Post 361
Sintesi – 2
…. proseguendo con la Nuova Rubrica (vedi precedenti post n. 359 e n.
360):
Della mia personale
biblioteca, ri-segnalo Oggi, a Tutti Voi Lettori, un libro grazie al quale ho
appreso cose nuove ma grazie al quale ho anche trovato conferma di tanti miei cavalli di battaglia.
Il libro si intitola “Quando i numeri
ingannano – Imparare a vivere con l’incertezza” di Gerd Gigerenzer,
scienziato cognitivo, psicologo, dell’Istituto Max Planck di Berlino ed edito
da Cortina. Il libro – che consiglio davvero a tutti – mette in luce un problema enorme: medici,
avvocati, magistrati, politici, professionisti, imprenditori, amministratori
pubblici, giornalisti, comuni cittadini usano, citano, manipolano, portano a
prova dati statistici senza avere le
giuste competenze per valutarli criticamente.
Presentati come “oggettivi”
e “certi”, in realtà di quei dati statistici se ne ignora o se ne dimentica –
da parte di comuni cittadini ma anche da parte di addetti ai lavori ed è qui il
vero guaio - l’origine o meglio la natura dell’origine e dunque il significato
o meglio il vero significato. La maggior parte delle persone, non riuscendo a
staccarsi dal bisogno ossessivo ed iper-razionalistico di certezze e di avere
certezze – così caratteristico della cultura occidentale e del Riduzionismo
specialmente scientifico – guardano a tutto ed anche ai dati statistici in modo
distorto cioè “certo”, “oggettivo”, “vero”, “determinato”, “preciso” ecc.
arrivando- come evidenzia il libro – all’”illusione di sapere”. E arrivando a
prendere decisioni sbagliate. Che, come ben evidenzia il libro, soprattutto in
certi ambiti della Società come l’ambito medico e l’ambito giuridico possono
avere conseguenze gravi.
Tutto ciò perché la maggior
parte delle persone (cittadini e
professionisti e ad ogni livello) non è attrezzata ad affrontare l’incertezza,
il probabile, il ragionamento probabilistico, le previsioni probabilistiche, il
relativo ecc. Vere essenze dei dati statistici perché vere essenze della Realtà.
Del resto, ho sempre pensato
e ho sempre sostenuto – per studi uniti ad esperienze ma soprattutto al buon
senso - che la Statistica e i suoi dati sono neutri e neutrali. Tutto dipende
da come li si usa, da come li si contestualizza, da come li si interpreta. Ed
il libro conferma proprio questo.
Per quanto riguarda
specificatamente la mission di questo
blog, vedo - ancora una volta - l’Olismo
essere più saggio e più attrezzato del Riduzionismo. Se infatti i dati
statistici vanno non solo interpretati (e mai usati tal quali) ma vanno per
giunta interpretati correttamente, vuol dire che essi vanno soprattutto
contestualizzati. E cosa se non l’Olismo è maestro della contestualizzazione? Cosa
se non il Riduzionismo è, invece, maestro della decontestualizzazione?
E per quanto riguarda
specificatamente la mission del Nuovo
Libro, in esso mostrerò, dimostrerò e denuncerò diversi fatti ed episodi di
Riduzionismo e di pseudo-olismo (che ho incontrato specialmente come
professionista, ma anche come cittadino) in merito sia all’uso tal quale di
dati statistici sia all’uso distorto di essi:
dati numerici utilizzati tal
quali e non contestualizzati;
dati numerici medi non
adeguati al caso specifico;
dati numerici presentati
come “certi”, “inconfutabili”, come Verità Assolute, “divine”!;
dati numerici presentati e
considerati “precisi” e “affidabili” perché derivanti da macchine e tecnologie
(…. senza considerare, però, che l’Uomo ha usato macchine per misurare cose che
non servivano! Tralasciando di valutare, invece, quelle che servivano per davvero!);
non pretese da parte
dell’Autorità dell’interpretazione e dell’adeguamento di dati numerici bibliografici
medi e generici ai casi specifici in questione (dunque comportamenti omissivi
dell’Autorità, molto gravi, come tutti possiamo intuire, che fanno passare cose
a dir poco “non vere” …. Il tutto, per incompetenza tecnico-scientifica e/o per
voluto silenzio …..);
vere e proprie cantonate di
interpretazione numerica;
sfruttamento di convenienti
percentuali ma errate perché slegate e/o volutamente slegate dal vero intero,
dal reale 100%;
ecc.
Chiudo questa Sintesi -2 con
due bellissime (e molto attinenti) frasi:
“Non esistono fatti, solo interpretazioni” (F.
W. Nietzsche)
“Non tutto ciò che può essere contato, conta. E non tutto ciò che conta,
può essere contato” (Albert Einstein)
Luca Fortunato (Matera)
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