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Il riduzionista - saluto estivo a Tutti i lettori del blog
Il riduzionista sa solo fare. Crede che il non-fare sia perdita di tempo, inazione, ecc. Non ci arriva a comprendere che a volte il non-fare è necessario (per non fare danno) o è necessario per avere le giuste idee-guida per una pratica virtuosa.
Il riduzionista
concepisce il breve termine, al massimo il medio termine (con un po' di mal di
testa). Per il lungo termine, poi, ha miopia (mentale) assoluta.
Il riduzionista si
butta sulla pratica, e sull'azione. Non ha teoria (che possa guidare la pratica e l'azione) o
ne ha di talmente scarsa che prima o poi va a sbattere contro qualche muro di
qualche vicolo cieco.
Il riduzionista si
crede impegnato, in realtà è solo indaffarato. Si crede concreto, in realtà consegue risultati solo
apparenti.
Egli è allergico alla
contestualizzazione (la cosa più importante di tutte), è impaurito dal generale
(guarda sempre e solo al particolare), non va oltre la somma delle parti (crede
che gli interi, i sistemi, le comunità, le città, i territori, ecc. siano solo mere
e semplici addizioni), non sa programmare (sa redigere al massimo una
"lista della spesa") e meno che mai sa pianificare (dimensione
iperuranica ....).
Il riduzionista è
burocratico (non formale, altro e giusto concetto).
Il riduzionista è solo
razionale (dimenticandosi che nel cervello umano vi è anche l'intuizione). Sa
svolgere solo ammucchiate e ammucchiamenti (di dati, di risorse, di conoscenze,
di persone, ecc.) credendo di fare sistema. Sa fare solo analisi e analisi e
analisi (spesso inutili) e senza mai approdare alle (necessarie e ben più
importanti) sintesi. Ragiona a settori (che è giusto che ci siano) ma non
sapendoli poi correlare e interfacciare e sintetizzare e armonizzare ed
equilibrare, li rende (pericolosi) compartimenti stagni.
Il riduzionista propone
rimedi, soluzioni, ecc. ma sempre all'interno del Riduzionismo. E che
lasceranno il tempo che troveranno. Esempi? Di fronte ad uno scempio
urbanistico, il riduzionista propone la "variante urbanistica"! Di
fronte alla lenta morte di presidi culturali, il riduzionista propone presidi
fisici! Di fronte alla immobilità istituzionale, il riduzionista propone
passeggiate colorate! Risultati? Solo apparenti. Il nulla. Il riduzionista non
conosce il cambio di paradigma.
Il riduzionista è il
guaio del nostro tempo. Ed è trasversale: lo si trova nella Scienza come nella
Politica, nella Tecnica come nello Sport, nella Scuola come nell’Impresa, negli
uffici come sulle spiagge, ecc. Tra i giovani e tra i meno giovani; tra i
credenti e tra gli atei; tra i conservatori
e tra i progressisti; ecc.
L'olista è diverso. Non
possiede la bacchetta magica, non è perfetto (anzi,…), ma è molto meglio. E inizia
ad essere trasversale. Per fortuna…..
Ma, in fondo,
basterebbe considerare solo un aspetto - fermo restando tutti gli altri - per
convincere le persone a seguire l'Olismo e non (più) il Riduzionismo (l’Olismo vero,
ovviamente, quello che ha autorevoli e precisi riscontri storici, bibliografici,
esperienziali, scientifici, giudiziari, ecc. Non certamente quello modaiolo…..).
la persona umana nasce
olista, con un cervello olistico (ascoltate, a tal proposito, i video - anche su
YouTube - del grande premio Nobel per la Medicina, Rita Levi- Montalcini …. Parlava
di olismo decenni e decenni fa…..). Cervello olistico: perché tradire il dono?
Divino o naturale che sia?
W l'Olismo
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