Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 4 ottobre 2024

Nuovo progetto politico – Nuovo e nascente partito politico

Post 522 

Nuovo progetto politico – Nuovo e nascente partito politico

Dal libro fondativo :

 


Chi crede nel Cielo e crede anche negli esseri umani,

può leggere questo libro.

Chi crede nel Cielo ma non crede negli esseri umani,

non perda tempo a leggere questo libro.

Chi non crede nel Cielo ma crede negli esseri umani,

può leggere questo libro.

 

La Politica è la cosa più nobile in seno all'Umanità.

Ed è la cosa più importante per la Società e per gli individui.

Non confondiamola, però, con ciò che

ne hanno fatto negli ultimi tempi.

 

L’astensionismo non va condannato, va ascoltato.

Offrendo a tutti i cittadini-elettori una reale alternativa.

 

Una forza politica dovrebbe essere lo strumento operativo

al servizio di un disegno, di un progetto, di una visione.

Al servizio di (veri) contenuti.

Qui parliamo del disegno, del progetto, della visione.

Con un accenno a quello che, poi, sarà il suo strumento.

 

INDICE

Introduzione                                                                                                   

Capitolo I: contesto                                                                                       

Capitolo II: cambiamento culturale                                                         

Capitolo III: risultante di Centro                                                               

Capitolo IV:  spunti di programma                                                           

Capitolo V: il nuovo partito politico                                                        

Epilogo    

                                                                                                      

INTRODUZIONE

Alla sfera personale e familiare, alla sfera lavorativa (dottore agronomo, libero professionista), alla sfera associativa (Associazione “Collettivo Matera Olistica”, ecc.), alla sfera di autore di libri e di libero studioso (da oltre 20 anni) di Olismo e della questione paradigmatica Riduzionismo/Olismo, ecc.,

si è aggiunta la sfera politica.

Essa è, e sarà, assolutamente autonoma e indipendente da tutte le altre.

Fatto biografico personale. Parte del mio percorso personale, ma che da subito ha trovato risonanza e riscontro in molte persone.  

Ho una mia visione generale della politica e anche una visione specifica per determinate e localizzate politiche.

Non potevo più essere indifferente alle attenzioni che - soprattutto negli ultimi tempi ma in realtà da diversi anni a questa parte – molte persone  mi hanno rivolto e mi stanno rivolgendo (a Matera così come un po' in tutto il Sud e perfino a Roma). E, quindi, a giugno di quest’anno ho deciso di fare il passo. 

In realtà, pur non essendomi, ad oggi, candidato a ruoli politici o non essendo, ad oggi, nominato in ruoli politici, di Politica ne ho sempre respirato e masticato e sin da bambino. Ma ho scelto di dare priorità ad altro, in tutti questi anni trascorsi. Anche per un’idea “alta” e “nobile” (ma non certo idealistica né tanto meno  ingenua) che ho sempre avuto, e che ho tuttora, della Politica:

sono nato nella città di Matera, in ospedale. Dopo qualche giorno, andai a casa, con i miei genitori. Dormivo con loro, nella loro grande stanza matrimoniale. Sopra la mia culla-poltrona (comodissima e sofficissima), appesa alla parete, vi era una grande bandiera rossa con l’effige di un medico argentino (ma anche cubano), che fu anche e soprattutto un rivoluzionario per la libertà dei popoli. Si chiamava Ernesto, e poi ne avrei letto la vita su tanti libri. E così, il suo esempio (umano, specialmente) non avrebbe mai più lasciato il mio cuore.  

Poi, da bambino, ricordo che mio padre (Enzo, che poi sarà Vicesindaco di Matera e Assessore al Bilancio, anni 1994-1998, Giunta Manfredi) mi portava spesso nella sede materana di un partito politico. Era bello ascoltare i grandi. Parlavano di tutti noi cittadini, dei nostri bisogni e di come la società tutta se ne debba occupare. Mi ricordo che un amico di mio padre (un uomo alto e robusto, simpaticissimo. Donato si chiamava) mi regalò una spilletta, mettendomela lui stesso sulla mia maglietta. Vi era rappresentato un fiore rosso. E così feci la scoperta del garofano. E del “profumo” di liberà che sprigionava (o voleva sprigionare).

