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pubblicato lunedì 15/11/2021 ore 02:00 AM
Sintesi – 3
Precisazioni olistiche su: Pandemia
Covid, Xylella, Clima.
Come è noto, più aumenta il tuo
successo, più aumentano i tuoi nemici. Non che io debba difendermi da loro (e
qui per giunta). Le loro “argomentazioni” sono talmente vuote e deboli (sono
dettate infatti dalla sola invidia) che mi viene solo da ridere …. Ma ritengo,
per Voi Lettori del blog, tutti Voi lettori, che siete tanti e di diversa
tipologia, ritengo, dicevo, utile qualsiasi occasione di chiarezza, che possa
essere anche un punto di riferimento, visto che il blog tratta di argomenti tosti,
difficili e complessi. E che per questo possono essere anche oggetto di
distorsioni e/o di speculazioni. Con questo intento, e solo con questo intento,
dunque, vado qui di seguito a chiarire alcuni “punti” particolarmente “vivi”,
diciamo così. Lo faccio volentieri, e senza fatica per giunta.
1.io sono vaccinato (ho fatto le due dosi previste per
il tipo di vaccino che mi hanno indicato) ed ho dunque il mio bel Green Pass. E
allora? Io comunque non sono mai stato d’accordo su quanto è stato fatto, e non
sono d’accordo su quanto ancora si fa, in merito alla Pandemia, come ho più
volte già evidenziato in questo blog. Non bisogna essere necessariamente No Vax
per non essere d’accordo! Le cose sono complesse. Ci sono anche le questioni
paradigmatiche. Io, per esempio e per l’appunto, sono un “olista Pro Vax” (se
così posso auto-etichettarmi, per farmi capire) ma in disaccordo con la
gestione riduzionistica (sanitaria ed
economica) che fino ad ora ci hanno propinato. E nel Nuovo Libro mi spiegherò
molto più dettagliatamente ed approfonditamente. E con supporti documentali di
un certo tipo. Vedrete. Del resto, la quarta ondata in corso dimostra due cose,
apparentemente contraddittorie ma che in realtà sono due facce della stessa e
complessa medaglia (e che danno ragione all’Olismo e torto al Riduzionismo): a)
livello individuale-personale: il vaccino serve per non contrarre forme gravi
della malattia; b) livello collettivo-sociale (Società): il vaccino (vuoi per
le varianti del virus, vuoi per la comunque contagiosità dei vaccinati, vuoi
per la non obbligatorietà vaccinale, ecc.) non è sufficiente. Vaccino sì, e tutto il resto? Scomparso? Ammorbidito?
Erroraccio da Riduzionismo! Siamo infatti e appunto alla quarta ondata e alla
terza dose vaccinale. Sempre ad inseguire (induttivamente) i fatti? Mai a
pensare di prevenirli (deduttivamente)? E fino a quando? E, in ogni caso, a che
prezzo?
2.riguardo
agli ulivi che ancora disseccano in Puglia, nella mia teoria olistica –
precisamente nel pool multifattoriale – che in formula
matematica è P - c’è – e c’è sempre stato - anche il batterio Xylella fastidiosa e il suo principale
vettore sputacchina (basta leggere per bene e per intero i miei 3 libri “Esempi
d’Olismo”, 2016- 2017- 2018). Ma nonostante questo, io spiego la cosa in modo
diverso dal riduzionistico (meccanicistico e deterministico) rapporto lineare di
“causa-effetto” (batterio-disseccamento), come è noto. E mi dispiace per i miei
“nemici”, ma come già vi erano indizi di validità della mia teoria (negli anni
2016-2018), ora, anni 2020- 2021, sono arrivate anche ben 3 prove della sua
validità. Prove. Avete letto bene. Due prove
di validità in merito alla teoria in sé (spiegazione del disseccamento, poi formalizzata
anche in modello matematico) ed una prova di validità in merito ai rimedi
tecnico-agronomici (che dalla teoria discendono). Il tutto, nel Nuovo Libro.
