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Nuovo progetto politico – Nuovo e nascente
partito politico
Dal libro fondativo :
Chi
crede nel Cielo e crede anche negli esseri umani,
può
leggere questo libro.
Chi
crede nel Cielo ma non crede negli esseri umani,
non
perda tempo a leggere questo libro.
Chi non
crede nel Cielo ma crede negli esseri umani,
può
leggere questo libro.
La
Politica è la cosa più nobile in seno all'Umanità.
Ed è la
cosa più importante per la Società e per gli individui.
Non
confondiamola, però, con ciò che
ne
hanno fatto negli ultimi tempi.
L’astensionismo
non va condannato, va ascoltato.
Offrendo
a tutti i cittadini-elettori una reale alternativa.
Una
forza politica dovrebbe essere lo strumento operativo
al
servizio di un disegno, di un progetto, di una visione.
Al
servizio di (veri) contenuti.
Qui
parliamo del disegno, del progetto, della visione.
Con un
accenno a quello che, poi, sarà il suo strumento.
INDICE
Introduzione
Capitolo
I: contesto
Capitolo
II: cambiamento culturale
Capitolo
III: risultante di Centro
Capitolo
IV: spunti di programma
Capitolo
V: il nuovo partito politico
Epilogo
INTRODUZIONE
Alla sfera personale e
familiare, alla sfera lavorativa (dottore agronomo, libero professionista),
alla sfera associativa (Associazione “Collettivo Matera Olistica”, ecc.), alla
sfera di autore di libri e di libero studioso (da oltre 20 anni) di Olismo e della
questione paradigmatica Riduzionismo/Olismo, ecc.,
si è aggiunta la sfera
politica.
Essa è, e sarà,
assolutamente autonoma e indipendente da tutte le altre.
Fatto biografico
personale. Parte del mio percorso personale, ma che da subito ha trovato
risonanza e riscontro in molte persone.
Ho una mia visione
generale della politica e anche una visione specifica per determinate e
localizzate politiche.
Non potevo più essere
indifferente alle attenzioni che - soprattutto negli ultimi tempi ma in realtà
da diversi anni a questa parte – molte persone mi hanno rivolto e mi stanno rivolgendo (a
Matera così come un po' in tutto il Sud e perfino a Roma). E, quindi, a giugno
di quest’anno ho deciso di fare il passo.
In realtà, pur non
essendomi, ad oggi, candidato a ruoli politici o non essendo, ad oggi, nominato
in ruoli politici, di Politica ne ho sempre respirato e masticato e sin da
bambino. Ma ho scelto di dare priorità ad altro, in tutti questi anni
trascorsi. Anche per un’idea “alta” e “nobile” (ma non certo idealistica né
tanto meno ingenua) che ho sempre avuto,
e che ho tuttora, della Politica:
sono nato nella città
di Matera, in ospedale. Dopo qualche giorno, andai a casa, con i miei genitori.
Dormivo con loro, nella loro grande stanza matrimoniale. Sopra la mia
culla-poltrona (comodissima e sofficissima), appesa alla parete, vi era una
grande bandiera rossa con l’effige di un medico argentino (ma anche cubano),
che fu anche e soprattutto un rivoluzionario per la libertà dei popoli. Si
chiamava Ernesto, e poi ne avrei letto la vita su tanti libri. E così, il suo
esempio (umano, specialmente) non avrebbe mai più lasciato il mio cuore.
Poi, da bambino,
ricordo che mio padre (Enzo, che poi sarà Vicesindaco di Matera e Assessore al
Bilancio, anni 1994-1998, Giunta Manfredi) mi portava spesso nella sede
materana di un partito politico. Era bello ascoltare i grandi. Parlavano di
tutti noi cittadini, dei nostri bisogni e di come la società tutta se ne debba
occupare. Mi ricordo che un amico di mio padre (un uomo alto e robusto,
simpaticissimo. Donato si chiamava) mi regalò una spilletta, mettendomela lui
stesso sulla mia maglietta. Vi era rappresentato un fiore rosso. E così feci la
scoperta del garofano. E del “profumo” di liberà che sprigionava (o voleva sprigionare).