Poi, ancora, da ragazzo liceale e anche da matricola universitaria, iniziai a leggere Marx. E, ancora oggi, ho tranquillamente un riferimento in Marx per alcune specifiche problematiche in seno alla Società. Un riferimento “puro”, il mio, “puro” nel senso che io attingo direttamente alle sue scritture, a ciò che Marx ha scritto, e non a ciò che di Marx hanno scritto e scrivono gli altri (spesso stravolgendone in vero senso) per non parlare di ciò che di Marx ne hanno fatto nel corso della Storia  (manipolandolo a proprio piacimento, che portò lo stesso Marx a dire, paradossalmente: “non sono marxista”! E non aveva ancora visto niente).

Sempre in questo periodo della mia vita, strinsi amicizia (dopo qualche litigata di rito, qualcuna anche bella pesantuccia) anche con chi la pensava diversamente da me, con chi - propriamente dal punto di vista politico - si definiva di Destra. Un giorno chiesi loro: “Ma perché mi invitate sempre ad uscire con voi? Chiariamo, io mi trovo bene con voi, anche con voi. Mi hanno insegnato a stare con tutti. Ma a voi perché piace la mia presenza? Siete pure più grandi di me”. E un amico, tra loro, Vito si chiama, mi rispose così: “Non abbiamo capito bene, ma hai qualcosina in quella testolina che riesce a tenere insieme le idee delle due tifoserie politiche! Sei strano, …. ma vai benissimo!”. Ci abbracciammo nelle risate, continuando a bere birra e a mangiare patatine (erano tra le prime persone che intuivano che avevo quella cosa che si chiama Olismo, che serviva - e serve - non solo nella Scienza e nella Tecnica ma anche nella Politica, soprattutto nella Politica).

Durante gli ultimi anni universitari, ho letto molto il pensiero e la biografia di politici quali Alcide De Gasperi, Enrico Berlinguer, Aldo Moro, Margaret Thatcher (che restano, per me, i “modelli oggettivi” della Politica). Nonché,  per quel che attiene alla scienza politica, il pensiero di studiosi quali Norberto Bobbio e lo spagnolo Fernando Savater. E , poi, il “culto” per quello che per me è stato - e sempre sarà - un autentico “mito” politico ma anche e soprattutto umano, culturale, etico, morale e addirittura estetico: il grandissimo Sandro Pertini. Spesso nei momenti più bui della Società e delle sue cronache e ad ogni livello, penso al Presidente Pertini. E ritrovo la luce, la forza, l’ottimismo, la speranza, la voglia di ribellarmi alle ingiustizie e alle mediocrità, la voglia di fare. Una figura quella del “combattente” Pertini, che mi ricorda che solo insieme agli altri ognuno di noi è qualcuno, e che da  soli, invece, non valiamo un bel niente.

Per venire più ai nostri giorni:

è noto, l’ho anche scritto e pubblicato spesso in internet, di come io abbia sempre avuto ammirazione per Silvio Berlusconi come imprenditore e come persona. Nel  politico Berlusconi, invece, pur pensandola io “un po’ diversamente!” su diversi argomenti, vi ho trovato comunque spunti politici davvero interessanti (su cui poter lavorare ancora Oggi).    

Ma veniamo propriamente ad oggi, ad ora (tutto il resto, infatti,  sarebbe troppo lungo da raccontare. Magari lo affiderò ad un altro libro!):

quando “scenderò in campo” ? Nel senso che normalmente se ne dà. Cioè in quale competizione elettorale, se tra qualche mese o tra qualche anno (2 o 5 o 7 anni), se a Matera o altrove e a che livello, questi saranno aspetti oggetto di valutazioni che, volta per volta, farò (accettando o rifiutando). Ma una cosa è certa. Dal passo di questa estate sono già nella dimensione politica.

