Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

giovedì 21 settembre 2017

Xylella agitata (per gli altri, ma non per me)



Post 160  
Xylella agitata (per gli altri, ma non per me)

Esistono varietà d’olivo tolleranti, resistenti, resilienti, immuni al batterio Xylella fastidiosa? Mi chiedono. Rispondo: molto probabilmente sì. Sono molto frequenti, nella realtà, e molto noti, rapporti  di tolleranza, resistenza, resilienza, immunità, tra microorganismi e organismi vegetali. Non sarebbe nulla di sorprendente. Il problema è l’utilità o l’inutilità di tutto ciò, per la specifica problematica (disseccamento).  
Ebbene, a mio modo di vedere, non esistono varietà d’olivo “tolleranti”, “resistenti”, “resilienti” ed “immuni” al disseccamento, pur potendo esserci varietà d’olivo, anche le stesse, tolleranti, resistenti, resilienti, immuni al batterio Xylella fastidiosa.
Il rapporto batterio/disseccamento non è lineare, deterministico, di causa/effetto. Questo sostengo, questo prevede, tra le altre e tante cose, la mia teoria olistica (basta leggerla per bene … e leggerla tutta …. e leggere anche il resto del blog ….). Perché, secondo essa, il disseccamento non è causato dal batterio o solo dal batterio. Batterio certamente presente in Salento il cui ruolo, però, nell’insorgenza del disseccamento, o non c’è o quando c’è è in sinergia con altri fattori negativi per gli ulivi, e questi altri fattori comunque e sempre molto più influenti. Infatti:
D = [ (h) Sf + P tr ] Sm (mia e nota e pubblicata e distribuita traduzione matematica del mio e noto e pubblicato e distribuito testo). Perché, appunto, il disseccamento non è solo una batteriosi ma è un fenomeno molto più complesso e per giunta di tipo emergente (Emergentismo).
Pertanto, che senso ha ricercare, magari trovare e magari pure impiantare (essendo stati “autorizzati”) varietà d’olivo tolleranti, resistenti, resilienti, immuni al batterio Xylella fastidiosa? Nessuno. Nessun senso. Se i nuovi impianti dovranno disseccare ( D = [ (h) Sf + P tr ] Sm ) disseccheranno ugualmente (pur essendo tolleranti, resistenti, resilienti, immuni al batterio). Se i nuovi impianti non dovranno disseccare ( D = [ (h) Sf + P tr ] Sm ) non disseccheranno (per la fortunata sinergia non significativa di fattori negativi).
Invece, i rimedi tecnico-agronomici ricompresi nella mia teoria, se attuati ed attuati correttamente (protocollo sperimentale da me ideato e concluso ma disponibile come allegato - a parte, su apposita richiesta - del 2° Libro disponibile dall’8 dicembre 2017) servirebbero per avere valori bassi di D (probabilità che si verifichi il disseccamento rapido quale fenomeno emergente – Emergentismo).
Ovviamente la mia è una teoria, tutto ciò che affermo lo affermo nell’ambito di una teoria, nata per pura intuizione e pura elaborazione logico-deduttiva della stessa intuizione, intuizione nata sulla base di osservazioni reali in Salento e per ben 4 anni, ma intuizione. Come tutte le intuizioni e le teorie andrebbero sperimentate o lasciate in pace come liberi momenti di letteratura tecnico-scientifica in sé (…. gli atteggiamenti intermedi non vanno ….).
Ma pur essendo una teoria, (teoria: parolaccia per chi è ignorante in Scienza e Tecnica o recita la parte …), a favore di essa vi sono sempre stati e vi sono tuttora diversi e significativi indizi di validità:
il primo postulato di Koch insoddisfatto (percentuali inferiori all’80%); i focolai distribuiti a macchia di leopardo (e non a macchia d’olio); il manifestarsi rapido del fenomeno sulle piante ma lento sul territorio (solo un centinaio di Km in ben 5 anni se non addirittura in 6-7 anni); percentuali di piante disseccate o in disseccamento (certamente in aumento visto che ancora oggi non si fanno le cose giuste) ma comunque sempre basse (sempre qualche migliaia, fosse anche 1 milione, fossero anche 2 milioni) rispetto all’intero (oltre 10.000.000 di ulivi); ecc.   
Dunque, tutto quello che potranno decidere a livello politico-istituzionale-amministrativo-burocratico che risulterà essere confliggente con tutto quanto evidenziato, non mi potrà interessare. Avranno messo del ghiaccio al sole. Né toccherà la mia teoria. O la mia serenità. Io, piccolo teorico, tengo sempre presente l’esempio del grande teorico Albert Einstein il quale, a differenza di tutti gli scienziati agitati ed insonni del mondo, la notte precedente la sperimentazione della sua teoria della relatività generale, andò tranquillamente a dormire, dicendo ad un suo studente che si era sorpreso del suo comportamento: “Se avessero capito la mia teoria, andrebbero a dormire tranquillamente anche loro”. Un teorico (grande o piccolo che sia) si agita solo se egli stesso scorge discrepanze logiche nella propria teoria. Tutto ciò che il chiassoso ed agitato mondo esterno può fare e produrre, gli è indifferente.  
Invece, tutto quello che potranno decidere a livello politico-istituzionale-amministrativo-burocratico che risulterà essere compatibile con tutto quanto evidenziato, potrà oggettivamente interessarmi (nel senso che lo incorporerò, come cronaca, nei miei libri a favore dei miei lavori teorici). Se poi potrà interessarmi anche personalmente, questo dipenderà da mentalità e comportamento. Prima di essere scienziati, tecnici, teorici, sperimentalisti, politici, dirigenti, militari ecc. siamo cittadini e, prima ancora, persone.  
Ad maiora! Luca Fortunato 

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