Vedrete (vedranno). E forse altre prove, su altri ulivi pugliesi, arriveranno
per la fine dell’anno prossimo, per l’uscita del Nuovo Libro. Chissà. Per dire,
ad ogni modo, che non bisogna essere necessariamente complottisti e/o negazionisti
per pensarla diversamente sul disseccamento degli ulivi. Io, per esempio e per
l’appunto, che non sono né un complottista
né un negazionista sono però un olista (e agronomo, quindi sto nel mio
mestiere sugli ulivi e loro malattia) e del batterio vedo certamente un ruolo
nell’insorgenza del disseccamento su alcuni ulivi, ma è un ruolo diverso e
secondario, con relative implicazioni, significati, ecc. Come è noto. Altri
fattori, a mio avviso, sono ben più determinanti nell’insorgenza del
disseccamento. Come è noto. Ma ora, dicevo, sono giunte anche prove di validità
(non solamente indizi di validità) in merito alla mia teoria, al mio protocollo
sperimentale, ecc. Sapevo di essere nel giusto, ma ora ne ho la certezza. Così come
ne hanno certezza coloro che hanno sempre creduto in me e/o coloro che hanno
sempre e comunque lasciato una porta aperta alla mia teoria (e coloro, invece,
che l’hanno sempre tenuta chiusa? Nonostante la teoria venisse da un addetto ai
lavori (agronomo)? Nonostante i numerosi indizi di validità? Per qualcuno di
responsabilità, si configurano reati per questi suoi comportamenti evitanti?
Vedrete nel Nuovo Libro). D’altra parte, ci sono ancora media (anche
professionali, vedrete nel Nuovo Libro) che chiamano “virus” la Xylella fastidiosa! Tra batteri e virus
vi è una tale e abissale differenza, che tali “tastiere umane” più che andare
dietro a fantasie di complotto o di negazione, farebbero bene ad aprire qualche
libro di Scienze (anche delle Scuole Medie, andrebbero bene. Non è necessario che
si sforzino su testi universitari di Biologia o di Agraria, ecc.). Così come,
sia non-addetti ai lavori, sia addetti ai lavori (sorprendente, vero?) farebbero
bene ad aprire qualsiasi libro diverso ma
altrettanto autorevole in merito ai concetti di “salute” e di “malattia”
(giusto per rimanere nel mio campo, cioè la salute e la malattia delle piante,
e giusto per ri-dare l’idea a Voi lettori: per l’Olismo, non esistono “malattie
radicali”, “malattie fogliari”, “malattie dei frutti”, “malattie dei vasi” ecc.
Esistono piante malate cioè malate per intero che manifestano - a volte anche a
seconda del contesto - segni e sintomi a carico di parti (foglie, radici ecc.).
E’ ben diverso. La malattia (da non confondere ovviamente con la lesione) è
sempre sistemica,
totale. Così anche
la guarigione. La cosa ovviamente ha ricadute metodologiche e operative enormi.
La diagnosi viene completamente rivista. Così come la prognosi (previsione),
così come la terapia. Ovviamente, la cosa davvero enorme e rivoluzionaria è che
non è corretto nemmeno inquadrare la cosa in modo riduzionistico dal punto di
vista delle cause. Secondo l’Olismo, infatti, non esistono “malattie virali”,
“malattie batteriche”, “malattie fungine” ecc. Ci sono i virus, i batteri, i
funghi ecc. Li troviamo effettivamente sulle piante malate e nelle piante
malate ecc. Ma quali sono i rapporti di
causa/effetto? O anche di causa/effetti? O ancora di cause/effetto? Se non di
cause/effetti? L’Olismo non commette l’errore di ridurre tali rapporti a rapporti lineari ma
li intende in modo non-lineare perché intesi in modo emergente (vedi Emergentismo) anche e soprattutto per l’enorme
ruolo che gioca sempre la componente ambientale (che è sempre molto complessa
ed eterogenea e comprende anche l’aspetto antropico) nell’insorgenza della
malattia. E che va sempre rapportata alla componente genetica. Ma anche una
lesione (a cui accennavo prima, sempre e comunque distinta dalla malattia
propriamente intesa) è sempre sistemica, totale: se taglio
le radici, anche le lontane foglie ne risentono. Se taglio le foglie, anche le
lontane radici ne risentono. Se urto il fusto, anche i fiori ne risentono. E
così via ……. Non esistono lesioni “localizzate”. Esiste una pianta intera
lesionata in un punto. È ben diverso. Ma non esistono nemmeno trattamenti
“localizzati”. Se irroro le foglie ne risente l’intera pianta. Se concimo il
suolo ne risente l’intera pianta. Se poto un ramo ne risente l’intera pianta
(figuriamoci se ne “capitozzo” la chioma
!). Se non poto un ramo da potare ne risente l’intera pianta (e sia se cade
tutta intera, sia se a cadere è solo
quel ramo). Figuriamoci se tratto l’ambiente o rado al suolo un intero ambiente
o ecc. ecc. ecc.).
