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Forze
al Centro – aspetti fondamentali del programma politico (Italia, Sud, Matera)
1.Dallo statuto dell’Associazione
politico-culturale Forze al Centro:
[….]promuove un programma politico di massima per il Paese,
con criteri sistemici e olistici, da declinare poi specificatamente, caso per
caso, andando dal generale al particolare […]
2.Dal libro fondativo
dell’Associazione “Una nuova Politica e un nuovo Partito – obiettivi e metodi”
– Autore: Luca Fortunato, settembre 2024 (collaboratori: Bruno Dua, Francesca Montemurro, Domenico
Petronella, Nicola Montemurro, Tommaso Lilli, Giuseppe Tataranni, Teodoro
Mongelli, Giuseppe S. Di Lecce, Mariaconcetta Di Lecce, Leonardo Montemurro, Aldo
Pisanelli, Fabio Pisanelli, Peppino Masserio, Enzo Fortunato, Pina Lepore).
[….] Inutile fare una “lista
della spesa”! Sarebbe inutilmente prolissa, e per questo certamente destinata
ad essere disattesa.
Anche perché il nuovo e
nascente laboratorio-partito politico (con carattere permanente) avrà anche la
funzione di elaborare continuamente soluzioni politiche (non preconfezionate ma
adattate alle reali esigenze, andando sempre dal generale al particolare –
metodo deduttivo (e virtuoso) - e mai al contrario cioè dal particolare al
generale – metodo induttivo ( e inadeguato).
Pertanto, qui di seguito
degli spunti di programma (a carattere generale ma non “generico”, c’è una
bella differenza), sintetici ma al tempo stesso estremamente significativi. E
solo riguardo ad alcuni “settori”. Perché?
I settori che non troverete
non è che siano “secondari” (tutto è importante in un Paese, in una Regione, in
una Città, ecc.) rispetto a quelli che evidenzierò. Tuttavia, anche a seconda
del contesto generale (certamente dinamico, ma esistente) che una società vive,
che una comunità vive, ecc. vi sono alcuni “settori” strategici anche per prestarsi ad essere un po’ i collettori degli
altri. Dunque, la “selezione dei settori” va letta solo ed esclusivamente in
questo senso (strategico, metodologico e funzionale) per poi avere (nella vita
del “laboratorio-partito”) un programma completo ma realmente agito ed
estremamente aderente alla realtà.
Salute e Sanità: promuovere e rendere effettivamente
operativo l’approccio olistico “One Health” (“una sola Salute”: esseri umani –
animali – ambiente) ufficializzato nel 2017 dall’OMS, trasferendo altresì - in
modo virtuoso - i principi e le dinamiche “One Health” anche nella governance sanitaria (e ad ogni livello). La Pandemia ha messo in luce tali
necessità e non è più possibile rimandare. Occorre a tal fine superare
specialmente “logiche” tecnicistiche, burocratiche e di dettaglio.
Lavoro: come ci insegna la sociologia olistica
(Durkheim e altri), guardare al lavoro anche e soprattutto come il principale
fattore di coesione sociale e quindi
far scaturire politiche incisive e celeri a favore dell’occupazione e
dell’etica del mondo lavorativo e nel mondo lavorativo (anche superando le
“logiche” dei bonus, ad esempio, utili
certamente ma occorrono logiche e misure strutturali).
Istruzione: occorre “pretendere” l’Olismo sin dai primi
anni scolastici (metodo Montessori e altri). O meglio, “pretendere” che il
Riduzionismo non stravolga la naturale inclinazione della mente umana che è
olistica. La Scuola deve anche e soprattutto favorire una presa di coscienza
sociale e collettiva da parte dei giovani contro l’indifferenza che spesso
prende piede in loro. Inoltre, sebbene siamo nell’Era della Tecnica, occorrerà
garantire materie umanistiche in ogni scuola, in ogni tipo di scuola, e in ogni
grado. Infine, assicurarsi che l’Educazione civica ci sia e/o sia rafforzata e
prevedere, altresì, corsi di Primo Soccorso e Pronto Soccorso.
Ambiente: si
tratta in fondo del contesto di base in cui tutta la vita umana e non solo si
svolge. Questo aspetto sembra scontato ma non lo è affatto. Occorrono, dunque,
politiche ambientali generali che promuovano e rendano effettivamente concreta
la sostenibilità che tuttavia va
declinata soprattutto come equilibrio
(ecosistemico, idrogeologico, sociale, economico, sanitario, ecc.). Per quanto
riguarda specificatamente il discorso energetico, occorre promuovere un mix integrato
e olistico tra tutte le fonti di energia possibili (senza pregiudizi ma con il
coraggio dell’approccio scientifico).
