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Dalla mia Tesi di Laurea – 1
Dalla mia Tesi di Laurea (sperimentale), in Agronomia
Generale, “Influenze delle acque reflue
dei frantoi oleari sulla fertilità del terreno” - Corso di Laurea
quinquennale in Scienze Agrarie (indirizzo: Produzione Vegetale; orientamento:
Ecologico) – Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Bari – Anno
accademico 2003-2004:
Le attività umane
urbane, agricole, agro-industriali e industriali, producono sempre più, e in
modo sempre più differenziato, enormi quantità di rifiuti: rifiuti solidi e
liquidi urbani, liquami, fanghi, sottoprodotti, reflui e scarti derivanti dalla
produzione e trasformazione degli alimenti, rifiuti industriali ecc.
Di conseguenza, i
problemi di natura ambientale, ecologica, gestionale, energetica ed economica
sono sempre maggiori e sempre più complessi. Per la tutela dell’ambiente e
della salute occorre, da un lato, evitare di disperdere (in modo disordinato ed
indisciplinato) tutti questi materiali, dall’altro recuperare, almeno in parte,
l’energia in essi contenuta e sostanze ed elementi ancora utilizzabili per
diversi scopi e processi produttivi. Si tratta, quindi, di trovare modalità di
smaltimento e di riciclaggio sempre più adeguate e razionali.
La filosofia: è meglio
recuperare che distruggere; è meglio considerare tutti questi materiali non
come rifiuti ma come risorse si addice particolarmente all’ecosistema agricolo
industrializzato, quindi alla moderna agricoltura intensiva. Si tratta infatti
di un sistema produttivo con elevati input chimi ed energetici che possono
creare inquinamenti, un sistema il cui ciclo è “aperto”, ad elevato impatto
ambientale, e quindi sempre meno sostenibile, nonché un sistema responsabile
del progressivo impoverimento del contenuto di sostanza organica nei suoli.
Pertanto, il ritorno
nei suoli di parte della sostanza organica asportata e di altri elementi
nutritivi, mediante il riutilizzo di alcuni scarti del processo produttivo, renderebbe
il ciclo quasi “chiuso” con vantaggi per l’equilibrio dell’ecosistema e la
fertilità del terreno e vantaggi sotto il profilo energetico ed economico.
Del resto, la moderna
agricoltura deve, oltre che produrre, contribuire a disinquinare l’ambiente,
disinquinandolo dalle sue stesse attività e da quelle di altri settori
produttivi.
In tutto questo quadro
generale, i sottoprodotti dei frantoi oleari (acque di vegetazione e sansa)
meritano un posto particolare in quanto essi non presentano rischi e pericoli
che caratterizzano, invece, altri materiali che possono contenere metalli
pesanti, microorganismi patogeni, fitofarmaci ecc. Tuttavia alcuni costituenti
delle acque di vegetazione e della sansa possono essere, potenzialmente, fonte
di inquinamento e, quindi, meritano, attente valutazioni.
La Ricerca scientifica,
in particolare quella agronomica, può e deve contribuire alla soluzione di
questi problemi.
Luca Fortunato
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