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ANTEPRIMA
Secondo Libro – L’ INTRODUZIONE
Ricordando a tutti i lettori
del blog che a partire dal prossimo 8 dicembre vi aspetto nei miei contatti (lucaf73x@gmail.com oppure fortunato.luca73@libero.it) per l’acquisto del
mio Secondo Libro “Esempi d’Olismo” in PDF (vedi anche post 198 del 6 novembre:
Copertina, bio Autore, Indice, Progetto Editoriale ecc.), eccovi in Anteprima
l’Introduzione. Ciao a tutti. Il blog va in vacanza per 1 anno fino al Terzo
Libro. E come sempre ad maiora! Luca
Fortunato
INTRODUZIONE
Questa Introduzione è un arricchimento all’Introduzione del
Primo Libro. Si procederà, dunque, in modo agile, schematico e mirato.
Complessità, Riduzionismo, Olismo
Un’ottima e sintetica definizione in senso scientifico (che, ricordo, è il senso
utilizzato nell’intero Progetto Editoriale di 3 libri, non il senso comune) di complessità la dà Garzanti nel volume
“Scienze”:
Complessità: termine
con il quale si designano i caratteri comuni ai fenomeni di organizzazione,
specialmente nella sfera dei processi biologici e cognitivi. Presupposto per la
nozione è il principio secondo cui il tutto è più della somma delle parti, vale
a dire che le caratteristiche interessanti di un sistema complesso, si tratti
di un sistema fisico, di un organismo o di un sistema sociale, non sono
riducibili alla somma delle sue parti costitutive. […]
Nello stesso volume, un’ottima e sintetica definizione del
nostro “nemico” cioè il Paradigma dell’Establishment (politico, istituzionale,
mediatico, editoriale, accademico, professionale ecc.) con già indicata, per
fortuna, la contrapposizione di rimedio:
Riduzionismo: tesi
epistemologica secondo cui entità e fenomeni complessi possono essere ridotti
alla somma di entità più semplici, analizzabili singolarmente, che li
costituiscono e li spiegano dal punto di vista ontologico e causale; p.e. la
temperatura viene spiegata interamente con la cinetica dei gas, o nella
sociobiologia si tende a riportare fenomeni sociali complessi a unità semplici
(geni). In base a questo principio, i concetti di discipline come la biologia,
la chimica o l’ecologia sarebbero traducibili nei concetti della fisica
classica, considerata la disciplina fondamentale. All’approccio riduzionista si
contrappone lo studio delle dinamiche dei sistemi complessi, che sottolinea
come la semplice somma delle parti non rende conto della ricchezza
fenomenologica di questi sistemi (vedi Complessità).
E dunque, sempre nel volume indicato, l’ottima definizione
del nostro amico cioè il Paradigma di quei pochi e virtuosi politici, di quei
pochi e virtuosi dirigenti, di quei pochi e virtuosi studiosi, di quei pochi e
virtuosi ricercatori, di quei pochi e virtuosi professionisti, di quei pochi e
virtuosi imprenditori, di quei pochi e virtuosi comunicatori ecc. collocati,
tanto virtuosamente quanto legittimamente, al di fuori dell’Establishment:
Olismo: tesi
epistemologica secondo la quale l’organismo (biologico o psichico) deve essere
studiato in quanto totalità organizzata e non in quanto somma di parti
discrete.
Essendo, tuttavia, il nostro amico ancora “giovane”, in via
di completa definizione nei saperi ufficiali (ed anche in ciò risiede la sua
forza) vi aggiungo altre ed altrettanto autorevoli definizioni:
Da Treccani (vocabolario): Olismo: teoria biologica generale, derivata dal vitalismo, proposta
negli anni Venti in contrapposizione al meccanicismo, secondo la quale le
manifestazioni vitali degli organismi devono essere interpretate sulla base
delle interrelazioni e delle interdipendenze funzionali tra le parti che
compongono l’individuo, il quale nel suo complesso presenta caratteristiche
proprie, non riconducibili alla somma delle sue parti.