Poi, ancora, da ragazzo
liceale e anche da matricola universitaria, iniziai a leggere Marx. E, ancora
oggi, ho tranquillamente un riferimento in Marx per alcune specifiche problematiche
in seno alla Società. Un riferimento “puro”, il mio, “puro” nel senso che io
attingo direttamente alle sue scritture, a ciò che Marx ha scritto, e non a ciò
che di Marx hanno scritto e scrivono gli altri (spesso stravolgendone in vero
senso) per non parlare di ciò che di Marx ne hanno fatto nel corso della Storia (manipolandolo a proprio piacimento, che
portò lo stesso Marx a dire, paradossalmente: “non sono marxista”! E non aveva
ancora visto niente).
Sempre in questo
periodo della mia vita, strinsi amicizia (dopo qualche litigata di rito,
qualcuna anche bella pesantuccia) anche con chi la pensava diversamente da me,
con chi - propriamente dal punto di vista politico - si definiva di Destra. Un
giorno chiesi loro: “Ma perché mi invitate sempre ad uscire con voi? Chiariamo,
io mi trovo bene con voi, anche con voi. Mi hanno insegnato a stare con tutti.
Ma a voi perché piace la mia presenza? Siete pure più grandi di me”. E un amico,
tra loro, Vito si chiama, mi rispose così: “Non abbiamo capito bene, ma hai
qualcosina in quella testolina che riesce a tenere insieme le idee delle due
tifoserie politiche! Sei strano, …. ma vai benissimo!”. Ci abbracciammo nelle
risate, continuando a bere birra e a mangiare patatine (erano tra le prime
persone che intuivano che avevo quella cosa che si chiama Olismo, che serviva -
e serve - non solo nella Scienza e nella Tecnica ma anche nella Politica,
soprattutto nella Politica).
Durante gli ultimi anni
universitari, ho letto molto il pensiero e la biografia di politici quali Alcide
De Gasperi, Enrico Berlinguer, Aldo Moro, Margaret Thatcher (che restano, per
me, i “modelli oggettivi” della Politica). Nonché, per quel che attiene alla scienza politica,
il pensiero di studiosi quali Norberto Bobbio e lo spagnolo Fernando Savater. E
, poi, il “culto” per quello che per me è stato - e sempre sarà - un autentico
“mito” politico ma anche e soprattutto umano, culturale, etico, morale e
addirittura estetico: il grandissimo Sandro Pertini. Spesso nei momenti più bui
della Società e delle sue cronache e ad ogni livello, penso al Presidente
Pertini. E ritrovo la luce, la forza, l’ottimismo, la speranza, la voglia di
ribellarmi alle ingiustizie e alle mediocrità, la voglia di fare. Una figura
quella del “combattente” Pertini, che mi ricorda che solo insieme agli altri
ognuno di noi è qualcuno, e che da soli,
invece, non valiamo un bel niente.
Per venire più ai
nostri giorni:
è noto, l’ho anche
scritto e pubblicato spesso in internet, di come io abbia sempre avuto
ammirazione per Silvio Berlusconi come imprenditore e come persona. Nel politico Berlusconi, invece, pur pensandola io
“un po’ diversamente!” su diversi argomenti, vi ho trovato comunque spunti
politici davvero interessanti (su cui poter lavorare ancora Oggi).
Ma veniamo propriamente
ad oggi, ad ora (tutto il resto, infatti, sarebbe troppo lungo da raccontare. Magari lo
affiderò ad un altro libro!):
quando “scenderò in
campo” ? Nel senso che normalmente se ne dà. Cioè in quale competizione
elettorale, se tra qualche mese o tra qualche anno (2 o 5 o 7 anni), se a
Matera o altrove e a che livello, questi saranno aspetti oggetto di valutazioni
che, volta per volta, farò (accettando o rifiutando). Ma una cosa è certa. Dal
passo di questa estate sono già nella dimensione politica.
Il progetto politico,
dunque, mira ad essere di carattere permanente e al di là delle contingenze,
valutando anche il breve termine ma rivolgendosi specialmente al medio e al
lungo termine.