3.riguardo alle cause degli attuali cambiamenti
climatici, di fatto, esiste lo scenario che segue. Le varie e diverse posizioni
in merito, possono essere così riassunte: tesi n. 1: origine naturale (ciclo naturale di cambiamento del clima,
come altre volte nella Storia del Pianeta); tesi n. 2: origine antropica
(le attività umane – in
particolare con le emissioni di CO2– hanno causato il cambiamento climatico);
tesi n. 3: origine ibrida (naturale e antropica: l’attività umana e la
presenza umana, particolarmente accentuate negli ultimi 100 anni, hanno provocato
una reazione naturale – di difesa, una specie di “febbre” - dell’Ecosistema,
come compatibile con l’Ipotesi Gaia). Personalmente, mi ritrovo nella tesi n. 3. Che, non a
caso, è una tesi olistica. Anzi, è l’unica tesi olistica. Ma a parte questo, a
parte la mia personale precisazione-collocazione, quanti sono i media che si
occupano dell’intero scenario? Di tutte e 3 le tesi? Che mi risulti, nessuno.
Nessun media. E forse anche di questo dovremmo iniziare a occuparci seriamente.
Tutti noi, ….. cittadini! O no? Che sintesi mai si potrebbe trovare se non si
dà voce a tutte le voci? Sono 30 anni infatti che abbiamo solo dei “bla bla
bla”. Anche a causa di una informazione parziale e, di conseguenza, di una
coscienza collettiva parzialmente informata e quindi parzialmente formata. Anche
perché una cosa sono i rimedi e le prospettive che discendono dalla tesi 1 (in
pratica, accettare il corso degli eventi …!); altri sono i rimedi e le
prospettive che discendono dalla tesi 2 (“sviluppo sostenibile” in generale e
riduzione delle emissioni di CO2 in particolare, con calcoli deterministici! e tempi
medio-lunghi ma prevedibili! di rimedio…..); altri ancora sono i rimedi e le
prospettive che discendono dalla tesi 3 (vedasi, ad esempio, il mio Terzo Libro
“Esempi d’Olismo” – 2018). Si tratta di enormi differenze teoriche che hanno
enormi e differenti risvolti (pratici, applicativi, tecnici, progettuali,
strategici, sociali, economici, umanitari, psicologici, comportamentali, ecc.).
Morale della Favola:
questo tipo di precisazioni, tutte e 3 le precisazioni
(in medicina umana in merito alla
Pandemia, e vi ho parlato da cittadino; in medicina
vegetale in merito al fenomeno Xylella-CoDiRO, e vi ho parlato da agronomo
quindi da addetto ai lavori; in“medicina
planetaria” in merito ai cambiamenti climatici in sé, e vi ho parlato e
basta … tanto gli altri son sempre e comunque dei “bla bla bla”), è bene siano
avvenute, visto che ignoranti e/o speculatori in tal senso, ci sono in giro.
Superficialoni (spesso da tastiera, anche professionale purtroppo) che
meriterebbero una lezione (di Olismo e non). E l’avranno. Tempo al tempo. E
nelle sedi opportune.
