Post n. 40:
Uso (e abuso) di “sistema”
Chi sbaglia si corregga ad esempio con il grande filosofo Hans Jonas
(1903-1993) che in “Organismo e libertà” ha scritto quanto riporto in seguito.
Prima però una “notizia” funzionale. Nei miei futuri libri (il primo, ricordo,
esce quest’anno) “utilizzerò” anche i Grandi del pensiero (Jonas ed altri) per “caratterizzare”
in modo specifico (e dunque non più su un piano generale come volutamente nei
miei blog) specifici eventi, fatti, fatti di cronaca, vicende ecc. ecc. (soprattutto
in seno alla Scienza ed alla Tecnica). Non perché io abbia bisogno di Loro. Del
resto, pubblicherò soprattutto mie intuizioni, mie idee, mie teorie, mie
metodiche, mie pratiche, mie tecniche, mie esperienze, mie critiche, mie proposte
ecc. e del tutto originali ed inedite. Ma perché – a parte l’eleganza della
cosa sia sul piano formale che sostanziale – sarà un modo per dire: chi
continua a sbagliare - e a far sbagliare - in certe direzioni paradigmatiche e che
vengono presentate come le uniche esistenti o le uniche degne di considerazione
– ed in ciò propriamente consiste l’atto “da giudicare” - ha un altro e intero e
nuovo Pianeta che gli è contro e rispetto al suo piccolo e vecchio satellite … E
di ciò, prima o poi - e al di là delle temporanee furbizie satellitari, e al di
là dei meriti e dei risultati e degli effettivi successi del Pianeta - dovrà renderne
conto. Senza alcun dubbio. E magari, cogliendo occasioni, anche personalmente (e non da dietro un computer
… o un libro … o protetto nel mucchio e dal mucchio … o da dietro un titolo … o
altro). Un caro saluto a tutti. Buona lettura e ad maiora! Luca Fortunato
[…]
Formalmente il senso di “sistema” è determinato dal concetto dell’insieme, che
presuppone una molteplicità che si è trovata appunto a essere nella relazione
dell’insieme o che non può fare a meno di starvi. Il sistema è quindi necessariamente
un che di molteplice, ma al di là di ciò il senso dell’insieme qui è che il molteplice
ha un principio efficace della sua unità. Questo vale sia per un insieme di
proposizioni, sia per un insieme di oggetti, solo che “efficacia” significa nei
due casi una cosa diversa. L’insieme delle parti non è un neutrale essere l’una
accanto all’altra ma un reciproco determinare, e a sua volta un determinare,
che è proprio ciò che consente all’insieme di conservarsi. ….. La diversità
delle parti non viene eliminata dalla totalità per formare la quale esse sono
riunite, né la totalità dalla diversità delle parti di cui essa consiste. Entrambe
sono aspetti necessari di un sistema, nessuna delle due può sparire a favore
dell’altra. Né un semplice mucchio di pietre, né la pozza d’acqua in cui sono
confluite molte gocce sono un sistema delle sue parti; infatti nel mucchio il
molto resta semplicemente molto, senza venire modificato dalla connessione –
esso è molteplicità senza unità; e nella pozza il molto cessa di esistere come
molto delle singole gocce – essa è unità senza molteplicità. […]
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