Agricoltura: includerla nel più ampio concetto e contesto
di Ruralità. O meglio riportarla in una forte contestualizzazione di Ruralità
promuovendo altresì l’Innovazione. Potrebbe sembrare un controsenso, una
contraddizione. E invece si tratta, si tratterebbe, di positiva complessità
olistica. Assolutamente necessaria.
Economia e Fisco: occorre promuovere e realizzare una
Nuova Economia Olistica che sia la sintesi (equilibrata e dinamica) tra
Bioeconomia (Georgescu-Roegen), Economia civile (Mercato, Stato + Comunità) e
Formazione specialistica adeguata. E dall’esistenza, prima ovviamente
progettuale, della Nuova Economia Olistica desumere (senza ricette
preconfezionate) il giusto ed equo Fisco, attuando poi (ma celermente) una
transizione fiscale (dal vecchio sistema al nuovo).
Urbanistica: per numerosi motivi (che qui ed ora, per la
natura e lo scopo di questo libro, non è possibile elencare), “pretendere” che
sia “Urbanistica e Verde”, urbanistica e verde urbano e periurbano. Insieme, non scissi. Un unico sistema
(concettuale, culturale, progettuale, gestionale, amministrativo, economico,
burocratico, ecc.) e con priorità (anche di iter) delle piante sul cemento,
asfalto, ecc. (…. e mai più il contrario!). Inoltre, promuovere politiche per
il superamento (tanto teorico quanto pratico) della divisione in “centro
storico”, “quartieri”, “periferie”, ecc.
Pari
opportunità: occorrono politiche che pongano al centro la
dignità della persona umana (anche superando una certa “cattiveria di genere”
che di fatto esiste, inutile negarlo) e facendo del senso civico il fulcro di
un vero sistema di parità.
Democrazia: che sia davvero reale. Che coinvolga non solo
la “maggioranza” politica ma anche la “minoranza” politica e addirittura i
cittadini “esterni” (nel senso più ampio possibile) specialmente in scelte complesse e delicate
in merito, ad esempio, all’immigrazione, ai flussi migratori; ecc. in merito a guerre,
conflitti geo-politici, aiuti militari, ecc.; così come in merito ad
autonomie regionali, autonomia differenziata, equilibri territoriali e sociali,
ecc. Per riuscirci, occorreranno politiche che siano incentrate specialmente su
un concetto che è stato troppo “perso di vista”: il rispetto, il reciproco
rispetto tra persone, comunità, territori, nazioni, ecc. Ed un recupero della
Storia, del senso storico degli eventi, potrà aiutare moltissimo.
Giustizia: il futuro – già iniziato con alcune svolte
nel nostro presente – non potrà che essere l’Olismo giuridico (Dworkin e altri).
Dimensione molto complessa in merito alla quale
andranno innanzitutto promossi eventi informativi e formativi. E
conseguenti riforme (radicali). Inoltre, sarà nello stesso Olismo giuridico che
la dimensione carceraria potrà trovare caratteri punitivi ma al tempo stesso
rispettosi della dignità della pesona umana e quindi assolvere alla sua vera
funzione: quella riabilitativa.
Europa: fatta l’Europa monetaria, tecnicistica e burocratica
non si è poi mai fatta l’Europa dei popoli (o lo si è fatto e lo si fa tuttora
solo superficialmente, in apparenza). In realtà, andava fatta prima l’Europa
dei popoli … poi tutto il resto! Ma tant’è. Occorre rimediare a questo errore
di Riduzionismo (culturale e metodologico). Ed Europa dei popoli vuol dire,
vorrebbe dire, tante cose ma anche: unico confine d’Europa (con problematiche
lungo l’unico confine europeo a carico, quindi, di Tutti i suoi singoli Paesi);
unico esercito europeo ed un’unica politica di Difesa; ecc.