Il progetto politico, dunque, mira ad essere di carattere permanente e al di là delle contingenze, valutando anche il breve termine ma rivolgendosi specialmente al medio e al lungo termine.

Il progetto politico (anche per una questione di scelta, di collocazione e di dinamica paradigmatica - che si avrà modo di spiegare nelle pagine di questo libro – nonché di tempistica pratica) dal punto di vista della competizione elettorale mira principalmente e specialmente alle prossime elezioni regionali (lucane e non). Altri appuntamenti con le urne sono da valutare, certamente da valutare.  

Sono disponibile come ideatore e promotore del nuovo progetto politico ed in prima persona (anche perché l'attuale gruppo costituente è ovviamente e per ora informale sebbene quantitativamente e qualitativamente già significativo) a confrontarmi con chiunque (interno o esterno al progetto politico), in privato o in pubblico, in una stanza o in una piazza, e per qualunque obiettivo politico e politico elettorale (a breve, a medio, a lungo termine). Due sole condizioni: serietà (in generale) e innovatività (di contenuti politici e di metodi tanto politici quanto tecnici).

Ora alcuni scenari politici per esemplificare anche qualcosa del mio pensiero:

la Regione Basilicata, per esempio: se i poteri politici attuali sono certamente legali e legittimi, non sono accettabili, però, proprio sotto il profilo politico (e direi anche democratico, per non dire etico) visto che derivano dalle elezioni 2024 i cui dati sono impressionanti e davvero preoccupanti: affluenza alle urne bassissima (49,8%) e con meno di 1 elettore su 2 che è andato a votare. E l’astensionismo lucano, in particolare (così come gli altri astensionismi in giro per il Bel Paese) non va condannato (“giudicato”), ma ascoltato (le ragioni alla sua base sono giuste), offrendogli una vera alternativa, costruendo una vera alternativa politica e politico-elettorale, e sin d’ora.

La Città di Matera, altro esempio:  dimostra di avere avuto (nell'ultima quindicina di anni, fino ad oggi) e di avere (anche in queste ultime settimane) un approccio particolarmente irrazionale (oserei dire anche non-scientifico), e molto superficiale,  nei confronti della dimensione politica e politico-elettorale, nelle scelta dei candidati,  nella scelta di voto, nella scelta degli assessori, ecc. E così Matera ha perso troppe e buone occasioni (per “strutturarsi”, andando paradossalmente oltre le stesse occasioni, per navigare secondo un piano preciso e non più “a vista”, ecc.). Da 15-18 anni a questa parte, succede, e fino ad oggi (e per qualche mese ancora, a come sembrerebbe). Non può più andare nel futuro ripetendo le stesse "logiche" politiche, e “modalità” politiche, e “selezioni” politiche, ecc. Diceva Albert Einstein: “Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a fare nello stesso modo”. Matera lo accetta? Lo accetterà?  Così come non può più permettere che “bande” e “banditi” che perseguono i loro esclusivi interessi (specialmente economici) – sfruttando la Politica – decidano (o meglio, non decidano) il destino di una meravigliosa Città (che merita davvero di più). Ma Matera stessa, lo accetta? Lo accetterà? Avrà coraggio?

L’Italia, ancora un altro esempio: anche qui, i dati delle ultime politiche segnano un record negativo. Si è avuta, infatti, la più bassa affluenza alle urne di sempre: si è passati – attraverso un progressivo e pressochè continuo calo - dal 93,4% nel 1979 al 63,8% nel 2022. Anche qui, la cosa va affrontata (dando alternativa), non condannata-giudicata. Anche qui, paradossalmente, il non votare è stato (forse) un male minore dell’essere andati a votare: considerando che “vuoti” in politica e nelle istituzioni mai potranno esserci, quantomeno si è creato uno fronte critico, si è sollevato un problema: così, si potrà costruire (diversamente).

