). Domanda: quali tipologie di responsabilità si configurano per coloro i quali, oggi, continuano a vivere e a lavorare come se il tempo dei paradigmi di conoscenza si fosse fermato agli anni ’80, se non addirittura agli anni ’30-’40 ? Un caro saluto a tutti. Ai miei libri. Luca Fortunato

lunedì 2 novembre 2015

L'acqua non ha colpa



Post n. 8: 
L’acqua non ha colpa
Piove diversamente dai tempi passati. I cambiamenti climatici sono in corso e sono un fenomeno nuovo, per noi di Oggi, e complesso. Occorre dimensionare le strutture territoriali e gli interventi territoriali diversamente. Compensando in modo olistico. Inutile aggiungere altro in merito al dissesto idrogeologico d’Italia. Siamo stufi delle solite immagini, siamo stufi delle solite notizie, siamo stufi delle solite chiacchiere. Sperando di raccontare, invece, e in un futuro non tanto lontano, in merito allo specifico tema del dissesto idrogeologico nel Nostro “Bel Paese”, di opere e di interventi fatti e realizzati all’interno del Paradigma giusto. Ma prima che fatti e realizzati, intuiti, immaginati e pensati all’interno del Paradigma giusto. Non fare, non agire, non intervenire è grave e continuerebbe ad essere grave. Ma fare, agire, intervenire ancora nel paradigma del Riduzionismo, inadeguato di per sé di fronte a fenomeni complessi e “strani”, voi come lo giudichereste? Del resto, le avanzatissime strumentazioni tecnologiche di cui Oggi disponiamo, potrebbero essere gioielli di realtà nell’Olismo, ma sono gioielli d’illusione nel Riduzionismo. Clicca sul disegno in basso e ingrandisci. Alle prossime cronache (su altri temi …). Luca Fortunato. lucaf73x@gmail.com