Il progetto politico
(anche per una questione di scelta, di collocazione e di dinamica paradigmatica
- che si avrà modo di spiegare nelle pagine di questo libro – nonché di
tempistica pratica) dal punto di vista della competizione elettorale mira principalmente
e specialmente alle prossime elezioni regionali (lucane e non). Altri
appuntamenti con le urne sono da valutare, certamente da valutare.
Sono disponibile come ideatore e promotore del nuovo progetto politico ed
in prima persona (anche perché l'attuale gruppo costituente è ovviamente e per
ora informale sebbene quantitativamente e qualitativamente già significativo) a
confrontarmi con chiunque (interno o esterno al progetto politico), in privato
o in pubblico, in una stanza o in una piazza, e per qualunque obiettivo
politico e politico elettorale (a breve, a medio, a lungo termine). Due sole
condizioni: serietà (in generale) e innovatività (di contenuti politici e di
metodi tanto politici quanto tecnici).
Ora alcuni scenari politici per esemplificare anche qualcosa del mio
pensiero:
la Regione Basilicata, per esempio: se i poteri politici attuali sono
certamente legali e legittimi, non sono accettabili, però, proprio sotto il
profilo politico (e direi anche democratico, per non dire etico) visto che derivano
dalle elezioni 2024 i cui dati sono impressionanti e davvero preoccupanti:
affluenza alle urne bassissima (49,8%) e con meno di 1 elettore su 2 che è
andato a votare. E l’astensionismo lucano, in particolare (così come gli altri
astensionismi in giro per il Bel Paese) non va condannato (“giudicato”), ma
ascoltato (le ragioni alla sua base sono giuste), offrendogli una vera
alternativa, costruendo una vera alternativa politica e politico-elettorale, e
sin d’ora.
La Città di Matera, altro esempio: dimostra di avere avuto (nell'ultima
quindicina di anni, fino ad oggi) e di avere (anche in queste ultime settimane)
un approccio particolarmente irrazionale (oserei dire anche non-scientifico), e
molto superficiale, nei confronti della
dimensione politica e politico-elettorale, nelle scelta dei candidati, nella scelta di voto, nella scelta degli
assessori, ecc. E così Matera ha perso troppe e buone occasioni (per
“strutturarsi”, andando paradossalmente oltre le stesse occasioni, per navigare
secondo un piano preciso e non più “a vista”, ecc.). Da 15-18 anni a questa
parte, succede, e fino ad oggi (e per qualche mese ancora, a come sembrerebbe).
Non può più andare nel futuro ripetendo le stesse "logiche" politiche,
e “modalità” politiche, e “selezioni” politiche, ecc. Diceva Albert Einstein: “Non pretendiamo che le cose cambino
se continuiamo a fare nello stesso modo”.
Matera lo accetta? Lo accetterà? Così
come non può più permettere che “bande” e “banditi” che perseguono i loro
esclusivi interessi (specialmente economici) – sfruttando la Politica –
decidano (o meglio, non decidano) il destino di una meravigliosa Città (che
merita davvero di più). Ma Matera stessa, lo accetta? Lo accetterà? Avrà
coraggio?
L’Italia, ancora un altro esempio: anche qui, i dati delle ultime
politiche segnano un record negativo. Si è avuta, infatti, la più bassa
affluenza alle urne di sempre: si è passati – attraverso un progressivo e
pressochè continuo calo - dal 93,4% nel 1979 al 63,8% nel 2022. Anche qui, la
cosa va affrontata (dando alternativa), non condannata-giudicata. Anche qui, paradossalmente,
il non votare è stato (forse) un male minore dell’essere andati a votare: considerando
che “vuoti” in politica e nelle istituzioni mai potranno esserci, quantomeno si
è creato uno fronte critico, si è sollevato un problema: così, si potrà
costruire (diversamente).
