Post 179
L’Olismo nelle Scienze
Agrarie – 4
…. continuando dai
precedenti post 176, 177 e 178 (vedi):
Dal libro “Manifesto per la terra e per l’uomo”, autore:
Pierre Rabhi (agricoltore, scrittore, pensatore, ecologista), add editore,
anno: 2012
[…] Sarebbe sensato chiedersi che cosa abbia potuto condurci
a una situazione tanto drammatica, quando i progressi della agricoltura
industriale ci promettevano, già trenta o quarant’ anni fa, di mettere fine
alla fame nel mondo. Ma quali sono state le reali conseguenze di questo inedito
cambio di rotta nella storia millenaria dell’agronomia? [….]
[….] I deserti di mais, grano, orzo, girasole si allargano,
trasformando il paesaggio in una gigantesca scacchiera sulla quale
l’industriale della terra è confinato, tutto solo, nella cabina del suo
trattore (trattore che è stato via via equipaggiato con accessori all’ultimo
grido, per aiutarlo a superare la noia procurata dal vuoto e dalla banalità di
una terra, substrato impersonale, che non ha più né linguaggio né vita né
bellezza). Le aziende agricole basate sulla policoltura e l’allevamento
e costituite organicamente come sistemi integrati, fondati sulla diversità interattiva, cedono il posto
alla specializzazione: cerealicoltura, allevamento, frutticoltura, viticoltura,
floricoltura, orticoltura …
[…] L’uso massiccio di pesticidi sintetici è particolarmente
drammatico. […] Un umorista diceva che presto, all’inizio di ogni pasto, non
dovremo più augurarci “buon appetito”, ma “buona fortuna” [….]
[…] Se l’agricoltura moderna è così distruttrice ed ignara
delle leggi della vita, è perché si
iscrive in un movimento generale della società che mi sembra altrettanto
cruciale comprendere e ripensare. L’essere umano ha instaurato, come base
del “vivere insieme”, il principio di frammentazione e di dualità fisica,
psichica, ideologica, metafisica, con i dissensi e le violenze che ne derivano
direttamente o indirettamente. La modalità piramidale, ispirata dal lavoro a
catena, ha segmentato i compiti e le visioni del mondo. Ma la vita è per natura indivisibile. [….]
[….] I risultati “miracolosi” ottenuti con i fertilizzanti
minerali e i pesticidi sintetici hanno dissimulato tre domande essenziali. Un
miracolo certo, ma: a quale costo energetico? a quale costo ecologico? a quale
costo umano? [….]
[…] Il cambio di
paradigma non avrà tuttavia possibilità di successo senza un comportamento
individuale basato sulla moderazione e sulla autolimitazione, in cui i valori
dell’essere primeggino su quelli dell’avere. E’ in questo che l’utopia della
sobrietà volontaria e felice è una scommessa allo stesso tempo etica, politica,
ecologica e strategica […]
[…] Il modello industriale e produttivista sul quale è fondato il mondo moderno pretende
di applicare l’ideologia del “sempre di più” e la ricerca del profitto
illimitato a un pianeta limitato. L’accesso alle risorse avviene tramite il
saccheggio, la competitività e la guerra economica fra gli individui.
Dipendente dalla combustione energetica e dal petrolio, le cui riserve si
esauriscono, questo modello non è generalizzabile. [….] L’industrializzazione
dell’agricoltura, con l’uso massiccio di fertilizzanti chimici, di pesticidi e
di sementi ibride e la meccanizzazione eccessiva, ha portato un duro attacco
alla terra nutrice e alla cultura contadina. Non potendo produrre senza
distruggere, l’umanità si espone a carestie senza precedenti […]
L’agroecologia, che raccomandiamo come etica
di vita e tecnica agricola,
permette alle popolazioni di riguadagnare autonomia, sicurezza e salute
alimentare, pur rigenerando e preservando i propri patrimoni nutritivi […] Agricoltura a misura d’uomo,
artigianato, piccolo commercio … dovrebbero essere riabilitati in modo che più
cittadini possibile possano tornare ad essere attori dell’economia [….]
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