Politiche contestualizzate: le politiche comunali
contestualizzate in quelle provinciali; le politiche provinciali
contestualizzate in quelle regionali; ecc. Questo scenario (indipendentemente
dalle tempistiche – prima, dopo, ecc. – delle diverse competizioni elettorali
nei diversi livelli) è naturale nell’Olismo, ma difficile o addirittura
“sconosciuto” nel Riduzionismo. Qui, tuttavia, ne diamo, possiamo darne, solo
un’idea di fondo della questione. Ci vedremo nella realtà, fuori da questo
libro (pur prezioso, anzi fondamentale), anche per questo aspetto
(cruciale). [….]
[….] una attenzione
particolare al Sud. Perché il Sud la necessita. Perché senza Sud non c’è
l’Italia. Perché in Italia abbiamo (di fatto) già due capitali: Roma e Milano
(capitale economica). Ma non abbiamo la terza capitale (e che ci vuole): la
capitale del Sud. E, paradossalmente, questo scenario non andrebbe a dividere
il Paese, ma ad unirlo! Perché lo andrebbe ad equilibrare (….. immaginate, se
già vi fosse stata una capitale del Sud. Se la sarebbero mai anche e solamente
“sognata” l’autonomia differenziata? C’è da pensarci bene! Non credete?). […..]
3.Dallo statuto dell’Associazione
“Collettivo Matera Olistica” in sinergia con Forze al Centro (unico sistema di
lotta al Riduzionismo):
[…..] impegnarsi affinché con metodologia di tipo olistico -
e con una visione di lungo periodo ma organizzata e agita ogni anno - la Città
di Matera (insieme al suo intero agro a sua volta in rapporto con altri
territori) diventi un sistema complesso (mettendo in rapporto e in rete
l’interezza e la totalità delle sue diverse risorse e potenzialità, materiali e
immateriali), con ricadute positive (dinamiche emergenti di tipo olistico)
specialmente dal punto di vista dell’Economia, del Turismo e della Qualità dell’Ambiente
e della Vita. [….]
4.Dal libro fondativo “Matera: una Città bisognosa d'Olismo” – Autore:
Luca Fortunato, maggio 2023:
Vedrete una schematizzazione concettuale, una specie di mappa concettuale (da tradurre poi negli esatti dettagli cartografici, topografici, geografici, strutturali, ecc.):
1 = “Sassi” (il Sasso Caveoso, il Sasso Barisano, il rione Civita, quelle parti del centro storico del Piano in intimo rapporto con i Sassi veri e propri, la Gravina di Matera, la Murgia Materana più vicina.
2 = centro storico al Piano (Piazza Vittorio Veneto, via del
Corso, ecc.)
3 = quartieri (Serra Venerdì, Spine Bianche, Villa Longo,
Piccianello, La Nera, ecc.) e periferie
4 = cintura territoriale (1° livello: S. Giuliano, Timmari,
La Martella, Zona industriale, Picciano, Venusio, Iesce, Parco Murgia Materana;
2° livello: Montescaglioso, Miglionico, Grottole, Grassano, Irsina, Gravina in
Puglia, Altamura, Santeramo in Colle, Gioia del Colle, Laterza, Ginosa)
5 = coronamento del Sud Italia (1° livello: Taranto, Bari,
Potenza, Policoro-Nova Siri, ecc. 2° livello: Lecce, Brindisi, Trani, Foggia,
Napoli, Salerno, Cosenza, ecc.)
6 = Mediterraneo (Grecia, Turchia, Cipro, Medio Oriente, Nord
Africa, ecc.)
7 = Centro e Nord Italia
Ebbene, secondo un approccio olistico ed un metodo olistico,
occorre integrazione-sinergia (fisica, infrastrutturale, logistica, economica,
turistica, programmatica, gestionale, finanziaria, ecc.) sia sulle ellissi,
sia tra le ellissi.
Innanzitutto, rendersi conto di tutte queste
potenzialità-necessità. Per giunta, con alcune particolarità e peculiarità
davvero meritevoli di attenzione:
- la cintura territoriale della Città di Matera (l’ellisse n.
