Post n. 42:
Xylella alla Koch
La
notizia è questa: il disseccamento degli ulivi salentini è causato dal batterio
Xylella fastidiosa (subspecie blablabla,
ceppo blablabla). Ma questo, ci si dimentica di dire, non è in modo assoluto ma
è in modo relativo e cioè secondo i postulati di Koch. E quindi secondo quel tipo
di Scienza di stampo analitico, meccanicistico, bio-meccanicistico, deterministico,
cartesiano, razionale, induttivo, algoritmico, lineare, da laboratorio, da “ambiente
controllato”, da “ambiente artificiale”, da “ambiente semplificato” ecc. ecc. collocata
all’interno del paradigma conoscitivo del Riduzionismo (comprese le sue
versioni pseudo-olistiche che vedono la multidisciplinarità, l’interdisciplinarità,
il sistema, l’integrazione, il 360° ecc. ecc. solamente strumentalizzati ma
niente affatto realizzati). Secondo, invece, l’altro paradigma conoscitivo, cioè
l’Olismo, e dunque secondo l’altra campana della stessa Scienza in esso
collocata e cioè la Scienza di stampo sintetico, organicistico, complesso, non-lineare, intuitivo,
euristico, deduttivo, da ambiente reale ecc. altrettanto autorevole come la prima
e con altrettanti successi storici ed attuali se non addirittura maggiori, anzi
sicuramente maggiori (non lo dicono gli olisti come me, lo dice la Storia della
Scienza di ieri e di oggi) le cose stanno diversamente. Ma la vera questione non
è questa. Del resto, non si poteva non vedere
i due paradigmi su posizioni naturalmente diverse. La vera questione è (forse)
questa: perché si dà spazio e credito solo ad una campana e non ad entrambe? Ma,
forse, a ben vedere anche questa non è la vera questione. Perché, in fondo, la
ragione di questo mistificatorio scenario a senso unico è nota a tutti (nonché
da diversi ed autorevoli Autori ampiamente e più volte denunciata): il potere
costituito, soprattutto di tipo economico, è basato su un sistema che è basato
a sua volta ed ancora sul Riduzionismo. La paura di crollare, dunque, aggrega e
ammucchia i riduzionisti. Non è certo un motivo di sostanza scientifica, epistemologica
e gnoseologica! Del resto, sono decenni ormai che l’Olismo cammina nonostante
tutto. Anzi trionfa. Che ha trovato il modo di riuscire nonostante tutto. Senza
paura da una parte (anche perché il fare Olismo è del tutto e pienamente
legittimo e confortato tanto da principi costituzionali di libertà della Scienza che da principi
deontologici di indipendenza professionale) e senza la pretesa d’aver la bacchetta magica dall’altra. E
dunque la “Xylella alla Koch” (o alla “Kokka” o alla Coque … fate voi, il
significato non cambia …..) di questi giorni pone la vera e verissima questione
(per la stessa specifica questione degli ulivi salentini ma anche più in
generale): stavolta sarà la volta buona? Riusciranno i riduzionisti a gestire
coraggiosamente quella loro paura di crollare scongiurando il loro stesso
crollo in una alleanza con gli olisti? Creando un sistema di lavoro comune in
cui però ognuno dovrà rispettare i ruoli che la natura del proprio paradigma impone
di per sé, di già ed oggettivamente? O per avere istituzionalizzate anche le
nuove ricette dovremo attendere ancora? In ogni caso, per l’Olismo e per gli
olisti la vita non cambia e non cambierà. In senso buono, naturalmente. Ma
potrebbe cambiare per tutti. In senso buono, naturalmente. Ciao a tutti. E che
nessuno si offenda. C’è il Sole oggi. Luca
Fortunato
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