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Sintesi –
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…. anticipo la
pubblicazione di questo post (la settimana, infatti, decorrerà particolarmente
ricca di impegni lavorativi. Per merito e per fortuna. Un bel “concentrato”
prima della meritata pausa natalizia…. E ad maiora!
Cari Lettori, chi di
voi conosce bene questo blog (così come il mio vecchio blog, così come i miei 3
attuali libri) sa bene quanto io citi ed utilizzi lo straordinario lavoro di
Albert Einstein. Mostrando di esso anche i caratteri olistici:
intuizione; deduzione, dal
generale al particolare; dalla mente umana alla Natura; dalla teoria ai fatti; dall’intero
ai dettagli; immaginazione euristica; il singolo individuo chi intuisce ed
elabora da solo e poi mostra i risultati alla comunità; un tecnico –
dell’Ufficio Brevetti - di fatto scienziato divenuto solo poi - a risultati già
avuti - formalmente scienziato – nell’Università; la Matematica che subentra
dopo, a formalizzare intuizioni e concetti liberamente creati; la sintesi
intuitiva sempre maggiore delle analisi di essa, delle sue razionalizzazioni;
la presenza di un quid intuitivo-conoscitivo in più, “sfuggente” ma
determinante; gli aspetti biografici, personali e caratteriali determinanti nel
lavoro; sguardo unitario, sintetico e univoco sulla Natura: equivalenza
massa-energia, tempo quarta dimensione dello spazio, ecc. ecc.).
Oggi, riprendiamo (ed
ampliamo) un approfondimento in merito alla relatività einsteiniana (che
tornerà utile anche per la lettura del Nuovo Libro che vado scrivendo. Vedrete
poi, in esso, le particolarità dei collegamenti, la loro attinenza e la loro
importanza). Ma ora, domandiamoci:
la relatività
einsteiniana (ristretta e generale), c’entra anche con il nostro quotidiano? Riguarda
anche le nostre scale dimensionali? Ha a che fare anche con le nostre basse
velocità? Con la nostra “normale” vita? E con l’esistenza di ciò che
“normalmente” ci circonda (oggetti, piante, animali, ecc.)?
La risposta è SI.
Contro l’ignoranza e la
superficialità di molti, la risposta è SI.
Albert Einstein non
c’entra solamente con le stelle, i pianeti, le galassie, l’Universo, la velocità
della luce, ecc.. L’errore (scientifico ma soprattutto culturale) di molti
(anche addetti ai lavori, aimè) è quello di credere che Einstein valga solo
nell’infinitamente grande e nell’infinitamente veloce e per certi aspetti anche
nell’infinitamente piccolo. Quando, invece, le cosa è ben diversa, e
precisamente:
nell’infinitamente grande
e nell’infinitamente veloce, e per certi aspetti anche nell’infinitamente
piccolo, gli effetti relativistici previsti dalle teorie di Einstein sono
facilmente, o comunque maggiormente, comprensibili e/o evidenti. Ma essi ci
sono sempre e ovunque. Anche su scala quotidiana. Nostra e delle nostre cose,
diciamo così. Dove sono certamente più difficili da comprendere e/o da
rilevare. Ma non è che non esistano! O non ci siano! O non agiscano! Anzi, …..
E su certi fenomeni anche del Nostro Tempo e dello nostre Cronache, è davvero
un brutto erroraccio – di stampo riduzionistico, guarda un po’ – ignorarli. Non
sono affatto trascurabili. Erroraccio da parte dell’Establishment – guarda un
po’……. I cui conti, previsioni, gestioni e quant’altro proprio non tornano.
(…. ma gli accademici
dell’Establishment … di che cosa si occupano? E i giornalisti
dell’Establishment … che cosa e come comunicano? E i professionisti
dell’Establishment …. ma cosa diavolo mai vanno applicando? E tutti gli attuali
politici? Qui lasciamo perdere, stendiamo un pietoso velo, e ridiamo …… Ad ogni
modo, considerando l’intero “panorama” tratteggiato, speriamo solo che ad
incontraci sia il caso positivo – cioè
la Fortuna – e non il caso negativo – cioè la Sfortuna. Perché a vedere la
“scienza” che circola in giro – in merito alla Pandemia più galoppante e più
mutante rispetto alle loro
“previsioni”; in merito agli alberi in Città; in merito al Territorio inzuppato
d’acqua, ecc. ecc. ecc. – non ci resta che affidarci ad “entità superiori
extra-umane” – siano esse religiose o meno ….. siano esse per atei o per
credenti …..)
