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n. 105:
Xylella ed establishment: immagino quel che risponderei (e farei)
Gentile …………. , la Sua/Vostra risposta è di una tardività che, in rapporto
all’importanza della questione, non mi piace affatto. Sono sincero. Altri mi
hanno contattato subito, prontamente. Senza fretta, ma prontamente. L’Olismo
(con tutto ciò che in esso si muove, compresa dunque anche la mia teoria sul
caso Xylella) è, e deve, essere prima
di tutto, in prima fase, una acquisizione (individuale e/o collettiva) di
mentalità, di approccio, di comportamento, di stile di vita, di cultura e solo
in seguito, in seconda fase, esso è o meglio può diventare anche una svolta (individuale
e/o collettiva) di tipo scientifico, tecnico, tecnologico, professionale,
lavorativo ecc. E’ del tutto evidente che riguardo alla prima fase Lei/Voi non
l’ha/l’avete ancora acquisita. O non l’ha/l’avete ancora acquisita del tutto. Quanto
alla seconda fase sarebbe inutile
proprio anche solo parlarne visto il problema che ha/avete in merito alla prima
fase! Tuttavia, essendo il
disseccamento rapido degli ulivi una questione di una importanza enorme tanto
tecnico-scientifica quanto sociale e oserei dire anche culturale, voglio
lasciare, momentaneamente, la porta socchiusa, fermo restando l’avanzare incondizionato
dei miei programmi (tanto editoriali, quanto professionali, quanto
esistenziali). A renderla chiusa o aperta, la porta, nei prossimi giorni sarà il
contesto e lo spirito che mi mostrerà/mostrerete e mi proporrà/proporrete.
Accetterò comunque e senz’altro l’invito che vorrà/ vorrete farmi, verrò comunque
ad incontrarLa/incontraVi e ad ascoltarLa/ascoltarVi. Dopodiché farò le mie
valutazioni e Le/Vi farò sapere. Dovessi decidere negativamente, mi sarò fatto,
ci avrò guadagnato, un’altra mezza giornata di libertà e che non toccherà
minimamente né il mio percorso ed i miei “prodotti” né i rapporti umani che nel
frattempo e comunque saranno sorti seppur nell’arco di qualche ora e per qualche
ora. Dovessi, invece, decidere positivamente, ce la metterei davvero tutta, con
la testa e con il cuore, per dare - oltre al già dato ed esistente e libero e
necessariamente individuale e virtuosamente solitario contributo teorico, puro (intuitivo e deduttivo), fondamentale,
d’inizio, di svolta - un ulteriore e conseguente contributo teorico-sperimentale e lavorativo in
senso stretto (ancora individuale o, meglio ancora, in piccolo gruppo di lavoro:
tre, quattro, massimo cinque persone) come necessario anello di congiunzione tra
la teoria e la sperimentazione (trovandoci nell’Olismo, nel vero Olismo, e per
di più in una mia versione dello stesso, è bene che un simile ed ulteriore passaggio
– con me all’opera - ci sia. Passaggio che comunque è sempre stato previsto, è previsto
e di fatti ci sarà tanto nei miei ulteriori impegni quanto in un apposito capitolo
che scriverò – magari con anche gli sviluppi che nel frattempo ci avranno visto
protagonisti - nel mio Secondo Libro – fine 2017/inizio 2018). E poi, eventualmente – se da Lei/Voi ritenuta
necessaria - anche una mia partecipazione nell’ancora successiva e nell’ancora
conseguente terza fase cioè quella sperimentale
(in campo ed eventualmente anche in laboratorio) che sicuramente avrà, anzi dovrà
avere, carattere grandemente collettivo. Lavoro anche per altri, tanti altri
(ma paradigmaticamente giusto, nella giusta direzione paradigmatica,
teoricamente sensato ecc.) non sarebbe poi così male, no? In attesa, dunque, di
un Suo/Vostro formale invito, porgo cordialissimi saluti. Matera, … /11/2016
In Fede Luca Fortunato, dottore in
Scienze Agrarie, olista, cittadino. P.S. Più di così ….. ! W gli Ulivi ed il
loro Spirito d’argento che il Sole ed il Vento nobilitano.
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