Da Treccani (enciclopedia): Olismo: tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui
è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse
discipline. […]
Da Simone (dizionario): Olismo:
termine che indica la teoria della conoscenza secondo la quale i sistemi
complessi (organismi biologici, menti, sistemi sociali e normativi) presentano
caratteristiche che non sono presenti nei loro singoli elementi costitutivi,
per cui devono essere studiati nella loro totalità e non in quanto somma di
parti.
Intuizione, Mente, Psicologia
Visto che il modus
operandi olistico ha il suo fulcro nell’intuizione
la sola azione mentale che la persona umana possiede per afferrare quel quid emergente in più della somma delle parti di cui è composto un sistema
complesso (sia esso un sistema fisico o un organismo biologico o un sistema
sociale ecc.), ne consegue che l’importanza della Psicologia nell’esercitare
l’Olismo (in biologia, in medicina, in ecologia, in agronomia, in geologia, in
economia, in ingegneria, nell’arte ecc.) è enorme. Pertanto riporto un
brevissimo ma interessantissimo e illuminante passo che è in seno proprio
all’attualità del campo di studi denominato Filosofia della Mente. Il passo di
testo è tratto dal volume 8 della Storia
della Filosofia – La biblioteca di Repubblica – L’Espresso:
[…] per i sostenitori
delle teorie dell’intenzionalità ciò che caratterizza in modo irriducibile gli
atti mentali è quella proprietà che vede nei desideri, nelle credenze e nelle
percezioni qualcosa dotato di senso e non semplicemente la somma o la sequenza
di una serie di fatti che stanno da qualche parte nel nostro cervello o nella
nostra mente: ascoltare una musica non è sentire una mera sequenza di onde
sonore ma una esperienza intenzionale dotata di senso. […]
Teoria e Sperimentazione
Un ottimo passo, sintetico e significativo, sul rapporto moderno (Novecento) e di fatto attuale (gli altri rapporti infatti risalgono
al 1700 … al 1600 ….) tra la fase
teorica e la fase sperimentale nella Scienza e nella Tecnica:
Dal volume 7 della Storia della Filosofia – La biblioteca di
Repubblica – L’Espresso:
[…] Al contrario, Duhem
nega qualsiasi corrispondenza tra fatto bruto e fatto scientifico. Le ipotesi
di una teoria non hanno significato empirico diretto. I simboli della
conoscenza scientifica non richiedono una relazione di somiglianza con ciò che
essi rappresentano (La
teoria fisica: il suo oggetto e la sua struttura. 1906-1914). Ciò che la scienza si prefigge è piuttosto
di stabilire una corrispondenza tra insiemi di segni e insiemi di fenomeni.
Secondo Duhem, quindi, da un lato è possibile che il sapere scientifico prenda
l’avvio da ipotesi costruite ex novo,
dall’altro il confronto con l’esperienza è richiesto solo nella fase finale del
processo scientifico. Data la mancanza di una corrispondenza biunivoca tra ipotesi
e fatti, questo confronto non implica la verifica di una sola ipotesi isolata
ma di un gruppo di ipotesi. Da qui l’importante tesi duhemiana della
“teoreticità dell’osservazione”: non esistono osservazioni pure in diretto
contatto con i fatti bruti. Osservazioni e misurazioni fisiche sono sempre
fatte alla luce di una teoria, di un linguaggio scientifico. […]
Mission
Mi affido al noto biologo Richard Dawkins che nel suo noto
libro “Il gene egoista” (1995) scrive:
[…] Siate consapevoli
che se desiderate, come me, costruire una società in cui i singoli cooperino
generosamente e senza egoismo al bene comune, dovete aspettarvi poco aiuto
dalla natura biologica. Bisogna cercare di insegnar generosità
e altruismo, perché siamo nati egoisti. Bisogna cercare di capire gli scopi dei
nostri geni egoisti, per poter almeno avere la possibilità di alterare i loro
disegni, qualcosa a cui nessun’altra specie ha mai aspirato.
Paradossale ma sensato. Davvero sensato in quanto essendo noi
persone umane, pur ammirando, studiando e rispettando la Natura, siamo - in
definitiva - chiamati a trascenderla con la Cultura e con l’Etica. E cosa se
non L’Olismo può aiutarci a raggiungere un così alto, nobile, straordinario e umano risultato?
Autore: Luca Fortunato
- Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del
diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).
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