Certo, esistono soggetti (e tra i più disparati) che
fanno un uso distorto e modaiolo del sostantivo olismo e del suo relativo aggettivo, olistico, legandoli in modo superficiale, e più che altro secondo
una furbizia commerciale e comunicativa, a cose che sono invece molto serie e
importanti (filosofie orientali, per esempio).
Così come esistono soggetti pseudo-olistici che usano,
per esempio, l’aggettivo olistico
slegandolo dal significato del sostantivo olismo
e dunque usano l’aggettivo olistico
solo come falso sinonimo di “integrato” o di “globale” o di “360°” o di “completo”,
o di “multidisciplinare”, ecc. distorcendone e depotenziandone il vero
significato (una fesseria tanto lessicale, quanto sostanziale, ma che per
qualcuno potrebbe configurasi anche come reato, vedrete nel Nuovo Libro). Di
questi pseudo-olisti, c’è chi addirittura definisce “olistico” lo sviluppo
sostenibile! Niente di più sbagliato. Lo sviluppo sostenibile è certamente
integrato ma non è anche olistico. È
facile da dimostrare (anche con supporto bibliografico autorevole).
Vedrete nel Nuovo Libro (vedranno).
Ma tutte queste forme di distorsione che cosa vogliono
dire? Cosa vorrebbero dire? Assolutamente nulla rispetto agli altri, cioè ai veri
olisti – come me - che invece fanno un uso corretto, documentato,
bibliografico, proprio, storico, scientifico del sostantivo olismo e del relativo aggettivo, olistico.
I superficialoni si occupassero di altro, di tanto
altro, ma non certo di Paradigmi di Conoscenza e di Metodo (Riduzionismo,
pseudo-olismo, Olismo). Si tratta di cose serie, troppo serie. Su cui la
Società si sta giocando troppe cose. Troppe.
Anche perché, almeno per gli argomenti di questo post,
è da notare che siamo sempre nell’ambito della Scienza. E a tal proposito vanno
spese due significative parole: una cosa è la Scienza, altra cosa sono le Istituzioni
scientifiche. Non si faccia confusione. Una cosa è la Scienza, che è libera, (lo
dice anche la Nostra Costituzione). E chiunque può farla. Chiunque può intuire
verità scientifiche. E chiunque ha il diritto di ragionare su di esse, di
manifestare il suo pensiero in merito, ecc. E le competenze? Sono molto relative: lo sappiamo, no, che, per
esempio, vi sono illustri veterinari che si occupano non solo dell’origine
della Pandemia (dovendosi trattare di una zoonosi,
ci può stare) ma anche e proprio della salute umana in Pandemia! E quindi a
meno di non volere sostenere una certa forma di “abusivismo professionale”, non
resta che riconoscere l’assoluta relatività ed indicatività delle competenze. Altra
cosa sono le Istituzioni scientifiche, che possiedono e gestiscono, più che
altro, gli apparati spesso tecnologici per un certo tipo di sperimentazioni e/o
produzioni. Non si faccia confusione. Una cosa sono le conoscenze scientifiche
e il loro progresso (che può avvenire da parte di chiunque) altra cosa è la
loro validazione sperimentale, la loro applicazione, ecc. (che non può avvenire
da parte di chiunque, ovviamente). Ma anche su questo, sarò più preciso nel
Nuovo Libro. E con risvolti davvero inediti quanto fondati. Vedrete.
Insomma, è giunto il Tempo (per Tutti) del vero cambiamento paradigmatico (abbandonare
il Riduzionismo, adottare l’Olismo, combattere lo pseudo-olismo) e,
contemporaneamente, il Tempo di pagare il conto (per coloro che è giusto che lo
paghino). Personalmente, ho sempre dato, e ora con il Nuovo Libro darò ancora di
più, il mio contributo.
Ad maiora! E vi ricordo, il
prosieguo di questa Nuova Rubrica “Sintesi”, con la numero 4, la settimana
prossima. Un carissimo saluto e a prestissimo.
Luca Fortunato (Matera).
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