Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 31 ottobre 2025

Il Popolo olistico – Forze al Centro: libro politico IL CASO MATERA (e classe dirigente)

Post 679

Il Popolo olistico – Forze al Centro: libro politico IL CASO MATERA (e classe dirigente)




Proseguendo dal precedente post n. 678 (vedasi), pubblichiamo, per i lettori del blog, lo schema generale del redigendo libro-opuscolo politico “Il Caso Matera” e a seguire un testo valido sul piano generale ma anche e soprattutto sul piano specifico materano. Buona lettura a Tutti e come sempre …. Ad maiora!

Luca Fortunato (Matera) – presidente Forze al Centro; referente Il Popolo olistico

WhatsApp 389.4238195

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Libro – opuscolo

di critica politica e di proposta politica da pubblicare in occasione delle prossime elezioni comunali nella Città di Matera

 

Autore:

Bruno Dua

(vicepresidente Forze al Centro;

ex Assessore alla Cultura del Comune di Alessandria – in quota PSI)

Collaboratori (soci e non):

Mariaconcetta Di Lecce (coordinatrice dei collaboratori);

 Chiara Cancelliere, Cinzia Di Pede, Nicola Montemurro, Domenico Petronella, Giuseppe S. Di Lecce, Fabio Pisanelli, Giuseppe Tataranni,  Enzo Fortunato (e tutti coloro – soci e non - che vorranno aderire).

Referente per gli aspetti olistici:

Luca Fortunato

 

 

Titolo: IL CASO MATERA

Sottotitolo: Dal notaio di Bennardi a tutta l’Amministrazione Nicoletti

 

Il libro-opuscolo – trattando gli argomenti anche con ironia e immagini particolari – si snoderà sui seguenti e principali punti (integrabili). Sintesi schematica (ma significativa):

-         La caduta “notarile” di Bennardi

-         Stranezze pre-campagna elettorale (1.“primarie” dei “giovani”; 2.Un candidato Sindaco fino all’ultimo minuto, che poi non trovando appoggio e numeri, “ritratta” e appoggia altro; 3.Il PD non partecipa con il suo simbolo! (intuizione che Luca Fortunato ha avuto a gennaio e ci sono i testimoni) 4. Alcune forze politiche con vicende di sospensione di alcuni iscritti; ecc.);

-         Stranezze di campagna elettorale (a parte l’assoluta ordinarietà – riduzionistica e decontestualizzata – di tutti e  5 programmi dei 5 candidati sindaco rispetto alle problematiche di Matera e rispetto alle sue potenzialità e peculiarità), alcune “dinamiche” vanno raccontate e lo faremo;

-         Stranezze del voto disgiunto (con una quota di responsabilità da parte dei cittadini elettori: aspetto doloroso, antipatico e “impopolare”, ma vero e se si vuole, sul serio, il bene di Matera occorre e occorrerà tenerne conto);

-         Il centro destra (a sostegno di Nicoletti) non ha vinto le elezioni (maggioranza consiliare, uscita dalle urne, della coalizione a sostegno di Cifarelli: fenomeno della cosiddetta “anatra zoppa”);

-         Paradosso della “giunta politica” (con addirittura “pseudo-esterni”: candidati consiglieri non eletti ma messi in giunta! Ed alcuni anche in continuità con le precedenti Amministrazioni: Bennardi, De Ruggieri, ecc. !!!! manco fossero stipendiati assessorili del Comune!!! Comprendiamo che – evidentemente – qualcuno ha da sistemare – per mezzo della “politica” – i propri conti economici in sofferenza, ma a tutto dovrebbe esserci un limite …….. etico, quantomeno ….. Ma tant’è);

-         Spacchettamento e frammentazione (da Riduzionismo puro!) delle deleghe assessorili;

-         Paradosso del Consiglio comunale con consiglieri anche ex sindaci di Matera, ex assessori comunali di Matera, ex amministratori pubblici, ex  consigliere regionale e assessore regionale, consigliere regionale in carica, ecc.  ecc. ecc.