Ma ecco degli esempi (qui
solamente indicati o brevemente commentati, che poi il lettore volenteroso
potrà approfondire per conto proprio sia nel Web, sia su un buon libro di
Fisica, ecc.) di “relatività einsteiniana quotidiana” …. che definiamo così
solo per capirci. Perché, in verità, la Realtà è unica ed intera:
1.il funzionamento dei sistemi GPS (dell’auto, dello smartphone,
della trattrice agricola, ecc.);
2.il colore giallo dell’oro (tenete presente una fede nuziale?, una
catenina?, ecc. ecc.);
3.lo stato liquido del mercurio (tenete presente il classico termometro
per misurare la nostra temperatura corporea?);
4.il funzionamento degli elettromagneti (per esempio, quelli dei
tralicci della luce);
5.il funzionamento dello schermo dei vecchi televisori (a raggi
catodici);
6.l’energia nucleare (e qui abbiamo un bel problema. Benché sia una
prova - e che prova! - dell’esattezza delle intuizioni di Einstein, era il caso
di farne una tecnologia? Arrivare addirittura a creare bombe nucleari? E
centrali nucleari? No, certamente. Come esemplificato
dal comportamento - non affatto contraddittorio ma anzi enormemente saggio ed
etico - dello stesso Einstein che - più volte, nella sua vita – si è opposto
allo “sfruttamento” energetico e/o militare di
E=mc2 . Una
equazione bellissima, che spiega
anche altre mille cose della Realtà, che può essere applicata in altre e per
altre mille cose, ……);
7.un sasso (o qualsiasi altra cosa: goccia d’acqua, albero, mela, ecc.) che
cade a terra. Su questo ascoltiamo direttamente A. Einstein: “Se lasciamo cadere a terra un sasso e ci
chiediamo il perché del fenomeno, in genere rispondiamo: perché esso è attratto
dalla terra. La fisica moderna dà una risposta alquanto diversa, giacché lo
studio dei fenomeni elettromagnetici ci impone di concludere che in natura in ogni
azione a distanza interviene un mezzo intermediario. Per esempio, se una
calamita attrae un pezzo di ferro non ci si deve limitare a credere che essa
abbia una diretta azione sul ferro attraverso lo spazio vuoto, ma si deve
immaginare, con Faraday, che esso suscita nello spazio circostante una certa
realtà fisica che si chiama "campo magnetico. Ed è questo campo che agisce sul pezzo di ferro, e lo fa muovere verso
la calamita. In modo analogo si concepisce anche la forza di gravitazione. La
terra agisce sul sasso indirettamente: essa produce intorno a sé un campo di
gravitazione che agisce sul sasso e ne provoca la caduta”.
Insomma, l’idea è ben
resa.
E specialmente per le scienze
non esatte (Biologia, Medicina, Agraria, Geologia, ecc.) continuare – da parte
della maggior parte degli addetti ai lavori – a contestualizzarle e a viverle nella
cornice della Fisica Classica e non invece come dovrebbe essere fatto nella
cornice delle Fisica Moderna (relatività einsteiniana, appunto, ma anche fisica
quantistica) va ad aggiunge alla loro già costitutiva ed ineliminabile
non-esattezza ulteriori fattori di non-esattezza (e questi, sì che invece sono
eliminabili). La Società può ancora permettersi questo?
E come se non bastasse,
la Società può permettersi anche alcune contraddizioni? Una per esempio: ci
sono persone che (nella loro vita, nel loro lavoro, nella loro professione,
ecc.) utilizzano il GPS ma disattendono Einstein! Utilizzano una tecnologia che
funziona grazie ad Einstein ma disattendono Einstein sul piano teorico,
paradigmatico, metodologico, scientifico, tecnico, culturale, ecc. La Società
può ancora permettersi queste tipologie di “schizofrenia” ?
Arrivederci
alla settimana del 6 dicembre, con la Sintesi n. 6.
Luca
Fortunato (Matera).