E poi l’autonomia differenziata! Bene impegnarsi per il referendum
abrogativo. Ma ottenuto anche il risultato abrogativo (che, personalmente, mi
auguro), la domanda è: potrà bastare? Assolutamente no! Occorrerà (ed anzi,
occorreva già) muoversi, contemporaneamente, anche lungo un piano più profondo:
vi è tutto un cattivo terreno “culturale”(!?), infatti, da bonificare. Per il
Presente e per il Futuro, anche per prevenire ulteriori minacce all’unità e
alla indivisibilità del Paese tutto, e minacce (anche molto pratiche e
concrete, oltre che di principio) nei confronti del Meridione.
Staremo a vedere.
Intanto, questo libro. E un libro ha comunque, e sempre, vita autonoma,
valore in sé. Poi, tutto il resto.
Matera, 30 settembre
2024
Luca Fortunato
Capitolo I: contesto
Il contesto di Oggi in cui
tutti noi ci troviamo, e siamo immersi, è caratterizzato dalla Complessità. Che
sia un bene o sia un male, di fatto la realtà ci restituisce questa
caratteristica. Ci sono diversi libri, di diversi autori e studiosi, che
inquadrano benissimo la Complessità in seno alla Società di Oggi. [……]
La Complessità va accettata.
Non va ignorata. Così come va affrontata intera e non riducendola,
spacchettandola, smembrandola, facendone dei compartimenti stagni, ecc. ecc.
Tutto questo vale anche in
Politica (e ad ogni livello).
Ma parlando, ora, più
specificatamente della dimensione politica, in particolare di quella italiana (e
a ogni livello) essa è caratterizzata dall’astensionismo (come abbiamo già
visto - in certa misura - nell’Introduzione di questo libro). È contestualizzata
dall’astensionismo. Fenomeno complesso - che non può certamente essere ridotto
ad analisi semplicistiche, frasi fatte, slogan superficiali, giudizi “morali”
affrettati, ecc., - esso ha ragioni profonde e legittime, che vanno ascoltate e
alle quali occorre rispondere dando una reale alternativa. Sono d’accordo con
chi sostiene che i cittadini che non votano, non si presentano alle urne,
perché non sanno chi votare. Perché se sapessero chi votare, voterebbero
(eccome). E quindi, occorre creare una vera alternativa politica, con
conseguenti e vere alternative elettorali, ecc. Offrendole, in modo
“costruttivo” (è proprio il caso di dirlo). Andare a votare perché “si deve
votare” o comunque votando forze politiche e/o persone che non hanno un reale,
nuovo e innovativo progetto politico (specialmente in relazione alla
Complessità della Società odierna e ad ogni livello: comunitario, nazionale,
regionale, provinciale, comunale) è forse qualcosa di peggiore del non voto.
Ad ogni modo, i “poteri politici”
che derivano da elezioni con significativa percentuale di astensionismo (alcuni
derivano da elezioni con addirittura la “maggioranza” degli aventi diritto al
voto che non ha votato!) se non hanno problemi sotto l’aspetto strettamente (e
riduzionisticamente) legale, ne hanno (eccome) sotto l’aspetto propriamente
politico, oserei dire anche democratico (per non dire etico-morale).
Da ciò, però, discende una
cosa importante (forse anche se un po’ antipatica, ma vera):
[…….]
Capitolo II: cambiamento culturale (e antropologico)
Stando al contesto (capitolo I), chi dovrebbe
essere Oggi (e Domani) la persona politica? Quali caratteristiche e capacità
dovrebbe avere? Quali i “parametri” per dire: questo merita di essere votato
come Sindaco o come Governatore o come Premier o come Consigliere o come
Deputato o come Senatore, ecc.? Quali i “parametri” per dire: questo merita di
essere nominato Assessore o Vicesindaco o Ministro o Viceministro o
Sottosegretario, ecc.
[…….]
Capitolo III: risultante di Centro (con olismo e
pragmatismo)
La Sinistra e la Destra
esistono. Esistono ancora Oggi. Ed esisteranno sempre. Non è vero che non
esistono più. Il “tramonto delle ideologie” esiste solo nelle fantasie delle
persone superficiali e/o furbastre. Esistono ancora ed esisteranno sempre e per
un fatto molto semplice quanto oggettivo: Sinistra e Destra prima di essere
categorie politiche sono categorie pre-politiche (psicologiche, culturali,
ecc.) in seno all’essere umano (che le persone ne siano consapevoli o meno).
