Post n. 101:
Chiarezza, indipendenza e
libertà
Con aggiornamento (in verde) del 17/11/2016
Da sempre, non è un mistero, sono per l’abolizione degli Ordini professionali,
di tutti gli Ordini professionali. Vi appartengo al mio per puro obbligo di
Legge. Se potessi, sceglierei di non appartenervi per svolgere sempre e
comunque il nobile e bellissimo lavoro d’agronomo. Senza alcun dubbio. Una
leggenda metropolitana vuole addirittura che io abbia avuto o che io abbia
ancora intenzione di candidarmi alla Presidenza del mio Ordine o alla carica di
Consigliere! Questo è falso. Completamente falso. Mai avute e mai avrò – per mia
cultura e per mie scelte di vita - intenzioni del genere. Forse qualcuno lo ha
desiderato e lo desidera e magari nei vari discorsi scaturiti in seguito, tra
chi si è espresso male e chi ha capito male, è uscita una sciocchezza del genere.
Ad ogni modo, lo ribadisco, spero che gli Ordini, tutti, vengano aboliti. Anche
perché altre attività quali lo scrivere libri di Agraria (con anche vendita
degli stessi e conseguente reddito ricavato e dichiarato) o l’insegnare, il
tenere lezioni, corsi di Agraria ecc. ed anche a livello universitario (e con
reddito ricavato e dichiarato) o il fare libera ricerca (teorica e/o
sperimentale) ecc. ecc. ecc. sono tutte libere attività del laureato in Scienze
Agrarie o addirittura del cittadino cultore di temi d’Agraria (e non attività
riservate al Dottore Agronomo) e possono, dunque, essere svolte anche senza
essere iscritti all’Ordine. Al pubblico, poi, ed eventualmente anche
acquirente, il giudizio. Anche per il ruolo ed il lavoro di CTU (Consulente
Tecnico d’Ufficio) presso i Tribunali, pensate, può essere chiamato dal Giudice
- con motivazione - un esperto della materia che non figuri iscritto nell’Albo di un Ordine professionale. Ed anche
per il ruolo ed il lavoro di CTP (Consulente Tecnico di Parte) può essere
chiamato dalla parte una qualsiasi persona in cui si ripone semplicemente la
fiducia. O addirittura la stessa parte può essere CTP di se stessa. E poi per
essere assunti dalla Pubblica Amministrazione non vi è assolutamente obbligo di
iscrizione all’Ordine. Così anche per certe tipologie di assunzione nel settore
privato. Ed allora, se è vero come è vero che la nostra moderna Società – che
sia un bene o sia un male, è altro discorso – è liquida, come giustamente afferma il filosofo Bauman, allora gli
Ordini professionali - insieme a tutte le altre forme di rigidità della Società
- sono solo degli anacronismi. Da superare anche formalmente (perché
sostanzialmente già lo sono, e da tempo). Ovviamente finché esisteranno dovremo
appartenervi (per esercitare quelle che sono le attività riservate, e non tutte
le altre ….) e dovremo altresì rispettarli (senza, però, che ciò debba comportare
da parte dell’iscritto la supina accettazione del sistema visto che esistono tanto
il diritto di cronaca quanto il diritto
di critica nonché la possibilità ed, anzi, anche il dovere da parte dell’iscritto
di denunciare eventuali abusi, indebite ingerenze, intimidazioni, minacce,
ostracismi, istanze d’invidia, insulti personali, insinuazioni ecc. nonché contenuti
sbagliati o anacronistici ecc. da parte del sistema stesso, dei suoi protagonisti
ecc.). Tutto ciò lo dico anche per altri 3 motivi: 1.tranquillizzare, alla luce
del sole, chi in passato ed anche oggi si è fatto e si sta facendo degli
autentici film di delirio sulla mia possibile candidatura nella vita dell’Ordine
professionale (film che magari sono i responsabili di certi comportamenti tanto
cumulativi quanto poco nobili quanto ancora inutili ed immotivati che il
delirante o i deliranti hanno avuto ed hanno tuttora e che, se non dovessero terminare,
vedranno il sorgere di azioni di Difesa). Tranquilli tutti, quindi: resto e
resterò un semplice iscritto (per puro obbligo di Legge). Coerentemente con le
mie idee. 2. Le mie idee, appunto, sull’abolizione dell’Ordine non sono in
contraddizione con l’appartenenza allo stesso Ordine o anche al rapportarmi con
lo stesso. Chi immagina una cosa del genere lo fa per debolezza della sua
mente: non riuscendo a vedere il tutto in modo complesso lo riduce ad uno
scenario di incompatibilità. Facile ma sbagliato. Si impegni un po’di più e
vedrà che comprenderà o almeno comprenderà un po’ meglio. 3. Il mio primo libro
(che sta per essere pubblicato, sotto l’albero di Natale ci sarà) pur
attingendo dal mio esercizio professionale di quasi 10 anni è indipendente
dallo stesso, è firmato e viene firmato da me – unico autore – come laureato in
Scienze Agrarie (e non come Dottore Agronomo). Ma viene firmato da me anche
come cittadino e come olista (anche perché esso va anche ben oltre il mio
stesso esercizio professionale …. pur rimanendo nell’Agraria! e comunque ben
oltre l’ ”inquadramento” che un Ordine potrà mai riuscire a fare su e di un
laureato in Scienze Agrarie …. pur rimanendo nell’Agraria! Le Scienze Agrarie
sono grandissime! Soprattutto se olistiche!). Per scelta. Per scelta sensata,
motivata e dal grande significato (anche e soprattutto culturale e di verità e
di giustizia: emblematica in tal senso e' l'intervista tremendamente riduzionistica rilasciata dall'Ordine di Matera nello spazio d'approfondimento sulla Xylella su TRM - Radio Televisione del Mezzogiorno - appena un anno fa, nel novembre 2015 -la trovate su YouTube o nel sito dell'emittente ) che chi acquisterà il libro e si prenderà la briga di leggerlo
avrà più chiaro, anzi avrà chiarissimo. Ad
maiora! Luca Fortunato
Nessun commento:
Posta un commento