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Un po’ di etica (olistica) … (prima parte)
Scopi e metodi devono essere entrambi giusti. Se uno scopo è
giusto ma il metodo seguito per raggiungerlo è sbagliato, all’olista non
interessa. Facessero altri. E se lo scopo sarà stato raggiunto, il risultato
sarà stato ottenuto, ma i metodi seguiti saranno stati sbagliati, il tutto è
stato, è e sarà comunque e sempre negativo per l’olista. Se al riduzionista può
andar bene un risultato a prescindere dalla strada percorsa, facesse pure.
L’olista, invece, è fatto di un’altra pasta. Inoltre, scopi e metodi devono
essere entrambi della stessa natura. Se, ad esempio, uno scopo è olistico ma il
metodo seguito per raggiungerlo è riduzionistico o peggio ancora è pseudo-olistico
(riduzionismo allargato, riduzionismo approfondito ecc.), all’olista non
interessa il tutto (che assume la figura di un “mostro paradigmatico”). E se lo
scopo olistico sarà stato raggiunto, il risultato olistico sarà stato ottenuto,
ma i metodi seguiti saranno stati imbrogliati, il tutto è stato, è e sarà
comunque e sempre negativo per l’olista. Se al riduzionista può andar bene un
risultato a prescindere dal minestrone mangiato per ottenerlo, facesse pure.
L’olista, invece, preferisce cibarsi d’altro. Ma su questo punto sorge un
problema: sebbene l’imbroglio paradigmatico, il minestrone paradigmatico, possa
non avere ripercussioni sul piano giuridico-legale (o può averle?) ne ha invece
e sicuramente sul piano sostanziale (scientifico, tecnico, culturale,
deontologico, etico ecc.). E dunque occorre denunciare comunque la cosa.
Denunciare ad esempio scrivendo un libro, o un capitolo di un libro, o un
imprevisto capitolo di un libro. Denunciare nel senso di esercitare il diritto
di cronaca e il diritto di critica, denunciare a livello intellettuale, civico.
Ebbene, fatti, vicende e storie (vicine e lontane) necessiterebbero (a quanto
pare) di questo. Ringrazio chi me le ha segnalate o ulteriormente dettagliate. Ne
seguirò gli sviluppi. E se lo riterrò opportuno attrezzerò nuove scritture
(nuovi libri o nuovi capitoli). Perché se è vero che occorre salvare i mari, i
monti, i cieli, le acque, gli alberi, le praterie e le farfalle occorre salvare
anche i cittadini, più cittadini possibile, da esempi di terribile mentalità. A
prescindere, appunto, dai risultati (positivi o negativi) che la terribile
mentalità ha prodotto, produce, produrrà. Altrimenti dove sarebbe la Cultura?
L’Olismo (quello vero e quello puro) può aiutare molto. Ed io posso aggiungervi
un altro mio contributo. Perché no? Inoltre, in tutte queste “strane”
dinamiche, non governando per bene le complesse dinamiche della Società di Oggi
(con confusioni del tipo: ritenere soggettivo cosa invece è oggettivo; ritenere
oggettivo cosa invece è solamente analitico; ritenere più vere le verità
collettive; ritenere lo strumentale superiore al clinico; ritenere la
partecipazione, la condivisione, la “piazza”, la “democrazia” sempre e comunque
legittime anche su cose, invece, dove vi è esclusività sancita dalla Legge e addirittura
dalla Costituzione! ecc. ecc. ecc.), accade spesso il seguente paradosso: una
inversione ad U con rimedio peggiore del male! Con i “buoni” che, pur partiti
bene ma poi strada sbagliata facendo, diventano peggiori dei “cattivi”! Con i
“profondi” che si rivelano, invece, essere più superficiali dei presunti
superficiali! Insomma, c’è tanto su cui riflettere, tanto su cui scrivere.
Grazie ancora per le segnalazioni. Vigilerò. A presto, dunque. Vecchi e nuovi impegni
(di lavoro e di vita) permettendo. Luca
Fortunato (Matera).
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