E poi l’autonomia differenziata! Bene impegnarsi per il referendum abrogativo. Ma ottenuto anche il risultato abrogativo (che, personalmente, mi auguro), la domanda è: potrà bastare? Assolutamente no! Occorrerà (ed anzi, occorreva già) muoversi, contemporaneamente, anche lungo un piano più profondo: vi è tutto un cattivo terreno “culturale”(!?), infatti, da bonificare. Per il Presente e per il Futuro, anche per prevenire ulteriori minacce all’unità e alla indivisibilità del Paese tutto, e minacce (anche molto pratiche e concrete, oltre che di principio) nei confronti del Meridione.

Staremo a vedere.

Intanto, questo libro. E un libro ha comunque, e sempre, vita autonoma, valore in sé. Poi, tutto il resto.

Matera, 30 settembre 2024                                                                           

Luca Fortunato

 

Capitolo I: contesto

Il contesto di Oggi in cui tutti noi ci troviamo, e siamo immersi, è caratterizzato dalla Complessità. Che sia un bene o sia un male, di fatto la realtà ci restituisce questa caratteristica. Ci sono diversi libri, di diversi autori e studiosi, che inquadrano benissimo la Complessità in seno alla Società di Oggi. [……]

La Complessità va accettata. Non va ignorata. Così come va affrontata intera e non riducendola, spacchettandola, smembrandola, facendone dei compartimenti stagni, ecc. ecc.  

Tutto questo vale anche in Politica (e ad ogni livello).

Ma parlando, ora, più specificatamente della dimensione politica, in particolare di quella italiana (e a ogni livello) essa è caratterizzata dall’astensionismo (come abbiamo già visto - in certa misura - nell’Introduzione di questo libro). È contestualizzata dall’astensionismo. Fenomeno complesso - che non può certamente essere ridotto ad analisi semplicistiche, frasi fatte, slogan superficiali, giudizi “morali” affrettati, ecc., - esso ha ragioni profonde e legittime, che vanno ascoltate e alle quali occorre rispondere dando una reale alternativa. Sono d’accordo con chi sostiene che i cittadini che non votano, non si presentano alle urne, perché non sanno chi votare. Perché se sapessero chi votare, voterebbero (eccome). E quindi, occorre creare una vera alternativa politica, con conseguenti e vere alternative elettorali, ecc. Offrendole, in modo “costruttivo” (è proprio il caso di dirlo). Andare a votare perché “si deve votare” o comunque votando forze politiche e/o persone che non hanno un reale, nuovo e innovativo progetto politico (specialmente in relazione alla Complessità della Società odierna e ad ogni livello: comunitario, nazionale, regionale, provinciale, comunale) è forse qualcosa di peggiore del non voto.

Ad ogni modo, i “poteri politici” che derivano da elezioni con significativa percentuale di astensionismo (alcuni derivano da elezioni con addirittura la “maggioranza” degli aventi diritto al voto che non ha votato!) se non hanno problemi sotto l’aspetto strettamente (e riduzionisticamente) legale, ne hanno (eccome) sotto l’aspetto propriamente politico, oserei dire anche democratico (per non dire etico-morale).

Da ciò, però, discende una cosa importante (forse anche se un po’ antipatica, ma vera):

[…….]

Capitolo II: cambiamento culturale (e antropologico)

 Stando al contesto (capitolo I), chi dovrebbe essere Oggi (e Domani) la persona politica? Quali caratteristiche e capacità dovrebbe avere? Quali i “parametri” per dire: questo merita di essere votato come Sindaco o come Governatore o come Premier o come Consigliere o come Deputato o come Senatore, ecc.? Quali i “parametri” per dire: questo merita di essere nominato Assessore o Vicesindaco o Ministro o Viceministro o Sottosegretario, ecc.

 […….]

Capitolo III: risultante di Centro (con olismo e pragmatismo)

La Sinistra e la Destra esistono. Esistono ancora Oggi. Ed esisteranno sempre. Non è vero che non esistono più. Il “tramonto delle ideologie” esiste solo nelle fantasie delle persone superficiali e/o furbastre. Esistono ancora ed esisteranno sempre e per un fatto molto semplice quanto oggettivo: Sinistra e Destra prima di essere categorie politiche sono categorie pre-politiche (psicologiche, culturali, ecc.) in seno all’essere umano (che le persone ne siano consapevoli o meno).

