Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 24 settembre 2017

Economia ed Estimo agitati (per gli altri, ma non per me)



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Economia ed Estimo agitati (per gli altri, ma non per me)
   
In tema di Economia e di Estimo (e, specificatamente per questo blog, in tema di Economia agraria ed in tema di Estimo per i settori nell’ambito delle Scienze Agrarie) così come in tutti gli altri settori dello scibile umano, occorre aggiornarsi cioè stare al passo con i tempi, con i cambiamenti reali, con la mutevole realtà ecc. Insomma, occorre non essere anacronistici. Tuttavia, l’aggiornamento risulterà tanto più efficace ed efficiente quanto i principi fondamentali, che hanno fatto grande una disciplina, resteranno tali nelle menti di chi si aggiorna e sempre tenuti presente. Oggi come allora. Un piccolo paradosso ma verissimo. Si rischierebbe, altrimenti, un’illusione di aggiornamento, magari pure hi-tech! Non bisogna confondere, infatti, il doveroso aggiornamento dei dettagli (modi di produzione, tempi di lavoro, prezzi, valori, costi, dinamiche di mercato, aspetti sociali ecc.) con l’andare a  stravolgere la natura e i principi e gli scopi dell’Economia e dell’Estimo! (e dell’Economia e dell’Estimo nell’ambito delle Scienze Agrarie!). Per fare un esempio di trasposizione metaforica non è che il matematico di Oggi che va a  creare un nuovo e sofisticato modello matematico e magari anche con l’aiuto di un super-computer va ad inficiare i fatti e i principi originari della matematica di secoli e secoli fa! Il vero progresso, il vero aggiornamento, supera il passato ma senza negarlo. Come, ad esempio, fa l’Olismo in rapporto al Riduzionismo, anche in Economia ed Estimo (ed anche nell’Agraria): lo supera, si oppone pure ad esso, lo sfida anche, ma non lo nega. Concetti difficili per qualcuno? Propongo, dunque, anche per chi è in difficoltà concettuale, anche in questo blog, avendolo già fatto nel vecchio blog, 2  vere e proprie chicche, classiche ed autorevoli, che tanto si sposano con le mie idee olistiche e con la mia pratica olistica, che tanto si oppongono - già si opponevano - al Riduzionismo, e che tanto mostrano e dimostrano l’attualità (di principio) dei Grandi di un Tempo. Che cercare di tradire è atto inutile (basta citare qualche vera fonte). Che rispettare, invece, nel pur doveroso aggiornamento dei dettagli che cambiano nel tempo, è atto utile (nonché culturale). Tutto ciò per rispondere a chi mi ha chiesto un parere, agitatosi (ma senza alcun motivo, come vedrà) per essersi trovato in una situazione ingarbugliata (ma in realtà complessa, che è cosa ben diversa). Non volevo sottrarmi. Vista l’importanza enorme di queste cose. Eccovi le chicche. E ad maiora! Luca Fortunato

1. […] ”Vi è chi ritiene che la formazione dei prezzi sia determinata solo dalla quantità dei prodotti che vengono scambiati. La parte non mercantile della produzione agraria costituirebbe una massa di beni priva di ogni influenza sulla formazione dei prezzi. […] Siamo contrari a questa tesi. In realtà il mercato regola tutta la produzione, anche quella che non è oggetto di transazioni commerciali, e la regola tutta allo stesso modo, con un solo meccanismo economico” […] – Da: “Economia e Politica agraria”, Autore: Mario Bandini, Editore: Edizioni Agricole (1962).

2. “L’Estimo è quella disciplina che insegna ad esprimere motivati giudizi sul valore dei beni economici […]. Ma il valore dei beni economici non è un attributo fisso e permanente di essi, non è una loro intrinseca qualità. Il valore è un fatto dell’uomo e non una proprietà oggettiva dei beni. Sicché per uno stesso bene economico, nel medesimo tempo e luogo, non uno ma più valori possono essere determinati in relazione al fine, motivo o ragione pratica della stima […] L’essenza logica di ogni valutazione è l’atto sintetico dell’intelletto col quale si riconosce che due cose possono sostituirsi l’una all’altra per un certo scopo, ossia per raggiungere un determinato fine. Dal punto di vista logico valutare significa dunque esprimere giudizi di equivalenza di due cose per un medesimo impiego. [..] E poiché uno scopo determinato, concreto, non esiste se non per una data persona, in date circostanze, deriva che l’equivalenza è relativa ad una data persona, in date circostanze.  [...] L’immanenza della previsione in ogni stima risulta dalla natura stessa del giudizio di stima che, come abbiamo detto, altro non è che un giudizio di equivalenza ipotetica tra moneta ed oggetto stimato […] Il previsto prezzo o giudizio di stima è la previsione intorno al prezzo di mercato realizzabile in un possibile scambio in determinate circostanze, fra determinate persone; la sua natura è dunque eminentemente probabilistica. […] – Da: “Teoria e Pratica delle Stime”, Autore: Nino Famularo, Editore: UTET (1963).

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