Detto questo, la Complessità
che caratterizza il Nostro Tempo necessita di ascoltare entrambe, Sinistra e
Destra, di portarle a confrontarsi ma poi e soprattutto di portarle a sintesi. Pensiamo,
giusto per fare qualche esempio (ma l’elenco è lunghissimo), a problematiche quali
il dissesto idrogeologico o la sanità pubblica o l’immigrazione o il fabbisogno
energetico o la disoccupazione o la sicurezza alimentare, o le differenze
infrastrutturali all’interno di un unico Paese o lo spopolamento di certe aree
interne, ecc. Consideriamole, poi, tutte queste problematiche (già di per sé
complesse), Oggi, nel Tempo di Oggi, nella Società di Oggi tra cambiamenti
climatici, scenari geo-politici instabili, epidemie e pandemie, ecc.: come è solo
immaginabile non affrontarle attraverso sintesi
tra le diverse anime della Politica? E sintesi, si badi bene, non è
compromesso. È sintesi. Per rendere bene l’idea, prendiamo a prestito i
vettori:
[…….]
Capitolo IV: spunti di programma
[……..]
Salute e Sanità: promuovere e rendere
effettivamente operativo l’approccio olistico “One Health” (“una sola Salute”:
esseri umani – animali – ambiente) ufficializzato nel 2017 dall’OMS, trasferendo
altresì - in modo virtuoso - i principi e le dinamiche “One Health” anche nella
governance sanitaria (e ad ogni livello). La Pandemia ha messo in luce tali
necessità e non è più possibile rimandare. Occorre a tal fine superare
specialmente “logiche” tecnicistiche, burocratiche e di dettaglio.
Lavoro: come ci insegna la
sociologia olistica (Durkheim e altri), guardare al lavoro anche e soprattutto
come il principale fattore di coesione
sociale e quindi far scaturire politiche incisive e celeri a favore
dell’occupazione e dell’etica del
mondo lavorativo e nel mondo
lavorativo (anche superando le “logiche” dei bonus, ad esempio, utili certamente ma occorrono logiche e misure strutturali).
Istruzione: occorre
“pretendere” l’Olismo sin dai primi anni scolastici (metodo Montessori e altri).
O meglio, “pretendere” che il Riduzionismo non stravolga la naturale
inclinazione della mente umana che è olistica. [……]
Ambiente: […..] Occorrono, dunque, politiche ambientali
generali che promuovano e rendano effettivamente concreta la sostenibilità che tuttavia va declinata
soprattutto come equilibrio
(ecosistemico, idrogeologico, sociale, economico, sanitario, ecc.). […….]
Agricoltura: includerla nel
più ampio concetto e contesto di Ruralità. O meglio riportarla in una forte
contestualizzazione di Ruralità promuovendo altresì l’Innovazione. Potrebbe
sembrare un controsenso, una contraddizione. E invece si tratta, si
tratterebbe, di positiva complessità olistica. Assolutamente necessaria.
Economia e Fisco: occorre
promuovere e realizzare una Nuova Economia Olistica che sia la sintesi
(equilibrata e dinamica) tra Bioeconomia (Georgescu-Roegen), Economia civile
(Mercato, Stato + Comunità) e Formazione specialistica adeguata. E
dall’esistenza, prima ovviamente progettuale, della Nuova Economia Olistica
desumere (senza ricette preconfezionate) il giusto ed equo Fisco, attuando poi
(ma celermente) una transizione fiscale (dal vecchio sistema al nuovo).
Urbanistica: […….]
Pari opportunità: […..]
Democrazia: [….]
Giustizia: il futuro – già
iniziato con alcune svolte nel nostro presente – non potrà che essere l’Olismo
giuridico (Dworkin e altri). Dimensione molto complessa in merito alla
quale andranno innanzitutto promossi
eventi informativi e formativi. […..]