-         “Superamento” (si fa per dire) dell’anatra zoppa con costruzione (a posteriori!)  di una maggioranza frutto di salti della quaglia, cambi di casacca, inciuci, trasformismi, ecc. (sotto lo slogan ipocrita: “per il bene di Matera) dunque con pieno snaturamento e alterazione del voto popolare, dei contenuti e dei messaggi di campagna elettorale, ecc. Con manipolazione della realtà che ha provocato nausea e disgusto tra i cittadini materani (anche tra gli elettori del sindaco Nicoletti e dei consiglieri di centro destra);

-         Vertici politici, poco o per nulla coraggiosi e poco o per nulla politici (come invece dovrebbe essere anche per l’indennità che percepiscono pagata dai cittadini per uno scopo/ruolo politico) che non hanno mai preso una vera posizione, decisione, ecc. (cioè che non hanno mai fatto politica!);

-         Tentativo di abbagliare l’opinione pubblica con risultati, con un fare, con provvedimenti, ecc. che in realtà sono di natura o prevalentemente di natura gestionale, tecnica, di amministrazione ordinaria, ecc. e non di natura politica e quindi strategica, ecc. I primi 100 giorni (vero test politico di ogni governo, che indica la pasta di cui è fatta una giunta, un esecutivo, ecc.) assolutamente inconsistenti (sempre dal punto di vista politico e quindi strategico, ecc.) per di più con risposte non date (esempio: motivazioni chiusura/apertura della Cava del Sole) ed atti molto discutibili (esempi: abbattimento di storica condotta idrica in Piazza Visitazione; cena privata in Piazza S. Pietro Caveoso;);

-         Tentativo di abbagliare l’opinione pubblica giustificando alcune nomine assessorili (che sono ruoli politici e non tecnici, anche se di provenienza esterna) con curricula professionali, tecnici, amministrativi, ecc. (come se si trattasse di scegliere dirigenti, funzionari, consulenti, progettisti, ecc. e non invece Assessori, per l’appunto (ed anche qui: gli assessori percepiscono una indennità - pagata dai cittadini - per fare politica, indirizzo politico, impulso politico, controllo politico, ….. e non gestione, addirittura sopralluoghi tecnici );

-         Fortissima preoccupazione per le sorti di Matera da parte specialmente di cittadini commercianti, cittadini imprenditori, cittadini operatori, cittadini investitori, cittadini neolaureati o neodiplomati, ecc. che auspicano un ritorno anticipato al voto, alle urne, per contenere il più possibile i danni. È chiaro che una Amministrazione con basi politiche poco solide – al massimo solo numerico-aritmetiche ma non certamente politico-strategiche e per giunta eticamente e moralmente da vero e negativo paradosso – non farà nulla, non potrà fare nulla, di realmente importante e di realmente incisivo. Durasse anche 5 anni, ma sarebbe solo un tirare a campare. Tanto vale trovare il coraggio di andare nuovamente al voto.

-         Il perché: facciamoci una domanda – nel libro così come fuori dal libro –: PERCHE’ ???

-       E seguiremo il tutto che ancora avverrà (ma alcuni danni – specialmente etico-politici che favoriscono l’astensionismo, il malaffare, ecc. già ci sono stati, già ci sono, ed anche grazie alle nostre scritture verranno consegnati alla storia …… E, nel caso ce ne fosse bisogno, e fermo restando la nostra futura partecipazione elettorale, saranno integrate con azioni politiche congiunte e già prima delle future e nuove urne.

