Post n. 102:
Di altre complessità
(ma delle stesse necessità) – 3
Proseguendo dal post n. 100: fermo
restando le descrizioni che il Bandini fa anche del liberismo e degli orientamenti
cristiano sociali, arricchisco questo mio blog di alcuni passi (significativi e
intramontabili) della più ampia descrizione (significativa ed intramontabile) che
lo stesso autore fa a proposito del socialismo
(che è e resta, in tutte le sue forme, Ieri come Oggi, una entità ed una
realtà olistica) e dei suoi rapporti
con l’agricoltura. Buon week-end a tutti. Buona lettura. E a presto. Luca
Fortunato. […] Il socialismo nega – come le
altre correnti volontaristiche – che l’assetto sociale determinato dall’individualismo
e dal libero gioco delle forze economiche, sia confacente alla giustizia e alla
dignità umana. Esso vede il mondo in sfruttati e sfruttatori; in privilegiati e
diseredati; in uomini che fanno il loro lavoro ed il loro dovere per il bene comune,
ed uomini che vivono invece del lavoro altrui. […] E’ superfluo dire che il
socialismo non critica il capitale, che è fattore indispensabile di ogni
produzione economica, anche della più elementare: critica l’appropriazione di tale capitale da parte dei ceti
privilegiati. Il socialismo vede di conseguenza, come rimedio alla ingiusta
conformazione della società umana, la riduzione al minimo possibile della
proprietà privata. Le forme pratiche per attuare questa variano tuttavia
secondo le varie correnti. Alcuni si spingono all’estremo di propugnare insieme
alla soppressione del capitale privato, anche il pareggiamento, entro certi
limiti, dei bisogni e del tenore di vita (comunismo in senso stretto); altri vedono la soluzione nell’appropriazione
dei capitali da parte dei lavoratori (marxismo in senso originario); altri
vedono nello Stato il supremo
regolatore della vita economica e della distribuzione dei capitali tre le varie
attività (socialismo di Stato); altri infine si limitato a propugnare grandi
riforme sociali, interventi statali per eliminare la formazione di ricchezze
male distribuite […] […] A tutte queste manifestazioni fu, interno alla metà
del secolo scorso, dato carattere rigoroso da quel forte pensatore e studioso
che fu Karl Marx […] […] “il piccolo campo” è l’utensile del
contadino, come la pialla è quello del falegname ed il bisturi quello del
chirurgo. Il piccolo proprietario, il falegname, il chirurgo non sfruttano il lavoro altrui, e non
hanno quindi a temere di vedersi levati i loro strumenti da una rivoluzione
socialista. […] – Da: “Economia e politica agraria”, Autore: Mario Bandini,
Edizioni Agricole (1962).
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