Europa: fatta l’Europa
monetaria, tecnicistica e burocratica non si è poi mai fatta l’Europa dei
popoli (o lo si è fatto e lo si fa tuttora solo superficialmente, in apparenza).
In realtà, andava fatta prima l’Europa dei popoli … poi tutto il resto! Ma
tant’è. Occorre rimediare a questo errore di Riduzionismo (culturale e
metodologico). Ed Europa dei popoli vuol dire, vorrebbe dire, tante cose ma
anche: unico confine d’Europa (con problematiche lungo l’unico confine europeo
a carico, quindi, di Tutti i suoi singoli Paesi); unico esercito europeo ed
un’unica politica di Difesa; ecc.
Politiche contestualizzate: […….]
Capitolo V: il nuovo partito politico
Nascerà ufficialmente in Matera, in dicembre 2024. Avrà
sede principale in Matera (e, nel tempo, altre sedi in altre città d’Italia).
Il partito sarà a carattere
nazionale. Ma con una attenzione particolare al Sud. Perché il Sud la
necessita. Perché senza Sud non c’è l’Italia. Perché in Italia abbiamo (di
fatto) già due capitali: Roma e Milano (capitale economica). Ma non abbiamo la
terza capitale (e che ci vuole): la capitale del Sud. E, paradossalmente,
questo scenario non andrebbe a dividere il Paese, ma ad unirlo! Perché lo
andrebbe ad equilibrare (….. immaginate, se già vi fosse stata una capitale del
Sud. Se la sarebbero mai anche e solamente “sognata” l’autonomia differenziata?
C’è da pensarci bene! Non credete?). Il suo nome, il nome del nuovo partito
politico (partito. Non movimento, lista civica, ecc. ma partito come da
Costituzione) è:
FORZE
AL CENTRO
Forz-e, al plurale (fondamentalmente la Sinistra e la Destra), in
sintesi olistica e pragmatica al centro
(vedi logica e significato del grafico precedente, a pag. 14).
Il suo simbolo, invece, verrà
creato prossimamente e presentato al pubblico (dopo l’iter di costituzione
formale - statuto, cariche, registrazione, ecc. – che avverrà in
novembre-dicembre) in una apposita conferenza stampa nel prossimo periodo
natalizio. Il tesseramento sarà aperto in gennaio 2025. Verrà creato anche un
sito internet.
E, insieme, cambieremo le cose!
N.B. il contenuti del presente libro
sono, sì, mirati alla nascita e alla vita del partito politico FORZE AL CENTRO
(e secondo le tempistiche immaginate anche perché ad oggi i potenziali e futuri
iscritti al partito – al di là dei “primi fondatori” – supererebbero già le
1000 persone), tuttavia essi hanno carattere e validità anche di tipo generale
e sono applicabili, con flessibilità,
anche in altri ambiti, con altre tempistiche, per altre esigenze,
ecc. Come già detto in apertura, un libro ha comunque, e sempre, vita autonoma, valore in sé. Poi, tutto
il resto. Un libro è un albero piantato. Poi andrà protetto, fatto crescere, ecc.
Ma piantare un albero/libro è sempre un
piccolo-grande gesto, di certo un gesto creativo, che apre una nuova strada,
che “ossigena”!
Epilogo
Personalmente, non ho problemi di lavoro, non ho problemi
economici, non ho problemi di essere conosciuto, ecc. A 51 anni posso dire che
la mia vita mi piace e che continuerebbe bene anche senza la dimensione
politica.
Mi sto prestando alla Politica.
E lo sto facendo perché guardando negli occhi di mia figlia (che
di anni ne ha 5) non posso non fare qualcosa. Anche in Politica.
La lotta al Riduzionismo necessita di essere fatta sia a
livello tecnico sia a livello politico. Due forme di lotta diverse (da non
confondere), ma due facce della stessa medaglia. A livello tecnico la lotta al
Riduzionismo (attraverso l’Olismo) può essere fatta nel lavoro, nell’impresa,
nell’associazionismo, nel volontariato, ecc. A livello politico (sempre e solo attraverso
l’Olismo) può essere fatta solo con un partito appositamente creato (parte, a
sua volta, di un progetto politico più ampio).