4) - di fatto, a prescindere dai confini provinciali e regionali – comprende
anche comuni e luoghi pugliesi. Sta poi alle rispettive comunità trovare il
modo, per rapportarsi positivamente, in senso vero, sinergico e strategico, non
sprecando una potenzialità-vocazione oggettiva (anche in questo consiste
l’Olismo). Essa è rappresentata con il colore arancione (e non con il colore
blu, come tutte le altre ellissi). Inoltre, i numeri 5 e 6 sono tra parentesi
arancioni. Cosa vuol dire questo aspetto cromatico? Innanzitutto, il colore blu
ed il colore arancione sono colori complementari: insieme-accostati risultano
essere più luminosi creando altresì dinamicità (chi si intende di arte
pittorica conosce il fenomeno e la tecnica del positivo e simultaneo contrasto,
della vantaggiosa “dialettica”, tra colori complementari: blu-arancione,
giallo-viola, rosso-verde, ecc. A dire: la cintura territoriale - adeguatamente
progettata, strutturata, integrata, valorizzata, gestita, ecc. - sarebbe un
valore aggiunto (sarebbe certamente aggiunto rispetto ai Sassi, al centro
storico, ecc.) ma integrerebbe e completerebbe vantaggiosamente e
strategicamente il tutto, creerebbe quella efficienza e quella efficacia
dell’intero sistema Matera e sull’intero sistema Matera, con vantaggio per ogni
sua parte-componente (Sassi, centro storico, quartieri e periferia, la stessa
cintura territoriale, ecc.) e riflettendosi particolarmente sulle ellissi 5 e 6
importantissimi livelli per un vero e meritato protagonismo materano. A dire,
anche, che sarebbe la cintura territoriale il vero filo per unire e valorizzare
le tante perle che Matera ha, a farne un’utile collana (per sé stessa così come
per il Sud, il Mediterraneo, ecc.). A dire - più tecnicamente e propriamente
secondo le specifiche scientifiche del Paradigma dell’Olismo: sarebbe la
cintura territoriale (pensata, progettata, realizzata, valorizzata e gestita a
dovere) che aumenterebbe in senso positivo e strategico la complessità del
sistema Matera portandolo dunque da sistema a sistema complesso e quindi
caratterizzato da proprietà e dinamiche di tipo emergente, con quid in più, in
più oltre la somma delle parti, ecc. (quid olistici, dunque, in più, e molto positivi
specialmente - ma non solo - per l’Economia, il Lavoro e il Turismo di Matera);
- dopo il 5, il 6 verrebbe da pensarlo come il resto
d’Italia. E invece da un punto di vista paradigmatico e specificatamente
olistico, il 6, per Matera, passando attraverso il Sud Italia (Basilicata,
Puglia, Calabria, Campania, ecc.), è oggettivamente e direttamente il
Mediterraneo! Poi c’è da trovare il modo, per rispettare normative,
istituzioni, identità, ecc. ma non si può più sprecare l’oggettiva e naturale
potenzialità-vocazione mediterranea di Matera, per il Bene di Matera,
dell’Italia e dell’Europa. (è Olismo, notare bene, ed è pure bello tosto! Ma ci
vuole. Eccome se ci vuole);
Poi spendersi e attivarsi per esse (contemporaneamente: a
livello politico-istituzionale: locale, regionale, interregionale, ecc.; a
livello economico-imprenditoriale; a livello formativo-culturale; a livello
tecnico-scientifico, ecc.).
Poi, ancora, fare (per le concrete e puntuali realizzazioni).
Il vero quid di Matera è la sua posizione. “Baricentrica” o
quasi “baricentrica” rispetto:
a ben 3 mari (Adriatico, Jonio, Tirreno);
a Mare e Montagna;
a ben 6 Parchi (Murgia Materana, Terra delle Gravine, Alta
Murgia, Gallipoli Cognato, Appennino Lucano Val D’Agri, Pollino);
a ben 3 importanti Città (Taranto, Bari, Potenza);
a 3 importanti Regioni (Puglia, Campania, Calabria);
a Italia e Mediterraneo;
ecc.
Vero quid su cui avversari e nemici di Matera (interni ed
esterni) hanno distratto e distraggono furbescamente. Hanno distratto e distraggono
sia la comunità materana sia tutto il resto.
Matera, grazie al suo vero quid, può essere, o meglio può
diventare Città totale (per i materani e i suoi ospiti: Sassi, Quartieri,
Periferie, ecc.; Storia, Arte, Natura, Paesaggistica, Panorami, Ruralità,
Escursionismo, Sport, ecc.) e può e diventare uno Snodo tattico-strategico (di
tipo infrastrutturale, di tipo logistico, di tipo economico e commerciale, di
tipo terziario, di tipo turistico, di tipo politico-diplomatico, di tipo simbolico,
ecc.) per l’intera comunità meridionale, per l’intera comunità nazionale, per
l’intera comunità mediterranea. […..]
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