 

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Essere classe dirigente: una responsabilità oltre il potere

di Bruno Dua

Introduzione

“Il potere logora chi non ce l’ha.” - Giulio Andreotti

Questa celebre frase, pronunciata da uno dei più noti protagonisti della politica italiana del Novecento, racchiude in sé una verità amara e provocatoria: il potere è ambito, desiderato, spesso conteso. Ma dietro la sua apparente attrattiva si cela una realtà ben più complessa. In un mondo sempre più interconnesso e fragile, chi guida le sorti di una nazione o di una comunità non può più limitarsi a esercitare il potere: deve incarnare una visione, un’etica e una responsabilità che vadano ben oltre l’interesse personale. La crisi di fiducia che oggi investe le istituzioni e i loro rappresentanti ci impone una riflessione profonda: cosa significa davvero essere classe dirigente? È una questione di titoli e ruoli, oppure di valori e competenze? In un’epoca segnata da sfide globali e trasformazioni rapide, la qualità della leadership diventa un elemento cruciale per il futuro delle società democratiche.

La classe dirigente come guida della società

Essere classe dirigente non equivale semplicemente a occupare una posizione di comando. Significa assumersi l’onere di guidare con consapevolezza, competenza e senso del dovere. La vera classe dirigente è quella che sa interpretare i bisogni della collettività, anticipare le sfide del futuro e costruire soluzioni realmente sostenibili. Essa non si limita a gestire l’esistente, ma ha il compito di trasformare, innovare e ispirare. E nel  tempo complesso che viviamo, è inimmaginabile farlo al di fuori dell’Olismo. Richiamando anche il pensiero di Enzo Fortunato (ex Vice Sindaco di Matera e Assessore al Bilancio – Giunta Manfredi; e socio fondatore di Forze al Centro): l’Olismo in generale ma specialmente l’Olismo politico è, oggi, l’unica strada percorribile affinché si possa realmente aver cura dell’interesse generale.  

Etica e competenza: i pilastri della leadership

Una classe dirigente degna di questo nome deve fondarsi su due pilastri fondamentali: l’etica e la competenza. L’etica garantisce che le decisioni siano prese nel rispetto del bene comune, della legalità e della giustizia sociale. La competenza, invece, assicura che tali decisioni siano efficaci, fondate su conoscenze solide e orientate ai risultati. Ma oggi, le competenze è necessario che siano quelle olistiche oppure che siano iscritte nell’Olismo. Senza questi due pilastri (e con il secondo attualizzato), il potere si svuota di significato e si trasforma in arbitrio.

La crisi della classe dirigente contemporanea

Negli ultimi decenni, molte società hanno assistito a una crescente sfiducia nei confronti della propria classe dirigente. Scandali di corruzione, clientelismo, mancanza di trasparenza e incapacità di rispondere alle esigenze reali dei cittadini hanno alimentato un senso diffuso di disillusione. Questa crisi non è solo politica, ma anche culturale: riguarda il modo in cui si concepisce il potere e il rapporto tra governanti e governati.

Verso una nuova classe dirigente

Per superare questa crisi è necessario un profondo rinnovamento. Occorre promuovere una meritocrazia autentica, che valorizzi chi ha visione, preparazione e integrità. È fondamentale investire nella formazione civica e politica delle nuove generazioni, affinché crescano cittadini consapevoli e pronti ad assumersi responsabilità. Inoltre, è indispensabile rafforzare i meccanismi di trasparenza e controllo, per prevenire derive autoritarie e fenomeni corruttivi.

Conclusione

Essere classe dirigente significa molto più che esercitare il potere: significa servire, guidare, costruire. È un compito che richiede coraggio, dedizione e una profonda coscienza etica. Perché il vero potere non è comandare, ma saper rispondere con dignità e visione alle sfide del proprio tempo.

ATTENTI :

LA CLASSE STA NELLE PICCOLE COSE….LE FARFALLE E LE MOSCHE VOLANO….MA E’ DOVE SI POSANO CHE FA LA DIFFERENZA

RICODATE :

L’AVVENIRE E’ LA PORTA , IL PASSATO NE E’LA CHIAVE - Victor Hugo

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