Detto questo, la Complessità che caratterizza il Nostro Tempo necessita di ascoltare entrambe, Sinistra e Destra, di portarle a confrontarsi ma poi e soprattutto di portarle a sintesi. Pensiamo, giusto per fare qualche esempio (ma l’elenco è lunghissimo), a problematiche quali il dissesto idrogeologico o la sanità pubblica o l’immigrazione o il fabbisogno energetico o la disoccupazione o la sicurezza alimentare, o le differenze infrastrutturali all’interno di un unico Paese o lo spopolamento di certe aree interne, ecc. Consideriamole, poi, tutte queste problematiche (già di per sé complesse), Oggi, nel Tempo di Oggi, nella Società di Oggi tra cambiamenti climatici, scenari geo-politici instabili, epidemie e pandemie, ecc.: come è solo immaginabile non affrontarle attraverso sintesi tra le diverse anime della Politica? E sintesi, si badi bene, non è compromesso. È sintesi. Per rendere bene l’idea, prendiamo a prestito i vettori:

[…….]

Capitolo IV:  spunti di programma

[……..]

 Salute e Sanità: promuovere e rendere effettivamente operativo l’approccio olistico “One Health” (“una sola Salute”: esseri umani – animali – ambiente) ufficializzato nel 2017 dall’OMS, trasferendo altresì - in modo virtuoso - i principi e le dinamiche “One Health” anche nella governance sanitaria (e ad ogni livello). La Pandemia ha messo in luce tali necessità e non è più possibile rimandare. Occorre a tal fine superare specialmente “logiche” tecnicistiche, burocratiche e di dettaglio.

Lavoro: come ci insegna la sociologia olistica (Durkheim e altri), guardare al lavoro anche e soprattutto come il principale fattore di coesione sociale e quindi far scaturire politiche incisive e celeri a favore dell’occupazione e dell’etica del mondo lavorativo e nel mondo lavorativo (anche superando le “logiche” dei bonus, ad esempio, utili certamente ma occorrono logiche e misure strutturali).

Istruzione: occorre “pretendere” l’Olismo sin dai primi anni scolastici (metodo Montessori e altri). O meglio, “pretendere” che il Riduzionismo non stravolga la naturale inclinazione della mente umana che è olistica. [……]

Ambiente:  […..] Occorrono, dunque, politiche ambientali generali che promuovano e rendano effettivamente concreta la sostenibilità che tuttavia va declinata soprattutto come equilibrio (ecosistemico, idrogeologico, sociale, economico, sanitario, ecc.). […….]

Agricoltura: includerla nel più ampio concetto e contesto di Ruralità. O meglio riportarla in una forte contestualizzazione di Ruralità promuovendo altresì l’Innovazione. Potrebbe sembrare un controsenso, una contraddizione. E invece si tratta, si tratterebbe, di positiva complessità olistica. Assolutamente necessaria. 

Economia e Fisco: occorre promuovere e realizzare una Nuova Economia Olistica che sia la sintesi (equilibrata e dinamica) tra Bioeconomia (Georgescu-Roegen), Economia civile (Mercato, Stato + Comunità) e Formazione specialistica adeguata. E dall’esistenza, prima ovviamente progettuale, della Nuova Economia Olistica desumere (senza ricette preconfezionate) il giusto ed equo Fisco, attuando poi (ma celermente) una transizione fiscale (dal vecchio sistema al nuovo).

Urbanistica: […….]

Pari opportunità: […..]

Democrazia: [….]

Giustizia: il futuro – già iniziato con alcune svolte nel nostro presente – non potrà che essere l’Olismo giuridico (Dworkin e altri). Dimensione molto complessa in merito alla quale  andranno innanzitutto promossi eventi informativi e formativi. […..]