Mi sto prestando alla Politica.
Per farla in prima persona ma specialmente per creare una nuova
classe politica che nell’alternanza (senza “professionismo politico”!) dei suoi
singoli esponenti in diversi ruoli dia continuità alle politiche.
Mi sto prestando alla Politica.
Per creare, sempre insieme agli altri, anche una Scuola olistica di Politica, nuova e
inedita certamente, al di là delle contingenze (anche elettorali) per poi
vivere le stesse contingenze (anche elettorali). È ben diverso. Molto diverso. Del
resto, nell’Olismo (tanto tecnico quanto politico) il valore ed il rapporto che
viene dato alle competenze generali e alle competenze specialistiche, così come
alle “non esperienze” e alle “esperienze” è molto, molto relativo, sicuramente
molto, molto diverso da quello che normalmente e comunemente se ne dà. Per
fortuna.
È bello prestarsi alla Politica!
L’Autore
Luca Fortunato (Matera, 1973) ha conseguito la laurea
quinquennale in Scienze Agrarie (con Indirizzo: produzione vegetale;
Orientamento: ecologico; Tesi sperimentale sullo spandimento delle acque di
vegetazione dei frantoi oleari sui terreni) presso l’Università degli Studi di
Bari (nell’allora Facoltà di Agraria). Dal 2007 esercita la libera professione
di Dottore Agronomo in diversi settori di competenza: consulenze tecniche in
ambito giudiziario civile, penale e amministrativo (CTP, CTU); valutazione
visiva della stabilità degli alberi; monitoraggio aspetti agronomici in zone
Rete Natura 2000; libera ricerca teorica (intuizioni, ipotesi e teorie da
verificare/sperimentare su: Xylella-CoDiRO, Punteruolo rosso, tecnica del
taglio di ritorno, fertilità del terreno, ecc.). Inoltre, è artista autodidatta
nel campo della pittura astratta (ha partecipato a diverse mostre collettive
nazionali). È bassista blues (con all’attivo diverse esperienze
concertistiche). È blogger. Sposato, è padre di una bellissima bambina.
Inizialmente su basi liceali di Filosofia e su basi universitarie di Ecologia,
da oltre 20 anni è appassionato e libero studioso dei Paradigmi di Conoscenza e
di Metodo (Riduzionismo/Olismo). Lettore di Aristotele, Ippocrate, Goethe,
Smuts, Durkheim, Marx, Einstein, Capra, Dworkin, Duhem, Quine, ecc. Da oltre 15
anni applica consapevolmente l’Olismo nel suo lavoro e nella sua vita. Ha
scritto 7 libri (self publishing) in tema di Olismo e attualmente è il
Presidente dell’Associazione “Collettivo Matera Olistica” (nata nel gennaio
2024).
Ringraziamenti. Si ringrazia (di testa e di cuore)
per significativi spunti di riflessione e preziosi punti di vista anche in
merito alla redazione del presente libro: Bruno
Dua, Francesca Montemurro, Domenico Petronella, Nicola Montemurro, Tommaso
Lilli, Giuseppe Tataranni, Teodoro Mongelli, Giuseppe S. Di Lecce,
Mariaconcetta Di Lecce, Leonardo Montemurro, Aldo Pisanelli, Fabio Pisanelli, Peppino
Masserio, Enzo Fortunato, Pina Lepore.
Contatti: Mail: lucaf73x@gmail.com fortunato.luca73@libero.it
PEC: l.fortunato@epap.conafpec.it WhatsApp:
389.4238195 ; Blog “Cittadino olistico” https://lucafortunato.blogspot.com/
Libro chiuso
e pubblicato (in self publishing) il 30/09/2024
Disponibilità/acquisto
del libro (in self publishing):
dal 30 settembre 2024, direttamente presso l’Autore, in versione elettronica
(PDF); dal 1° ottobre 2024, sempre direttamente presso l’Autore, prenotazioni
per la stampa in versione cartacea (A5).
Prezzo: 10 euro.
Autore:
Luca Fortunato - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633
Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).