Europa: fatta l’Europa monetaria, tecnicistica e burocratica non si è poi mai fatta l’Europa dei popoli (o lo si è fatto e lo si fa tuttora solo superficialmente, in apparenza). In realtà, andava fatta prima l’Europa dei popoli … poi tutto il resto! Ma tant’è. Occorre rimediare a questo errore di Riduzionismo (culturale e metodologico). Ed Europa dei popoli vuol dire, vorrebbe dire, tante cose ma anche: unico confine d’Europa (con problematiche lungo l’unico confine europeo a carico, quindi, di Tutti i suoi singoli Paesi); unico esercito europeo ed un’unica politica di Difesa; ecc.    

Politiche contestualizzate: […….]

Capitolo V: il nuovo partito politico

Nascerà ufficialmente in Matera, in dicembre 2024. Avrà sede principale in Matera (e, nel tempo, altre sedi in altre città d’Italia).

Il partito sarà a carattere nazionale. Ma con una attenzione particolare al Sud. Perché il Sud la necessita. Perché senza Sud non c’è l’Italia. Perché in Italia abbiamo (di fatto) già due capitali: Roma e Milano (capitale economica). Ma non abbiamo la terza capitale (e che ci vuole): la capitale del Sud. E, paradossalmente, questo scenario non andrebbe a dividere il Paese, ma ad unirlo! Perché lo andrebbe ad equilibrare (….. immaginate, se già vi fosse stata una capitale del Sud. Se la sarebbero mai anche e solamente “sognata” l’autonomia differenziata? C’è da pensarci bene! Non credete?). Il suo nome, il nome del nuovo partito politico (partito. Non movimento, lista civica, ecc. ma partito come da Costituzione) è:

FORZE AL CENTRO  

Forz-e, al plurale (fondamentalmente la Sinistra e la Destra), in sintesi olistica e pragmatica al centro (vedi logica e significato del grafico precedente, a pag. 14).

Il suo simbolo, invece, verrà creato prossimamente e presentato al pubblico (dopo l’iter di costituzione formale - statuto, cariche, registrazione, ecc. – che avverrà in novembre-dicembre) in una apposita conferenza stampa nel prossimo periodo natalizio. Il tesseramento sarà aperto in gennaio 2025. Verrà creato anche un sito internet.

E, insieme, cambieremo le cose!

N.B. il contenuti del presente libro sono, sì, mirati alla nascita e alla vita del partito politico FORZE AL CENTRO (e secondo le tempistiche immaginate anche perché ad oggi i potenziali e futuri iscritti al partito – al di là dei “primi fondatori” – supererebbero già le 1000 persone), tuttavia essi hanno carattere e validità anche di tipo generale e sono applicabili, con flessibilità,  anche in altri ambiti, con altre tempistiche, per altre esigenze, ecc.  Come già detto in apertura, un libro ha comunque, e sempre, vita autonoma, valore in sé. Poi, tutto il resto. Un libro è un albero piantato. Poi andrà protetto, fatto crescere, ecc. Ma piantare un albero/libro  è sempre un piccolo-grande gesto, di certo un gesto creativo, che apre una nuova strada, che “ossigena”!   

Epilogo

Personalmente, non ho problemi di lavoro, non ho problemi economici, non ho problemi di essere conosciuto, ecc. A 51 anni posso dire che la mia vita mi piace e che continuerebbe bene anche senza la dimensione politica.

Mi sto prestando alla Politica.

E lo sto facendo perché guardando negli occhi di mia figlia (che di anni ne ha 5) non posso non fare qualcosa. Anche in Politica.

La lotta al Riduzionismo necessita di essere fatta sia a livello tecnico sia a livello politico. Due forme di lotta diverse (da non confondere), ma due facce della stessa medaglia. A livello tecnico la lotta al Riduzionismo (attraverso l’Olismo) può essere fatta nel lavoro, nell’impresa, nell’associazionismo, nel volontariato, ecc. A livello politico (sempre e solo attraverso l’Olismo) può essere fatta solo con un partito appositamente creato (parte, a sua volta, di un progetto politico più ampio).  

Mi sto prestando alla Politica. 

Per farla in prima persona ma specialmente per creare una nuova classe politica che nell’alternanza (senza “professionismo politico”!) dei suoi singoli esponenti in diversi ruoli dia continuità alle politiche.

Mi sto prestando alla Politica. 

Per creare, sempre insieme agli altri, anche una Scuola olistica di Politica, nuova e inedita certamente, al di là delle contingenze (anche elettorali) per poi vivere le stesse contingenze (anche elettorali). È ben diverso. Molto diverso. Del resto, nell’Olismo (tanto tecnico quanto politico) il valore ed il rapporto che viene dato alle competenze generali e alle competenze specialistiche, così come alle “non esperienze” e alle “esperienze” è molto, molto relativo, sicuramente molto, molto diverso da quello che normalmente e comunemente se ne dà. Per fortuna. 

È bello prestarsi alla Politica!

L’Autore



Luca Fortunato (Matera, 1973) ha conseguito la laurea quinquennale in Scienze Agrarie (con Indirizzo: produzione vegetale; Orientamento: ecologico; Tesi sperimentale sullo spandimento delle acque di vegetazione dei frantoi oleari sui terreni) presso l’Università degli Studi di Bari (nell’allora Facoltà di Agraria). Dal 2007 esercita la libera professione di Dottore Agronomo in diversi settori di competenza: consulenze tecniche in ambito giudiziario civile, penale e amministrativo (CTP, CTU); valutazione visiva della stabilità degli alberi; monitoraggio aspetti agronomici in zone Rete Natura 2000; libera ricerca teorica (intuizioni, ipotesi e teorie da verificare/sperimentare su: Xylella-CoDiRO, Punteruolo rosso, tecnica del taglio di ritorno, fertilità del terreno, ecc.). Inoltre, è artista autodidatta nel campo della pittura astratta (ha partecipato a diverse mostre collettive nazionali). È bassista blues (con all’attivo diverse esperienze concertistiche). È blogger. Sposato, è padre di una bellissima bambina. Inizialmente su basi liceali di Filosofia e su basi universitarie di Ecologia, da oltre 20 anni è appassionato e libero studioso dei Paradigmi di Conoscenza e di Metodo (Riduzionismo/Olismo). Lettore di Aristotele, Ippocrate, Goethe, Smuts, Durkheim, Marx, Einstein, Capra, Dworkin, Duhem, Quine, ecc. Da oltre 15 anni applica consapevolmente l’Olismo nel suo lavoro e nella sua vita. Ha scritto 7 libri (self publishing) in tema di Olismo e attualmente è il Presidente dell’Associazione “Collettivo Matera Olistica” (nata nel gennaio 2024).

Ringraziamenti. Si ringrazia (di testa e di cuore) per significativi spunti di riflessione e preziosi punti di vista anche in merito alla redazione del presente libro:  Bruno Dua, Francesca Montemurro, Domenico Petronella, Nicola Montemurro, Tommaso Lilli, Giuseppe Tataranni, Teodoro Mongelli, Giuseppe S. Di Lecce, Mariaconcetta Di Lecce, Leonardo Montemurro, Aldo Pisanelli, Fabio Pisanelli, Peppino Masserio, Enzo Fortunato, Pina Lepore.

Contatti: Mail: lucaf73x@gmail.com fortunato.luca73@libero.it PEC: l.fortunato@epap.conafpec.it  WhatsApp: 389.4238195 ; Blog “Cittadino olistico” https://lucafortunato.blogspot.com/

Libro chiuso e pubblicato (in self publishing) il 30/09/2024

Disponibilità/acquisto del libro (in self publishing): dal 30 settembre 2024, direttamente presso l’Autore, in versione elettronica (PDF); dal 1° ottobre 2024, sempre direttamente presso l’Autore, prenotazioni per la stampa in versione cartacea (A5).

Prezzo: 10 euro.

Autore: Luca Fortunato - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

 

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